Emergenza sanità in Calabria: il commissariamento non basta serve la partecipazione delle forze sociali. di Angelo Sposato, Tonino Russo, Santo Biondo

Cgil Cisl Uil Calabria sono preoccupate per l’aggravarsi della situazione della sanità calabrese. “In tutti i territori oramai non si riescono a garantire i servizi essenziali e in alcuni casi è pregiudicata la continuità assistenziale. Sono tanti i sindaci che in queste ore hanno lanciato l’allarme sull’emergenza della rete ospedaliera, sull’assenza di un’adeguata rete di medicina territoriale, sulla rete di emergenza-urgenza, sulla inesistente politica del sistema socio-sanitario”.

I buoni propositi del commissario Cotticelli non trovano riscontro nell’azione del governo a sostenere la struttura commissariale. Ciò è evidenziato anche dalle dichiarazioni che in queste ore hanno rilasciato i parlamentari calabresi, esponenti della maggioranza parlamentare di governo, che denunciano i gravi ritardi che di fatto stanno peggiorando la già difficile situazione della rete ospedaliera”.

“Non solo ancora non si sono sbloccate le assunzioni, ma si sta scatenando una guerra tra poveri, tra strutture ospedaliere che si contendono il personale medico e infermieristico, con conseguente depotenziamento dei servizi, delle unità operative, delle strutture ospedaliere, allungamento spropositato delle liste di attesa, che porta a una inesorabile ulteriore migrazione sanitaria passiva extraregionale”.

È necessaria “una immediata iniziativa che faccia chiarezza sulla missione che in questi 18 mesi deve avere la struttura commissariale per un nuovo piano sanitario regionale che non può essere fatto in maniera contabile, ma che deve tenere conto dell’emergenza sanitaria in Calabria”.

Cgil Cisl Uil Calabria ritengono che in sede di Conferenza Stato-Regioni per la definizione del Patto per la Salute 2019-2021 vada affermato con forza il principio secondo il quale “il rilancio del Sistema sanitario nazionale deve avvenire attraverso un rilancio concreto della sanità calabrese e delle regioni del Sud, territori nei quali il Ssn tocca il suo punto più basso in termini di quantità e qualità dei servizi ai cittadini”.

“Pertanto il Governo, dopo aver certificato, attraverso il decreto Calabria, che la sanità nella nostra regione rappresenta una ‘emergenza nazionale’, intervenga con misure concrete e straordinarie per evitare il collasso della sanità calabrese, dovuto all’assenza di investimenti pubblici e alla carenza di personale. La complessità della situazione sanitaria calabrese dovrebbe suggerire, a coloro i quali sono chiamati a governarne le dinamiche, il coinvolgimento fattivo delle forze sociali, in rappresentanza dei lavoratori del settore e dei cittadini calabresi. Cgil Cisl Uil Calabria, pertanto, invitano il commissario Cotticelli, in rappresentanza del governo, a programmare nel più breve tempo possibile un incontro operativo per procedere a una verifica congiunta sulla situazione della sanità in Calabria. Occorre avviare un confronto stabile e strutturato diretto a ristabilire il diritto alla salute dei calabresi. Non c’è più tempo da perdere”.

 

Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil) sono i Segretari generali CGIL, CISL, UIL Calabria

fonte: Rassegna Sindacale

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