Tra denutrizione e obesità: il rapporto FAO, IFAD, UNICEF, WFP e WHO

Nel 2017, nel mondo, 821 milioni di persone (circa 1 su 9) soffrivano la fame, mentre 672 milioni (circa 1 su 8) erano obesi. Due dati estremi sottolineati dal nuovo rapporto congiunto pubblicato, a settembre 2018, da Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), Programma alimentare mondiale (Wfp) e Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il documento, intitolato “The State of Food Security and Nutrition in the World 2018. Building climate resilience for food security and nutrition”, evidenzia il peso della disponibilità di cibo e della corretta alimentazione come fattori di rischio per la salute nel mondo, mostrando conseguenze molto variabili (condizioni di denutrizione da una parte e di sovrappeso/obesità dall’altra) ma comunque rilevanti. Il documento attiene al monitoraggio dell’obiettivo 2 “Zero Hunger” dell’agenda nelle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, che mira a porre fine alla fame e a tutte le forme di denutrizione entro il 2030 e promuovere la sicurezza alimentare. Il rapporto rileva anche i progressi su sei indicatori adottati dall’Assemblea mondiale della sanità come indicatori dello stato di nutrizione globale. I dati, aggiornati al 2017, indicano un quadro particolarmente grave in età pediatrica: a livello globale 150,8 milioni di bambini sotto i 5 anni di età (22,2%) hanno subito un arresto della crescita per denutrizione, 50,5 milioni (7,5%) sono sottopeso. Peraltro, 38,3 milioni di bambini sotto i 5 anni di età (5,6%) sono in sovrappeso. Inoltre è bassa (40,7%) la percentuale di bambini sotto i 6 mesi con allattamento esclusivo al seno e alta (32,8%) quella di donne in età fertile con anemia. Questa situazione pone le basi per lo sviluppo delle malattie croniche non trasmissibili, con il loro carico di morbosità e mortalità nel corso della vita delle persone. Il rapporto lancia infine un allarme sul ruolo rilevante dei cambiamenti climatici sulla disponibilità di cibo e sulla sicurezza alimentare. Conclude richiamando alla necessità di interventi per garantire l’accesso al cibo e interrompere la malnutrizione, con politiche sanitarie particolarmente attente ai gruppi più vulnerabili (neonati, bambini, ragazze adolescenti e donne). Leggi il documento “FAO, IFAD, UNICEF, WFP and WHO. 2018. The State of Food Security and Nutrition in the World 2018. Building climate resilience for food security and nutrition” (pdf 21,6 Mb).

Fonte: Epicentro

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