AMBIENTE, STANNO TUTTI BENE? Effetti dell’inceneritore di Torino sulla salute dei residenti, lo studio SPoTT

Nell’ambito del Programma SPoTT – Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino, è stata pubblicata la prima parte del Report “Monitoraggio epidemiologico degli effetti sulla salute dell’inceneritore di Torino – Effetti a lungo termine” che stima il rischio di incorrere in eventi sanitari avversi a medio/lungo termine per i soggetti potenzialmente più interessati alle emissioni dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Torino.
Il documento, articolato in due parti, riporta, al momento, le analisi sulle possibili associazioni con esiti sanitari rilevabili a medio termine (a 6 anni dall’entrata in funzione dell’impianto). Il report successivo, previsto nei prossimi anni, integrerà, grazie al maggior numero di anni di follow-up, anche le patologie oncologiche che richiedono un tempo di esposizione/latenza prolungato prima di manifestarsi.

In analogia con le altre linee del Programma SPoTT, sono stati considerati i residenti in alcuni comuni limitrofi all’impianto (Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta di Torino e Rivoli) interessati dalle ricadute delle emissioni e i residenti in alcune aree della parte sud della città di Torino, come popolazione di confronto non esposta alle emissioni del termovalorizzatore ma con livelli di inquinamento ambientale simili.
Lo studio comprende soggetti con 35 o più anni che risultano residenti tra il 01/01/2014 e il 31/12/2019. Tra gli effetti sulla salute sono stati considerati i ricoveri ospedalieri per alcune patologie di interesse e gli eventi avversi al parto.

Relativamente ai ricoveri sono state prese in esame le diagnosi di diabete e diverse categorie di malattie cardiovascolari e dell’apparato respiratorio. Per queste patologie, nel periodo di osservazione non sembrano evidenziarsi rischi che possano essere attribuiti all’impianto.

Per quanto riguarda gli eventi avversi al parto sono stati analizzati i casi di aborto spontaneo e diversi esiti della gravidanza (tra cui numero di parti gemellari e numero di nati con età gestazionale inferiore a 37 settimane). Non è stato invece possibile effettuare analisi relative alle malformazioni alla nascita e nel primo anno di vita per la mancanza di un Registro Regionale in Piemonte da cui acquisire informazioni complete ed esaustive.

Nel periodo di osservazione, l’unico esito che presenta una tendenza di incremento di rischio nell’area di esposizione è il numero di nati con età gestazionale inferiore a 37 settimane. Tale risultato, pur non raggiungendo la significatività statistica, è in linea con quanto segnalato in letteratura.

Attualmente si può concludere che le analisi effettuate sostanzialmente non evidenziano effetti rilevanti a medio/lungo termine, né per le cause di ricovero ospedaliero analizzate, né per gli esiti avversi della gravidanza presi in considerazione, con l’eccezione di una tendenza all’incremento di rischio di nascere pretermine nell’area di esposizione, sulla cui consistenza si potrà ulteriormente indagare nel periodo successivo di analisi in cui sarà disponibile una casistica più numerosa.

Questo rapporto è il quattordicesimo della collana dei report illustrativi dei risultati del Programma SPoTT. Il testo completo è disponibile al seguente link R14_Report-SpoTT14_DEF.pdf (dors.it).

Il Programma SPoTT (Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino) è un programma di monitoraggio della salute dei residenti nelle aree circostanti il termovalorizzatore di Torino, attivato nel 2013 a seguito della costruzione di uno dei più grandi impianti per combustione di rifiuti presenti in Europa.
Attraverso studi epidemiologici e di biomonitoraggio, SPoTT permette di descrivere le possibili relazioni tra fattori di rischio ambientali e patologie specifiche, ponendo attenzione anche a un possibile assorbimento di sostanze contaminanti.

Report 14: Monitoraggio epidemiologico degli effetti sulla salute dell’inceneritore di Torino – Effetti a lungo termine

fonte: DORS – a cura di Ferro E., Bena A.

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