Stop alla povertà minorile: da Save the Children 5 proposte concrete

La povertà minorile è una vera emergenza per l’Italia. Intervenire per combatterla è un investimento indispensabile per il Paese. Proprio per questo, in occasione della discussione alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, sosteniamo con forza la necessità di intervenire con cinque misure in favore dei bambini e le loro famiglie, in particolare le più vulnerabili.

1- Sostegno materiale alle famiglie con bambini in povertà assoluta

È necessario che nella definizione del nuovo Reddito di Cittadinanza si introduca un criterio di priorità nei confronti delle famiglie con minori in povertà assoluta, a partire dalla constatazione che proprio i minori sono i più colpiti dall’impoverimento: il 12% dei minori è in povertà assoluta, con un’incidenza tre volte maggiore rispetto agli over 65. È inoltre necessario che non si interrompa, ma si potenzi, il percorso avviato con il Reddito di Inclusione – sostenuto dall’Alleanza contro la Povertà di cui facciamo parte – per affiancare al contributo economico il necessario sostegno della rete dei servizi sociali e specifiche misure dedicate ai minori, come la prevenzione della dispersione scolastica, rendendo i minori stessi protagonisti dell’intervento.

2- Fondo di contrasto alla povertà educativa

Non è solo la povertà materiale a colpire i minori e pregiudicarne il futuro. Occorre contrastare anche la “povertà educativa”, ovvero l’impossibilità, per i minori, di accedere alle risorse educative indispensabili per sviluppare i propri talenti e le proprie potenzialità. Con la legge di stabilità del 2016 il Parlamento ha dato vita al “Fondo di contrasto per la povertà educativa minorile”. Chiediamo che sia data continuità a questo importante strumento, per affrontare con iniziative specifiche e innovative uno degli aspetti della povertà minorile meno visibile e allo stesso tempo più grave e spesso purtroppo irreversibile.

3- Sicurezza scolastica, mense gratuite e scuole aperte tutto il giorno nelle aree di maggior disagio

La scuola è il primo presidio educativo e anche il luogo dove ridurre le diseguaglianze economiche e sociali, assicurando ad ogni bambino la possibilità di sviluppare le sue potenzialità. Troppe scuole oggi non riescono a rispondere a questa missione, sono spazi pericolosi e squallidi. È necessario concretizzare l’impegno sull’edilizia scolastica per tutelare il diritto di ogni bambino a uno spazio scolastico sicuro, bello e adatto all’apprendimento. Visti i dati allarmanti sulla povertà alimentare, anche il tema della mensa scolastica va messo al centro. Chiediamo di garantire un accesso gratuito alla mensa scolastica ai bambini in condizioni certificate di povertà assoluta.

4- Educazione 0-6 e sostegno alla genitorialità

Occorre sviluppare il sistema educativo per i bambini dagli 0 ai 6 anni, visto che è ormai chiara l’importanza dell’investimento precoce sin dalla prima infanzia. In quest’ottica è necessario finanziare un Piano Nazionale di sostegno alla genitorialità, che preveda una programmazione organica e pluriennale e che assicuri per i nuclei familiari un coordinamento tra le diverse misure di intervento. Inoltre per riequilibrare i carichi di cura fin dalla nascita, è fondamentale prorogare e stabilizzare il congedo di paternità obbligatorio.

5- Rinnovare l’impegno dell’Italia per i bambini del mondo per salute materno-infantile, nutrizione e educazione

Per essere in grado di rispondere alle sfide attuali e future è necessaria una cooperazione internazionale forte e dotata di adeguate risorse, per azioni di sviluppo che partano da settori chiave quali l’educazione, la salute materno-infantile e la nutrizione. La Nota di aggiornamento al DEF 2018 ha annunciato che gli stanziamenti per gli aiuti allo sviluppo raggiungeranno lo 0,40% del reddito nazionale lordo entro il 2021, un dato che conferma il trend di crescita avviato negli scorsi anni. Crediamo sia importante confermare questo percorso nel triennio senza arretramenti nell’investimento.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

Fonte: Save the Children

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