Tutelare la Salute, prevenire la corruzione: il progetto CGIL con Illuminiamo la Salute

Repertorio dei casi di corruzione e di infiltrazione della criminalità nel settore sanitario e sociale ed effetti sul lavoro.

IL PROGETTO

La salute e il benessere toccano la vita di tutti e il “sistema salute” è riconosciuto come uno degli ambiti organizzativi più complessi in cui sono presenti molti attori e dove ognuno è portatore di più interessi. Le asimmetrie informative fanno parte costitutiva di questo ambito e quando queste si associano ai conflitti di interesse, si possono verificare situazioni in cui i diritti del cittadino vengono messi da parte, e contemporaneamente aumentano i rischi di fenomeni corruttivi ed illegali.

Corruzione, mafie e abusi di potere, dal livello locale a quello multinazionale, sono presenti in questo settore, così come anche evidenziato nella relazione conclusiva dei lavori della Commissione Antimafia presentata il 22 febbraio 2018. Nello specifico sono state anche analizzate le situazioni delle aziende sanitarie sciolte per infiltrazione della criminalità organizzata, evidenziando i varchi che si erano venuti a creare e le possibili soluzioni.

In particolare nelle situazioni di infiltrazione criminale a farne le spese sono, oltre i cittadini, i lavoratori che finiscono per subire pesanti arretramenti sul piano dei diritti e della loro professionalità, cosa che può portare ad un abbassamento della qualità dei servizi offerti.

Al fine di tutelare i diritti dei cittadini e dei lavoratori è importante analizzare i casi di corruzione e infiltrazione della criminalità, utilizzando le esperienze per apprendere dalle evidenze ed esaminando il contesto e i fattori che le hanno favorite.

Riportiamo a puro titolo esemplificativo alcuni casi:

  • acquisto e gestione da parte della criminalità organizzata di case di cura e di residenze assistenziali per anziani e disabili;
  • la gestione di laboratori di analisi;
  • creazione di società private che si occupano di odontoiatria che riciclano finanziamenti illeciti;
  • acquisto di farmacie furto di medicinali dentro gli ospedali e traffico illecito di farmaci;
  • appalto di attività assistenziali dentro gli ospedali pubblici;
  • controllo da parte della criminalità dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche con l’asservimento delle società che offrono lavoro interinale e servizi per l’impiego;
  • utilizzo di tecnologie sanitarie con standard qualitativi e di sicurezza non adeguati;
  • la gestione irregolare di appalti per l’acquisizione di macchinari e materiale medico sanitario;
  • la diffusa irregolarità dei rapporti di lavoro e l’intermediazione illegale di manodopera nel comparto dell’assistenza domiciliare, scarsamente regolamentato e attraversato da una pervasiva illegalità;
  • collusioni con le agenzie funebri all’interno delle strutture ospedaliere.
  1. Osservatorio-Repertorio, obiettivi e azioni
  • Sarà costituito un Osservatorio – Repertorio nazionale, composto da rappresentanti Cgil, da rappresentanti di Illuminiamo la Salute e da referenti in ciascuna Regione (per la strutture e i compiti vedi il paragrafo 6).
  • L’obiettivo generale del Progetto è quello di contribuire alla tutela dei cittadini e dei lavoratori dalle infiltrazioni criminali e corruttive all’interno del sistema sanitario e sociale. Le principali azioni specifiche sono:
    1. raccolta di casi/episodi significativi di corruzione e di infiltrazione criminale (i dati sono reperibili: vedi paragrafo 2) degli ultimi anni, evidenziando, tra gli altri effetti, le loro implicazioni sui diritti dei cittadini e dei lavoratori.

La raccolta dei casi avverrà rappresentando tutto il territorio nazionale (la prima fase riguarderà 1 caso per ciascuna regione), avendo cura di rappresentare la gamma delle diverse tipologie di strutture-servizi coinvolti;

  1. illustrazione dei singoli casi, attraverso un apposito format (vedi paragrafo 2);
  2. discussione a livello regionale/territoriale dei casi, anche facendo emergere le eventuali buone pratiche avvenute per contrastare il fenomeno (vedi paragrafo 3);
  3. presentazione, in base ai casi raccolti, di un Rapporto annuale (vedi paragrafo 4).
  1. Metodologia di raccolta dei dati e delle informazioni

La ricerca dei casi di corruzione e infiltrazione criminale:

  1. è riferita a tutti i soggetti pubblici e privati operanti nel sistema sanitario e sociale,
  2. è effettuata attraverso l’analisi delle notizie pubblicate dalla stampa, dalla magistratura, dalla rete della Cgil, dalle associazioni di categoria, dalle organizzazioni di cittadini, ecc,
  3. si concentra preferibilmente sui casi in cui è presente almeno un rinvio a giudizio delle persone coinvolte (in accordo con la Cabina di Regia),
  4. intende far emergere, per quanto possibile, implicazioni sui diritti del lavoratori e dei cittadini,
  5. prevede l’analisi e la descrizione del caso sulla base di un insieme di informazioni quali-quantitative, in parte rese disponibili dalla Cabina di Regia e in parte raccolte dalle strutture regionali/territoriali coinvolte, le quali forniranno anche un parere circa la significatività del caso individuato.

Il database, inteso come insieme strutturato di dati, informazioni, foto, documenti ecc, avrà la seguente struttura:

1.    Titolo del caso: scelto dalla redazione
2.    Data in cui si è verificato l’evento: almeno l’anno  (data di eventuale avvio indagine magistratura)
3.    Data in cui l’evento è stato reso pubblico
4.    Luogo in cui il caso si è realizzato (Regione e Comune) e Istituzioni e imprese private coinvolte (Asl, Azienda Ospedaliera, Comune, ecc)
5.    Area di rischio (es. appalti, convenzioni con privato, libera professione, concorsi del personale, ecc…)
6.    Descrizione del caso: Una descrizione introduttiva (massimo 3-4 righe) del caso; una sintesi delle informazioni più rilevanti. Indicare in breve cosa è successo, quante persone sono state coinvolte e gli effetti.
7.    Fonte da cui è tratta la notizia
8.    Tipo di reato (o ipotesi di reato se in fase istruttoria)
9.    Valore economico del caso (anche in prima approssimazione)
10.  Tipologia di prestazioni/servizi interessate (es. pulizie ambienti, assistenza infermieristica, fornitura dispositivi medici, ecc )  e sede di svolgimento delle prestazioni (es. reparto ospedale, residenza sanitaria, pulizie presidio, menda personale, lavanderia privata, ecc).
11.  Nel caso di imprese private:

i.        tipologia di rapporto con il committente pubblico (appalto, convenzione, affidamento diretto, ecc)

ii.        numero dipendenti impiegati complessivamente nell’impresa (e nel servizio interessato)

12.  Persone coinvolte nel caso/episodio (distinguendo: indagate, vittime, ecc) e loro ruolo: amministratori, dirigenti, dipendenti …
13.  Effetti sui diritti dei cittadini-assistiti – breve descrizione
14.  Effetti sul lavoro (non riferiti ai presunti autori di reato ma su occupazione e diritti dei lavoratori), es:

§  licenziamenti, sospensione, riduzione stipendi, provvedimenti disciplinari, …

§  andamento del clima aziendale e reputazione degli operatori,

§  altri effetti.

15.  Eventuali “eventi sentinella” che hanno preceduto il caso (es. proteste OOSS per comportamenti irregolari della ditta)
16.  Chi ha denunciato o segnalato il caso/episodio (comprese iniziative del sindacato)
17.  Le organizzazioni sindacali (dell’ente pubblico e dell’impresa) che iniziative hanno assunto? Prima – durante – dopo l’episodio
18.  Chi si è costituito parte civile?

Le Organizzazioni sindacali si sono costituite parte civile? (se sì quali)

19.  Chi sta, eventualmente, indagando sul caso/episodio
20.  Stato dell’eventuale indagine giudiziaria (avvio procedura di indagine, processo I grado concluso, ecc) o della vicenda qualora non vi sia stata azione della magistratura.
21.  Quali caratteristiche del contesto possono aver favorito il caso?
22.  Esiste un Piano Anticorruzione approvato e vigente nella struttura coinvolta? (indicare la validità temporale):

a.    Il piano è stato condiviso con OO.SS. e con altri interlocutori del contesto?

b.    Descrivere i possibili punti deboli del Piano anti Corruzione riferiti al caso in esame, ad esempio:

i.    il Piano segnalava l’area/procedura come a rischio di corruzione?

ii.    il Piano prevedeva misure specifiche applicabili al caso?

iii.    c’è un nesso tra la rotazione (o meno) degli incarichi e il caso?

iv.    Altro

23.  In riferimento al caso in oggetto,

§  i responsabili della procedura erano chiaramente identificati ?

§  esistevano delle procedure codificate (es. protocollo operativo per appalto)

§  era avvenuta una eventuale segnalazione preventiva all’Autorità nazionale Anti Corruzione, AnAC (e qual è stata l’eventuale risposta)

§  nel caso di un appalto, esisteva un protocollo di legalità sottoscritto?

24.  Esiste Protocollo di legalità ? (se sì specificare se sottoscritto prima o dopo l’episodio)
25.  Ci sono informazioni ulteriori da segnalare ?
26.  Cosa è successo quando i fari dei media si sono spenti?
27.  Cosa abbiamo imparato:

§  quali suggerimenti per prevenire o evitare il caso?

§  cosa si è già fatto

§  altro

28.  Collegamenti con altri casi emersi, nella stessa o in altre realtà

 

  1. Evidenziazione delle aree a rischio, dei fattori favorenti il fenomeno e delle buone pratiche a livello di singola regione

Una volta evidenziati i casi potranno essere svolti dei focus group (con dirigenti/delegati sindacali e lavoratori) a livello regionale/sovraregionale in cui fare emergere le aree di rischio e i cosiddetti fattori favorenti l’instaurarsi dei fenomeni stessi. Già in questa fase saranno evidenziate le buone pratiche presenti nelle singole regioni.

  1. Pubblicazione annuale di un report

I dati saranno raccolti una volta l’anno, presentati e pubblicati in un report, previa valutazione del Comitato Scientifico e della Cabina di Regia.

  1. Comitato Scientifico

Prima dell’inizio delle attività sarà costituito un comitato scientifico al quale verrà chiesto di validare la proposta progettuale e di verificare la qualità metodologica del lavoro svolto. Sarà composto da tre persone esperte del settore giuridico e socio-sanitario esterne alle organizzazioni responsabili del progetto (Cgil nazionale Area Welfare – Illuminiamo la Salute).

  1. Struttura dell’Osservatorio-Repertorio e Risorse
  • L’Osservatorio-Repertorio ha una struttura nazionale (Cabina di regia) composta da 5 rappresentanti designati dalla Cgil (3 Confederali, 1 FP e 1 FILCAMS) e da rappresentanti designati da Illuminiamo la Salute. Saranno identificati dei referenti del progetto in ciascuna Regione.
  • La Cabina di Regia svolge i seguenti compiti:
  • definisce il data base DB per la raccolta di dati/informazioni di cui al paragrafo 2, lo aggiorna e lo corregge in base all’esperienza;
  • prepara un breve vademecum sull’utilizzo del data base utile anche a fini formativi;
  • individua i referenti del progetto in ciascuna regione e si occupa della loro formazione attraverso un primo Seminario formativo nazionale in cui presenta alcuni casi esemplari;
  • discute – in occasione della formazione – con i referenti regionali la struttura del format data base per la raccolta dei casi;
  • produce un Rapporto annuale (a partire da gennaio/febbraio 2019) la cui pubblicazione può essere preceduta/accompagnata/seguita da focus tematici o territoriali o su casi, ecc.;
  • definisce, attiva e governa una strategia di comunicazione esterna del progetto.

Per lo svolgimento delle azioni la Cabina di Regia si avvale di una persona della Cgil (Area Welfare) e di una persona di Illuminiamo la Salute, le quali si occupano in particolare della ricerca (online) delle notizie sui casi, del contatto con i referenti regionali dell’Osservatorio-Repertorio (ricevono e forniscono informazioni …), della raccolta di dati/informazioni nel DataBase, ecc.

 

Roma, 18 luglio 2018

 

CABINA DI REGIA NAZIONALE

CGIL: Stefano Cecconi, Luciano Silvestri, Cesare Caiazza  – FP CGIL: Carlo Mazza –  FILCAMS CGIL: Elisa Camellini

ILLUMINIAMO LA SALUTE: Nerina Dirindin, Massimo Brunetti, Luca De Fiore

 

 

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