RAPPORTO OMS SU ARTI E SALUTE: il report inaugura la nascita del Cultural Welfare Center

E’ disponibile la traduzione italiana del report OMS del 2019 Quali sono le evidenze sul ruolo delle arti nel miglioramento della salute e del benessere?Una scoping review. Il report inaugura la nascita del Cultural Welfare Center (CCW) che promuove e sostiene una alleanza strategica tra Cultura e Salute per un futuro sostenibile attraverso una rete di esperti e competenze interdisciplinari. DoRS, con l’autorizzazione dell’OMS Regione Europa, il Social Community Theatre Centre e la Fondazione Medicina a Misura di Donna hanno curato la traduzione della prima parte del report in collaborazione con il CCW.

Il report originale nasce nel 2015 grazie al progetto “Cultural Context of Health and Well-being”, voluto dalla stessa OMS per contribuire alla realizzazione della strategia della regione europea (rappresentata dai 53 Paesi dell’area e non solo da quelli dell’Unione Europea) delineata in Salute 2020 (OMS 2013) . Il documento strategico è volto a orientare le politiche sanitarie nazionali secondo l’approccio della Salute in Tutte le Politiche (OMS 2013), sollecitando tutte le politiche settoriali, la società nel suo complesso e le singole comunità locali a prendere parte attiva e sinergica nel migliorare il benessere e la salute e nel ridurre le diseguaglianze.

In italiano oltre alla traduzione della prima parte del report è anche disponibile una sintesi.

Introduzione alla traduzione italiana

15 maggio 2020
nel giorno della scomparsa di un amico.
Con riconoscenza al Maestro Enzo Bosso
che ha alimentato e alimenterà le riflessioni di CCW.
“L’arte è terapia sociale” (intervista)

La crisi globale legata a Covid19 ha messo in evidenza il contributo centrale della Cultura e delle Arti alla nostra salute mentale e alla nostra capacità di coesione sociale, in una parola alla fioritura umana individuale e collettiva. Lo scenario è quello di una società che deve affrontare una sorta di disordine post-traumatico da stress, in cui gli enormi costi sociali della crisi toccano diverse dimensioni sociali e politiche.

Il CCW-Cultural Welfare Center nasce come risposta alla crisi pandemica, per iniziativa di dieci professionisti di diverse aree disciplinari che, nell’ambito di altrettante istituzioni, hanno cooperato a geometria variabile dagli inizi del millennio nella ricerca-azione, sul terreno pionieristico per l’Italia dell’alleanza strategica tra Cultura e Salute per un futuro sostenibile.
La decisione di mettere a sistema le migliori competenze in questo momento storico, chiamando a raccolta altri esperti in una knowledge community, per creare un ecosistema di dialogo, deriva dalla consapevolezza che le Arti e la Cultura sono importanti risorse per la costruzione di salute -nella dimensione della cura, delle medical humanities, della promozione della salute- e per lo sviluppo di equità e di qualità sociale.

Questa grande crisi mette in gioco la coesione sociale, la salute biopsicosciale delle comunità, in un senso profondo ed è urgente lavorare a una nuova idea di welfare, in cui le Arti e la Cultura possano dare un rilevante contribuito per la ripartenza del Paese. Coinvolgendo attori e portatori di interesse pubblici e privati, lavorando in un’ottica multidisciplinare, multilivello e intersettoriale, per garantire impatto sociale e nutrire le politiche.

La pubblicazione in lingua italiana del rapporto OMS (2019), in collaborazione con DORS-il Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute, costituisce la prima azione del CCW, che intende condividere con comunità di pratiche, organizzazioni e operatori socio-sanitari-assistenziali ed educativi, studiosi e policy makers, la più recente ed ampia ricerca mai effettuata sull’impatto delle Arti sul benessere e la Salute delle popolazioni, sia nella dimensione della promozione e prevenzione, che del trattamento e della cura. In data odierna viene pubblicata la prima delle tre sezioni del report tradotto in italiano, a cui seguiranno entro settembre 2020 le successive.

Il report originale nasce nel 2015 grazie al progetto “Cultural Context of Health and Well-being”, voluto dalla stessa OMS per contribuire alla realizzazione della strategia della regione europea (rappresentata dai 53 Paesi dell’area e non solo da quelli dell’Unione Europea) delineata nel documento Salute 2020 (OMS 2013), che è volto a orientare le politiche sanitarie nazionali secondo l’approccio della Salute in Tutte le Politiche (OMS 2013).

La scelta di approfondire quanto le dimensioni culturale e artistica possano influire sul benessere e sulla salute è stata ritenuta centrale e prioritaria da OMS, affinché venga tenuta in considerazione nella definizione delle politiche sanitarie, nella costruzione di politiche intersettoriali che includano salute, cultura, educazione e socialità, dando valore contributivo e integrativo all’immenso patrimonio della cultura europea.

La nozione di Salute che è alla base della review prende in considerazione la dimensione biopsicosociale, quale risultato di un insieme di risorse in possesso dell’individuo e di contesti favorevoli, e in modo particolare fa riferimento alle capacità di determinazione della propria Salute, che l’individuo e le comunità possono sviluppare, se adeguatamente stimolati attraverso ‘opportunità’ accessibili promosse dalle politiche.

È in questa azione di facilitazione dell’accesso e di capacitazione, che si situano le possibilità della Cultura e delle Arti di avere un impatto sul benessere e sulla Salute personale e collettiva, sia nella dimensione della promozione della Salute che della cura.

Salute 2020 ha raccolto tutte queste sfide con una strategia imperniata su un duplice obiettivo e un metodo di lavoro: il miglioramento del benessere e della salute per tutti e la riduzione delle diseguaglianze sociali attraverso una più efficace leadership e governance per la salute fondate sulla partecipazione secondo l’approccio della promozione della salute. E sul finire di questo millennio le sfide, non ancora raggiunte, sono transitate nell’Agenda 2030 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ASviS), che sono raggiungibili solo con una forte e determinata integrazione tra le politiche, i servizi e le pratiche.

La domanda di ricerca del rapporto OMS 2019 è se la cultura -attraverso le differenti arti individuate nel rapporto- possa contribuire a dare forma alle opinioni, agli atteggiamenti e ai comportamenti individuali e sociali nel sentire e rappresentare la propria salute, se possa sostenere la ricerca del proprio benessere, attraverso la promozione della salute e la gestione delle cure e se possa favorire l’equità nell’accesso ai servizi sanitari, sociali e culturali, per avere cura di se stessi.
Il rapporto (una scoping review o revisione globale) mette a disposizione i risultati di una rassegna della letteratura scientifica e umanistica, con un approccio interdisciplinare che spazia in diversi ambiti: medicina, psichiatria, psicologia, filosofia, neuroscienze, antropologia, sociologia, geografia ed economia della salute, sanità pubblica. Sono state prese in esame oltre 900 pubblicazioni, da inizio 2000 fino a maggio 2019, tra le quali ci sono più di 200 review, review sistematiche, meta-analisi e meta-sintesi basate su oltre 3000 studi e 700 ulteriori singoli studi.

Il risultato è che esiste ormai una solida base di conoscenze ed evidenze sul contributo delle arti, sia nell’ambito della prevenzione delle malattie e nella promozione della salute sia nell’ambito della gestione della cura e del trattamento delle malattie.

Il rapporto OMS (2019) sul contributo delle arti al benessere e alla salute, arriva alla fine di un decennio in cui le persone, le loro reti sociali, le organizzazioni, i Paesi e il mondo intero sono sconvolti dalla pandemia di COVID-19. La pandemia in corso ha reso ancora più evidente e urgente l’adozione di paradigmi, politiche e conseguenti modelli organizzativi e di governance capaci di contrastare le disuguaglianze -sia di salute che economico-sociali- e di promuovere una dimensione del welfare inclusiva e generativa.
Con questo robusto corpus di conoscenze, nonostante i limiti e le carenze ancora presenti al momento nella ricerca, potremo affrontare questa situazione epidemica, valorizzando appieno le capacità creative, trasformative e resilienti delle arti e dare forza alle progettualità di rigenerazione sociale e di salute collettiva che si aprono negli scenari post Covid gettando le basi per un apporto costitutivo della cultura al ridisegno di un nuovo welfare generativo.

CCW ritiene che fare crescere e radicare stabilmente all’interno di una dimensione sociale e civile quotidiana l’arte e la cultura, sia parte dell’impegno per un radicale rinnovamento delle condizioni di vita in termini di equità e di salute di tutto il pianeta.

Per approfondimenti:
Le arti fanno bene alla salute e incidono sulle disuguaglianze – L’articolo propone una rassegna dei progetti e della formazione, frutto della collaborazione decennale tra DoRS e il Social Community Theatre Centre dell’ Università di Torino.

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