in PRIMO PIANO

  • I droni stanno avendo effetti profondi sulla pratica della medicina sul campo di battaglia. In precedenza, il trattamento di emergenza si basava sul principio fondamentale che i soldati feriti potessero essere evacuati dalla prima linea e portati in sala operatoria entro 60 minuti, the golden hour. Ora, la presenza di droni con un feed video in tempo reale impedisce agli elicotteri di sorvolare la zona per recuperare i feriti. Anche i rinforzi a terra sono vulnerabili agli attacchi se tentano l’evacuazione (1). L’uso dei droni come arma di guerra da parte di paesi e altri attori ha trasformato i conflitti. E con l’ulteriore sviluppo della tecnologia, compresi i sistemi d’arma autonomi senza pilota, le implicazioni per la salute e la sicurezza sia del personale militare che dei civili sono gravi. Negli anni successivi agli attacchi dell’11 settembre, l’uso di droni militari, noti anche come velivoli senza pilota, si è espanso, diventando un pilastro fondamentale della strategia antiterrorismo statunitense, in particolare sotto la presidenza di Barack Obama. Ma è la guerra tra Ucraina e Russia a segnare il cambiamento più significativo. La Russia effettua in media 5.400 attacchi con droni al mese contro l’Ucraina; durante i cosiddetti attacchi di massa, possono essere lanciati da 400 a 600 droni in un solo giorno. Si dice che il Cremlino abbia acquistato 100.000 droni al mese da produttori nazionali ed esteri. Anche l’Ucraina ha aumentato la produzione. Lo scorso anno, il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che il paese prevedeva di produrre 1 milione di droni . A luglio, l’appaltatore della difesa Auterion ha accettato di fornire all’Ucraina 33.000 kit di attacco con droni basati sull’intelligenza artificiale, in un accordo supportato da un contratto da 50 milioni di dollari con il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti . È in corso una corsa agli armamenti, con cambiamenti nelle tattiche e nella tecnologia che stimolano lo sviluppo di sistemi di disturbo e contromisure sempre più sofisticati. Il risultato è che i droni stanno rapidamente sostituendo i tradizionali attacchi di artiglieria come causa di perdite militari da entrambe le parti, a partire dall’invasione russa su vasta scala del 2022. È difficile ottenere cifre esatte, ma si ritiene che i droni siano responsabili fino al 70% di tutte le perdite militari . Inoltre, gli attacchi con droni a corto raggio hanno ucciso almeno 207 civili e ne hanno feriti 1365 da dicembre 2024 a febbraio 2025, causando più vittime in Ucraina di qualsiasi altra arma. I droni stanno anche avendo effetti profondi sulla pratica della medicina sul campo di battaglia . In precedenza, il trattamento di emergenza si basava sul principio fondamentale che i soldati feriti potessero essere evacuati dalla prima linea e portati in sala operatoria entro 60 minuti, the golden hour. Ora, la presenza di droni con un feed video in tempo reale impedisce agli elicotteri di sorvolare la zona per recuperare i feriti. Anche i rinforzi a terra sono vulnerabili agli attacchi se tentano l’evacuazione. I soldati feriti potrebbero dover rimanere sul campo di battaglia per diverse ore, e i lacci emostatici lasciati per periodi prolungati potrebbero causare gravi danni ai tessuti e aumentare il rischio di sepsi e morte. Nonostante le argomentazioni secondo cui le uccisioni di precisione riducono morti e feriti, causando pochi cosiddetti danni collaterali, i civili vengono presi di mira direttamente: un autobus pubblico è stato fatto saltare in aria durante l’ora di punta, nella città di Kherson, in Ucraina, il 6 gennaio 2025. Ospedali, ambulanze e paramedici vengono individuati con precisione millimetrica; un recente rapporto ha rilevato che da quando i droni sono stati utilizzati per la prima volta contro le strutture sanitarie in Siria nel 2016, il numero di attacchi a livello globale, compresa Gaza, è aumentato rapidamente. Le conseguenze del crescente utilizzo dei droni non sono solo fisiche. La presenza di uno o più droni che volano sopra la testa produce ansia in coloro che si trovano sotto, incapaci di distinguere se sono semplicemente sotto sorveglianza o in imminente pericolo di attacco. Civili e militari che vivono sotto la costante minaccia di attacchi da parte dei droni segnalano difficoltà psicologiche; soffrono di ansia anticipatoria, segni di burnout, mal di testa e sintomi del disturbo post-traumatico da stress (PTSD). È stato sostenuto che l’uso di droni telecomandati migliori la sicurezza dei piloti rispetto agli aerei tradizionali. Tuttavia, gli operatori di droni, a differenza dei piloti di caccia, potrebbero dover continuare a osservare gli effetti degli attacchi per periodi prolungati, vedendo immagini inquietanti di morte e distruzione; sono state segnalate diagnosi di disturbi dell’adattamento, depressione e PTSD tra gli operatori di droni. Questi sviluppi hanno spinto a chiedere una migliore formazione, una maggiore preparazione civile e una maggiore assistenza sanitaria mentale, ma c’è ancora molto che è incerto o poco studiato. La minaccia della guerra con i droni non è confinata all’Ucraina e al Medio Oriente. Il 9 settembre 2025, dei droni russi sono stati abbattuti dopo aver attraversato lo spazio aereo polacco. Il 25 settembre, sono stati segnalati droni che sorvolavano una centrale elettrica, una raffineria, un ospedale e una fabbrica di armi in Germania. Il 22 settembre, i droni hanno causato la sospensione dei voli negli aeroporti di Copenaghen e Oslo. Nuove modalità e mezzi di guerra hanno da tempo influenzato i modelli di morbosità e mortalità, dallo shock da bombardamento e dalla stanchezza da combattimento, alla sindrome della Guerra del Golfo, determinando cambiamenti nell’assistenza clinica, stimolando la ricerca e plasmando l’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti dei conflitti. Mentre entriamo in una nuova era di combattimento, è necessario un esame molto più approfondito da parte di scienziati, politici e dell’opinione pubblica sugli effetti fisici e psicologici, spesso trascurati, della guerra con i droni. (1) Understanding the health threats of drone warfare. The Lancet. Editorial, Vol. 406, November 8, 2025. Traduzione e sottotitolo di saluteinternazionale.info.

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  • Mentre il governo investe nelle armi noi difendiamo le persone. La manovra economica del governo Meloni disattende per l’ennesima volta le nostre richieste e non risponde ai bisogni dei cittadini. Chiediamo tutela del potere d’acquisto, rispetto del diritto alla pensione e del diritto alla salute. Per queste ragioni, nella settimana dal 17 al 21 novembre, lo Spi Cgil è in piazza in tutt’Italia con una serie manifestazioni ed iniziative di protesta e informazione. Poster Sanità Non Autosufficienza Poster Pensioni FIsco

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  • La Cgil proclama lo sciopero generale per il 12 dicembre. L’assemblea generale ha deciso l’astensione dal lavoro di tutti i settori e di tutti i lavoratori e delle lavoratrici, contro una legge di bilancio ingiusta e sbagliata. Documento conclusivo Assemblea generale della Cgil “Noi – ha detto Maurizio Landini a margine dell’assemblea – ci rivolgiamo a tutte le persone, ai giovani e alle donne, che stanno pagando un prezzo pesantissimo, a lavoratori e pensionati, perché il 12 dicembre siano con noi in piazza. Faremo manifestazioni in tutti i territori e vogliamo dimostrare che la maggioranza di questo Paese, quella che lo tiene in piedi con il proprio lavoro, chiede di essere ascoltata e chiede di cambiare una logica sbagliata e non più sopportabile”. L’annuncio è stato dato durante l’assemblea delle delegate e dei delegati il 7 novembre, a Firenze. “Il 12 dicembre sarà una giornata di protesta e di proposta”, ha detto Christian Ferrari, aprendo “Democrazia al lavoro”, l’assemblea Cgil in corso a Firenze. Il segretario confederale ha ringraziato delegate e delegati “che ogni giorno tengono viva la democrazia nei luoghi di lavoro”, ribadendo che la Cgil “non si limita a denunciare, ma costruisce alternative per cambiare il Paese”. Ferrari ha definito “artificiale” la narrazione economica del governo, denunciando una realtà fatta di crescita zero, salari stagnanti e servizi pubblici al collasso. “Ci hanno venduto come aiuti ai redditi bassi misure che hanno solo aumentato il drenaggio fiscale”, ha detto, accusando l’esecutivo di “cercare nei lavoratori e nei pensionati il proprio albero degli zecchini d’oro”. Una protesta che nasce dalla consapevolezza che il Governo continua a non dare risposte a temi centrali per il futuro e il presente del Paese: salari, sanità pubblica, giustizia fiscale, istruzione pubblica, pensioni, precarietà, politiche industriali e del terziario. fonte: https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/il-12-dicembre-sciopero-generale-cgil-ml8jb1z0 Per Sanità e Sociale vedi anche ->  CGIL Focus Sanità Legge Bilancio 2026 -> commento SPI CGIL ddl Bilancio 2026: “Più armi=meno cure” Sanità Sociale Non Autosufficienza -> Conferenza Regioni e PA: “… permane la preoccupazione della riduzione del finanziamento del FSN in rapporto al PIL che, nel 2028, al termine del periodo di programmazione, scende al di sotto del 6% e, ovviamente, le Regioni auspicano un’ipotesi di Accordo che incrementi lo stanziamento del FSN negli anni successivi al 2026.” -> GIMBE: Manovra 2026: aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il Fondo Sanitario arriva a € 145 miliardi, ma scende al 5,9% del Pil. … Dal Governo solo misure frammentate, e nessun rilancio del SSN

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  • Le Commissioni 5ª (Bilancio) Senato con V (Bilancio) Camera hanno audito le rappresentanze istituzionali sindacali e sociali. Oltre alle già note critiche provenienti da sindacati (CGIL ha proclamato uno sciopero generale il 12 dicembre) e diverse associazioni, anche Istat, Banca d’Italia e UPB hanno sollevato alcune obiezioni. In specie sull’iniquità fiscale si segnala: ISTAT sulla manovra fiscale (Irpef): “Ordinando le famiglie in base al reddito disponibile equivalente e dividendole in cinque gruppi di uguale numerosità, emerge come oltre l’85% delle risorse siano destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito: sono infatti interessate dalla misura oltre il 90% delle famiglie del quinto più ricco e oltre due terzi di quelle del penultimo quinto…” Banca d’Italia “Gli effetti distributivi della manovra “Si può stimare che complessivamente le misure fin qui descritte non comportino variazioni significative della disuguaglianza nella distribuzione del reddito disponibile equivalente tra le famiglie. La riduzione dell’aliquota dell’Irpef per il secondo scaglione di reddito favorisce i nuclei dei due quinti più alti della distribuzione …” “… L’evasione fiscale, come noto, danneggia la crescita e produce iniquità, sfavorendo le imprese e i cittadini onesti. La manovra apre a una nuova “rottamazione”: uno strumento che in passato non ha accresciuto l’efficacia nel recupero di gettito.” Ufficio Parlamentare di Bilancio UPB “…il 50 per cento dei benefici derivanti dalla riduzione dell’aliquota affluisce affluisce all’8 per cento dei contribuenti con reddito più elevato …” si veda immagine qui sotto: Tutti i Documenti acquisiti in Commissione a questo link del Senato  

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  • Mercoledì 5 novembre alle ore 11 si è tenuta la conferenza stampa online di presentazione della Contro-Conferenza sulle droghe (6-8 novembre, Roma), autoconvocata da una vasta rete di associazioni attive da anni per una revisione radicale delle leggi e delle politiche in materia di stupefacenti. La Contro-Conferenza nasce come risposta all’esclusione sistematica delle realtà indipendenti dal confronto pubblico previsto dall’art. 15 del DPR 309/90, che prescrive la partecipazione di soggetti pubblici e privati impegnati nella prevenzione e nella cura delle dipendenze. Le associazioni denunciano che, dalla VI Conferenza nazionale di Genova del 2021, il Governo Meloni ha compiuto un netto passo indietro: «La chiusura verso il mondo dell’associazionismo e dei servizi ha reso necessario un incontro alternativo che metta al centro diritti, evidenze scientifiche e politiche di riduzione del danno». Il programma della tre giorni romana, ospitata tra Città dell’Altra Economia, Cinema Troisi e Campidoglio, propone una mappa di politiche possibili: Giovedì 6 novembre, apertura internazionale dedicata ai cambiamenti globali nelle politiche su droghe, riduzione del danno e uso terapeutico delle sostanze psichedeliche. Venerdì 7 novembre, presentazione del piano per un nuovo paradigma fondato su salute pubblica, diritti umani e libertà individuali, con focus su carcere, misure alternative e servizi. In serata, al Cinema Troisi, la puntata live del podcast Illuminismo Psichedelico e la proiezione di All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras. Sabato 8 novembre, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, confronto con esperienze europee di regolamentazione (Germania e Malta) e con la rete degli Enti Locali per l’Innovazione sulle Droghe (ELIDE). A seguire, la presentazione del documento conclusivo e, nel pomeriggio, la Million Marijuana March dal Circo Massimo a Piazza Vittorio. La Contro-Conferenza è promossa da A Buon Diritto, ARCI, Antigone, Associazione Luca Coscioni, CGIL, CNCA, Comunità di San Benedetto al Porto, Forum Droghe, Gruppo Abele, ItaNPUD, ITARDD, L’Altro Diritto, La Società della Ragione, L’Isola di Arran, LILA, Meglio Legale, Tutela Pazienti Cannabis Medica.

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  • In ottobre si è celebrata la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, promossa da EU-OSHA – Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, con il coinvolgimento delle Regioni e delle parti sociali. L’edizione 2025 conclude la campagna triennale dedicata al tema “Ambienti di lavoro sani e sicuri. Salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale”, che pone l’attenzione sulle opportunità e le sfide della trasformazione digitale. In questo contesto, il Centro di Documentazione DoRS e il Network Italiano Evidence based Prevention (NIEBP) mettono a disposizione tutta la documentazione al momento disponibile sull’efficacia degli interventi per migliorare la salute dei lavoratori. Si stratta di schede di sintesi che derivano da una ricerca bibliografica esperta nella letteratura scientifica pubblicata, e rappresentano la versione “pocket” delle revisioni sistematiche. Sono state valutate come rilevanti per la salute pubblica, tradotte e riassunte per facilitare la lettura e la ricerca sui singoli database. Le schede di intervento sono state elaborate sulla base delle evidenze presenti in letteratura, della trasferibilità, fattibilità, sostenibilità e costo-opportunità. L’ambiente di lavoro richiede un’attenzione particolare sia per le diseguaglianze nella salute ad esso associate (esposizioni chimiche, sovraccarico fisico e psichico), sia perché esso costituisce un contesto (setting) in cui vi sono opportunità di interventi preventivi in generale (inclusi quelli comportamentali e motivazionali). Le aree prioritarie considerate sono: la promozione di percorsi di responsabilizzazione sociale e di adozione di buone prassi da parte delle imprese e dei lavoratori per il miglioramento della sicurezza e della salute globale dei lavoratori. l’individuazione di pratiche per la prevenzione degli infortuni sul lavoro poiché continuano a rappresentare un grave onere per i costi sia economici sia sociali di disabilità e morti evitabili; l’identificazione di buone prassi per la prevenzione delle malattie professionali che risultano in aumento in particolare per quanto riguarda le patologie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, che sono al primo posto, le malattie del sistema nervoso (per il genere femminile) e le ipoacusie (per il genere maschile). Al seguente collegamento, si possono leggere tutte e 33 le schede sul tema considerato: NIEBP – Cerca su database fonte: DORS testo di Lidia Fubini

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  • È disponibile online la seconda uscita di ottobre della newsletter RaraMente, bollettino periodico creato nel 2020 e fondamentale per restare sempre aggiornati sulle ultime notizie riguardanti il mondo delle malattie rare. L’editoriale del n.97 è firmato da Simona Bellagambi, vicepresidente di EURORDIS – Rare Diseases Europe, che dati alla mano evidenzia l’importanza di migliorare sia a livello individuale che collettivo il benessere psicologico delle persone con malattie rare. Nel focus viene sottolineata l’urgenza di integrare i dati delle malattie rare per accelerare la ricerca e la diagnosi. L’ISS sostiene, infatti, la diffusione dei FAIR Data (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) al fine di costruire una base solida per la collaborazione scientifica nella cura delle malattie rare. Nella sezione “Cronache rare” trova spazio la vicenda umana e sportiva di Stefano Delbarba, carpentiere di Adro (Lombardia) e appassionato di gare estreme, che corre per sostenere la ricerca per la cura delle malattie rare. Tra le diverse news segnaliamo: “Un amico invisibile” di Gina Scanzani è un libro in cui l’autrice, che convive con sclerosi tuberosa e gravi patologie oncologiche, si mette a nudo diventando un modello di vita e rinascita l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova fa da apripista nel creare il primo Registro internazionale dedicato alla malformazione della vena di Galeno (Vgam), una rara patologia vascolare cerebrale congenita che aggredisce feti e neonati in Puglia, a Bari, sono stati accolti e curati Saif e Joulia, due bambini palestinesi affetti da atrofia muscolare spinale, dando così a tutti e due un futuro. Di seguito il link per maggiori informazioni. fonte: https://www.epicentro.iss.it/strumenti/aggiornamenti

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  • Il disegno di Legge di Bilancio 2026 presentato dal Governo è stato assegnato per la prima lettura al Senato: Testo correlato 1689 (TOMO I) ( PDF) – Relazione illustrativa Relazione tecnica Allegato conoscitivo Testo correlato 1689 (TOMO II) ( PDF) – Disegno di legge Quadri generali riassuntivi vedi tutti i materiali sul sito del SENATO I Dossier ddl Bilancio 2026 S 1689 SANITA’ Il ddl prevede (articolo 63 e seguenti) un incremento del Fondo Sanitario Nazionale a legislazione vigente di 2,4 miliardi per il 2026 e di 2,65 miliardi a decorrere dal 2027. Gran parte dell’incremento è disperso in decine di spese vincolate e parte importante è destinata a favorire attività di tipo privato. Inoltre, considerando il Documento programmatico di Bilancio (DPB 2025) appena approvato, l’incidenza della spesa sanitaria sul PIL si conferma ancora largamente al di sotto di quella di altri importanti Paesi europei. Inoltre, da ricordare il previsto incremento delle spese per le armi. Tabella 1 andamento Livello FSN 2025 2026 2027 2028 FSN a legislazione vigente* 136.533 140.595 141.297 142.131 Incremento  Disegno Legge Bilancio 2026 art. 63 = 2.400 2.650 2.650 FSN post Legge Bilancio 2026 142.995 143.947 144.781 Variazione FSN anno precedente 4,7% 0,67% 0,6% Variazione PIL nominale programmatico (in base a PDB 2025) 2,8% 2,5% 2,7% Incidenza FSN su PIL (in base a PDB 2025) 6,16% 6,05% 5,93% *valore indicato dalla Corte dei Conti audizione ddl Bilancio 2025   -> Vedi anche: GIMBE: Manovra 2026: aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il Fondo Sanitario arriva a € 145 miliardi, ma scende al 5,9% del Pil. … Dal Governo solo misure frammentate, e nessun rilancio del SSN -> Vedi anche CGIL Focus Sanità Legge Bilancio 2026 SOCIALE – NON AUTOSUFFICIENZA Confuse e contraddittorie, al momento, le indicazioni per attuare la riforma della Non Autosufficienza (vedi anche NON AUTOSUFFICIENZA: la riforma tradita). Infatti sui Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali LEPS (articoli da 123 a 128), compresi quelli sulla Non Autosufficienza, si prevede il rinvio ad una serie di Decreti per fissare standard, obiettivi, fabbisogni, finanziamenti dei LEPS, che dovrebbero iniziare progressivamente ad essere applicati dal 2027. Il finanziamenti disponibili, indicati nella Relazione Tecnica al ddl Bilancio sono ancora del tutto insufficienti.  Da segnalare l’articolo 53:  Fondo per le iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare con una dotazione di 207 milioni dal 2027. Vedi commento SPI CGIL ddl Bilancio 2026: “Più armi=meno cure” Sanità Sociale Non Autosufficienza

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  • Nel 2024 a 5.837 persone detenute nelle carceri è stato riconosciuto di essere state sottoposte dall’Italia a trattamenti inumani o degradanti. Servono urgenti riforme. Nel 2013 la Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza Torreggiani, ha condannato l’Italia per le condizioni inumane o degradanti delle nostre carceri. Circa 4.000 ricorsi erano stati presentati da altrettante persone detenute italiane. Quella sentenza pilota aprì le porte ad una stagione di riforme, dove le condizioni di detenzione erano al centro dell’attenzione pubblica. Oggi i numeri sono peggiori: nel 2024 i Tribunali di sorveglianza hanno accolto 5.837 istanze da parte di persone detenute, riconoscendo loro condizioni contrarie all’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani sulla proibizione della tortura: “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”. Si tratta di numeri drammatici che aumentano all’aumentare del sovraffollamento. A fine agosto il sistema penitenziario italiano è tornato a contare oltre 63.000 persone detenute, con una crescita costante che ha portato il paese a superare un limite che non era stato più raggiunto proprio dagli anni che costarono all’Italia la condanna della Corte europea. L’Italia continua a violare i diritti fondamentali, ed il numero esorbitante di suicidi, anche tra il personale, o di incidenti di ogni tipo, sta a dmistrarlo. Non possiamo accettare che la privazione della libertà diventi privazione della dignità. Chiediamo al Governo e al Parlamento di intervenire subito con una nuova stagione di riforme per garantire condizioni di detenzione rispettose dei diritti umani. Ogni condanna in queste condizioni è un corpo violato, una vita umiliata. Dobbiamo agire ora! A questo link trovi le proposte di Antigone FIRMA LA PETIZIONE compilando il form che trovi A QUESTO LINK e chiedi con noi che vengano approvate.

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  • Approvato in sede Conferenza Stato-Regioni  l’Accordo “Linee guida per il superamento della contenzione meccanica in SPDC“. Il documento estende, in modo preoccupante, la sua azione anche alla contenzione praticata sui minori (Neuro Psichiatria Infanzia e Adolescenza). Obiettivo dichiarato delle Linee Guida è il percorso di progressivo superamento della contenzione nei luoghi di cura della salute mentale. Questo in sé è apprezzabile. Ma le soluzioni indicate appaiono assai contradditorie e per nulla vincolanti per i servizi e gli operatori. Anzi tutto potrà continuare come prima … Inoltre va considerato che la contenzione meccanica è pratica diffusa negli ospedali e nelle strutture residenziali per anziani, non solo negli SPDC. Coordinamento nazionale per la Salute Mentale ACCORDO STATO REGIONI SUPERAMENTO CONTENZIONE 174/2025 le prime reazioni: –> Contenzione meccanica in psichiatria, un documento senza visione né risorse: l’ennesima occasione mancata. di Andrea Angelozzi –> Dichiarazione Conferenza nazionale Salute Mentale, punto 8: “Abolire qualsiasi trattamento inumano e degradante, a partire dalla contenzione“ fonte: https://www.conferenzasalutementale.it/2025/10/28/contenzione-accordo-stato-regioni-ti-slego-ma-non-subito-tra-il-dire-e-il-fare/

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