Le azioni di Donald Trump sono un attacco radicale e dannoso alla salute del popolo americano e di coloro che dipendono dall’assistenza estera degli Stati Uniti. Sono anche un attacco alla comunità della ricerca medica e sanitaria. Bisogna ergersi in difesa della salute e della medicina (1). Ritiro dall’OMS e dagli accordi di Parigi. USAID chiuso e aiuti bloccati, cessazione dei programmi sanitari a livello globale. Blocco di 3 trilioni di dollari di sovvenzioni e prestiti federali, che mettono a repentaglio il funzionamento di Medicaid. Una pausa radicale sulle attività chiave nei National Institutes of Health (il più grande istituto di ricerca biomedica al mondo). Ordini di sospensione dei lavori presso i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Negazione della diversità di genere. Reintrodotta la “Mexico City policy” (a). Blackout delle comunicazioni, che hanno visto il Morbidity and Mortality Weekly Report non pubblicato per la prima volta in 60 anni. Le azioni di Donald Trump a livello nazionale e globale non sono una rivalutazione ponderata delle priorità degli Stati Uniti. Sono un attacco radicale e dannoso alla salute del popolo americano e di coloro che dipendono dall’assistenza estera degli Stati Uniti. Sono anche un attacco alla comunità della ricerca medica e sanitaria. La capacità di lavorare dei ricercatori è stata gravemente limitata o addirittura interrotta. La libertà di parola è limitata. L’uso di determinati termini è vietato sui siti web del governo degli Stati Uniti (e nei manoscritti inviati a riviste scientifiche), tra cui “genere”, “transgender”, “LGBT” e “non-binario”, e una direttiva ha sospeso l’invio di nuovi lavori per la pubblicazione per tutti i dipendenti e i collaboratori del CDC. Al The Lancet , l’impatto è già stato avvertito. I revisori stanno declinando e gli autori si stanno autocensurando. Le istituzioni sanitarie potrebbero essere esitanti a criticare pubblicamente la nuova amministrazione, ma questa timidezza è un errore. Le azioni di Trump devono essere chiamate per il danno che stanno causando. Il congelamento di 90 giorni degli aiuti degli Stati Uniti, compresi i fondi per il Piano di emergenza del Presidente per l’AIDS Relief, seppure con una deroga per i “programmi umanitari salvavita”, ha lasciato i servizi nel limbo, in particolare per la prevenzione dell’HIV e le relative popolazioni. Queste non sono preoccupazioni astratte. Schiere di operatori sanitari sono stati licenziati, le cliniche hanno chiuso e i pazienti sono stati colpiti, come mostrano i World Reports in questo numero. Elon Musk ha definito USAID “malvagia” e “organizzazione criminale”, spacciando falsità nel tentativo di giustificare lo sventramento, se non l’abolizione, dell’agenzia. Queste decisioni sono profondamente sbagliate, con impatti di vasta portata che hanno fatto regredire decenni di guadagni nel controllo delle malattie e nell’equità sanitaria. Le azioni di Trump sono un attacco particolare alla salute delle donne, in particolare alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi. I progressi graduali compiuti su clima e salute ora rischiano di bloccarsi o addirittura di invertirsi. Più persone si ammaleranno e più persone moriranno. Questo momento è una prova. Come dovrebbe reagire la nostra comunità? Il risultato immediato è stato confusione, sconvolgimento e disorientamento, ma la risposta non può essere dettata dalla paura o dalla rassegnazione. C’è bisogno di concentrazione, strategia e, in effetti, di speranza. Non tutti gli ordini esecutivi sopravvivranno alle sfide legali. Alcuni ordini sono stati temperati o modificati grazie alla società civile, ai giornalisti, ai whistleblower del governo e ad alcuni membri del Congresso che hanno parlato apertamente dei danni immediati. Le comunità sanitarie, mediche e scientifiche hanno un ruolo fondamentale nel sostenere i propri pazienti, difendere i programmi e fare pressioni per politiche e istituzioni che siano positive per la salute e il benessere. Il sostegno bipartisan alla salute globale negli Stati Uniti ha lasciato il posto a una profonda polarizzazione e la comunità sanitaria globale deve fare i conti con il fatto che gli Stati Uniti sono un partner inaffidabile. Come nota Ilona Kickbusch in un commento in questo numero, altri stati membri devono finanziare e costruire un’organizzazione adatta alle sfide future. La comunità sanitaria ha superato ostacoli enormi molte volte in passato per dare un contributo enorme al benessere dell’umanità. Quelle esperienze hanno consolidato una visione di cosa sia la salute e cosa possa essere. Che tutti hanno diritto alla salute. Che la salute degli americani dipende dalla salute di tutti, ovunque, e viceversa. Che la cooperazione e le partnership costruttive siano vitali e che la scienza abbia la capacità non solo di far progredire la nostra comprensione del mondo, ma anche di unire le persone. Che la salute sia un bene sociale, benefico per le società, un motore delle economie e un percorso verso lo sviluppo. Che la medicina possa aiutare le persone nei loro momenti più bassi, alleviare la sofferenza e migliorare la vita. Che l’equità, ovvero curare in base alle necessità, sia fondamentale per ciò che è la medicina. E che prendersi cura non è un atto di debolezza, ma di forza. Le ultime 3 settimane hanno generato molta rabbia, paura e tristezza, ma non è il momento di farsi prendere dal panico. Le comunità mediche e scientifiche devono unirsi e sostenere questa visione. In questo spirito, The Lancet sarà un punto di riferimento e di responsabilità nei prossimi 4 anni, monitorando e riesaminando le azioni del governo degli Stati Uniti e le conseguenze delle sue decisioni per la salute. (1) American chaos- standing up for health and medicine The Lancet, Editorial, Vol 405, February 8, 2025, (a) “Mexico City policy” è una politica del governo USA (introdotta dal Presidente Reagan nel 1985) che richiede alle organizzazioni non governative straniere di dichiarare di non promuovere l’aborto come metodo di pianificazione familiare, come condizione per ricevere fondi USA. Fonte e Traduzione: salute internazionale.
...1 marzo 2025 Giornata della Cura delle persone e del pianeta in collaborazione con “Equal Care Day CLICCA QUI PER ADERIRE VEDI COSA PUOI FARE TU Sabato 1 marzo 2025 si svolgerà la IV Giornata nazionale della Cura delle Persone e del Pianeta. Un giorno dedicato alla riscoperta del valore alla cura di noi e degli altri, della città e del pianeta in cui viviamo. In un tempo in cui siamo costretti a soffrire le conseguenze di decenni di incuria “dobbiamo sviluppare una mentalità e una cultura del prendersi cura capace di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità che purtroppo prevalgono” (Papa Francesco). La cura è un diritto umano, costituzionale e universale, che va rispettato, attuato, organizzato e finanziato. Pensiamo alla cura degli ammalati e della salute di tutte e di tutti. Pensiamo alla cura dei più piccoli e delle giovani generazioni. Pensiamo alla cura dei più fragili e vulnerabili, degli anziani e delle persone e famiglie in difficoltà economiche. Pensiamo alla cura delle donne vittime di tante violenze e discriminazioni. Pensiamo alla cura del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici. Pensiamo alla cura della nostra economia, delle nostre città e quartieri, dell’ambiente e dei beni comuni che non sono solo nostri. Pensiamo ai popoli in guerra, a Gaza, in Libano, in Ucraina e nel resto del mondo, ai migranti, alle persone perseguitate dalle guerre, dall’oppressione, dalla miseria e dalle catastrofi ambientali… Il 1 marzo, migliaia di studenti e insegnanti, di ogni parte d’Italia, usciranno dalle loro scuole per andare a conoscere e ringraziare le persone che si prendono cura di noi e degli altri nei loro luoghi di lavoro e volontariato: pronto soccorso, ospedali, case per anziani, centri specializzati di cura, mense, empori Caritas, centri di accoglienza dei migranti, centri antiviolenza e case delle donne ma anche sedi della rai, comuni, province, tribunali, librerie, … leggi tutto SOS Sanità ha aderito alla Giornata della Cura 2025
...Alle associazioni che hanno aderito all’appello “Non possiamo restare in silenzio. La società civile per la sanità pubblica” INFO SULL’ASSEMBLEA Gentilissimi, vogliamo innanzi tutto porgervi i migliori auguri per il 2025, un anno difficile, in cui ci sarà bisogno di un grande impegno da parte di tutti noi. Come ricorderete l’appello – cui avete aderito – prende le mosse dalla legge di bilancio (che riteniamo non affronti i problemi del settore) e dalla volontà di essere a fianco dei professionisti impegnati in iniziative di mobilitazione e difesa della sanità pubblica. L’appello è stato oggetto di ampia e convinta adesione da parte di molte associazioni – che ringraziamo – associazioni non solo di livello nazionale (rappresentative di realtà molto vaste e diversificate) ma anche di organizzazioni di minori dimensioni (ugualmente rilevanti) a testimonianza della diffusa attenzione della società civile alla difesa della sanità pubblica. Alleghiamo l’appello con l’elenco delle associazioni firmatarie, aggiornato ad oggi (la raccolta è ovviamente ancora aperta). Inviamo questo messaggio anche a chi ha sottoscritto l’appello a titolo personale e a chi ha sottoscritto solo il percorso recentemente delineato. Abbiamo quindi deciso di dare seguito all’appello con un primo incontro online il 16 dicembre scorso, in occasione del quale molti partecipanti hanno espresso il desiderio di un confronto in presenza, per favorire la reciproca conoscenza, condividere prime riflessioni sui temi principali e delineare lo sviluppo di iniziative di prospettiva. Per rispondere a tale richiesta, che condividiamo pienamente, stiamo quindi organizzando un incontro per il sabato 22 febbraio, a Firenze, dalle 10.30 alle 14.30 a breve info logistiche Dopo il seminario di approfondimento, farà seguito la parte organizzativa (indicativamente dalle 14.30 alle 16.30). Sarà comunque possibile collegarsi via web. Vi faremo avere ulteriori indicazioni appena possibile; intanto vi preghiamo di bloccare la data. Sarà gradito un cenno di riscontro, soprattutto in caso di partecipazione in presenza. In occasione dell’incontro … potremo affrontare i principali argomenti emersi nell’assemblea del 16 dicembre, in particolare quelli connessi alla legge di bilancio appena approvata, oltre che avviare un confronto su ulteriori temi proposti dalle organizzazioni aderenti all’appello. Vi ringraziamo per l’attenzione e la condivisione. Cordiali saluti Nerina Dirindin, Vasco Errani, Chiara Giorgi, Franco Riboldi, Maria Grazia Celani, Marco Geddes, Giuseppe Traversa Appello: Non possiamo restare in silenzio. La Società civile per la sanità pubblica
...AGENAS ha organizzato un evento di approfondimento del contesto digitale in ambito sanitario nonché di presentazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) martedì 4 febbraio 2025 … L’Agenzia, in qualità di soggetto attuatore per conto del Ministero della salute dell’implementazione del sub-investimento 1.2.3. “Telemedicina”, presente nella Missione 6 Salute del PNRR (M6-C1), ha dato seguito alla realizzazione della PNT collaudata in tutte le sue funzionalità e avviata a novembre 2023. Il progetto è ora nella sua fase di Avvio e Consolidamento nell’ambito della quale è in corso da alcune settimane l’iter di popolazione dati con la collaborazione Regioni/PP.AA.. L’obiettivo è quello di condividere lo stato di avanzamento progettuale. Programma (PDF) Scheda di Presentazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PDF) SLIDE: Marco Marsella (PDF) David Novillo Ortiz (PDF) Alessio Nardini (PDF) Mauro Moruzzi (PDF) Alice Borghini (PDF) Debora Angeletti (PDF) Francesco Gabbrielli (PDF) Giovanni Delgrossi (PDF) Dario Buttitta (PDF) Antonio Amati (PDF) È possibile vedere la registrazione dell’evento direttamente in questa pagina del sito fonte: https://www.agenas.gov.it/comunicazione/primo-piano/2554-4-febbraio-agenas-presenta-la-piattaforma-nazionale-di-telemedicina
...In occasione della Giornata mondiale contro il cancro 2025 (World cancer day 2025), che si è celebrata il 4 febbraio, EpiCentro segnala i progetti di ricerca sul cancro condotti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che interessano due ambiti specifici: lo studio delle cellule cosiddette dormienti e di quelle chemio-resistenti. L’ISS partecipa anche al monitoraggio dei programmi di screening oncologici (mammografico, cervicale e colorettale) attraverso il sistema di sorveglianza PASSI che ha contribuito alla stesura del rapporto “I numeri del Cancro 2024” dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica. Infine, sul sito della JA EUCanScreen (Joint Action on the new EU cancer screening scheme implementation) è stato condiviso un video di sensibilizzazione sul World Cancer Day e sui temi della JA. Per approfondire leggi la news dell’ISS, visita la pagina dedicata a I numeri del cancro 2024 sul sito dell’AIOM guarda il video della JA EUCanScreen fonte: https://www.epicentro.iss.it/screening/aggiornamenti
...Tra marzo e aprile 2025 è previsto l’avvio di sette gruppi di 8-12 neomamme con sintomi di depressione post partum, per un totale di 56-84 partecipanti alla seconda edizione del progetto “Music and Motherhood” che si propone di promuovere, a livello nazionale, l’offerta di questo specifico intervento di canto di gruppo per neomamme che manifestano sintomi di depressione dopo il parto. Il progetto è finanziato e coordinato dall’ISS. …LEGGI TUTTO SU ISS “Music and Motherhood”
...Due giorni di riflessioni culturali, giuridiche, politiche e sociali sul carcere. A 50 anni dall’approvazione della legge penitenziaria in vigore, questo evento rappresenta un’occasione per fare il punto su un aspetto cruciale del nostro sistema giuridico e sociale. Il focus principale sarà comprendere il percorso che ha attraversato la legge nel corso di mezzo secolo, analizzando in profondità le sue criticità e i suoi punti di forza. La legge penitenziaria, che ha segnato una tappa fondamentale nella riforma del sistema carcerario italiano, ha introdotto importanti principi di umanizzazione e di rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti. Tuttavia, è emerso nel tempo un dibattito acceso sulle sue reali applicazioni, sulle difficoltà operative e sull’efficacia nel rispondere alle necessità di una società in continua evoluzione. Questo incontro offrirà un’opportunità per discutere non solo i risultati ottenuti, ma anche le problematiche irrisolte, come il sovraffollamento delle carceri, le condizioni di vita dei detenuti e le opportunità di reinserimento sociale. Gli studiosi e gli esperti coinvolti nell’incontro esamineranno la legge in una prospettiva che spazia dal passato, per comprendere come e perché furono adottate certe scelte, al presente, analizzando la sua applicazione concreta, verso il futuro, con uno sguardo attento alle possibili riforme e alle evoluzioni necessarie per rispondere alle sfide odierne. Un’analisi che non si limiterà a una dimensione giuridica, ma che abbraccerà anche gli aspetti politici, sociali e culturali, cercando di tracciare un percorso che vada oltre le parole della legge, affrontando le sue implicazioni quotidiane nella vita delle persone coinvolte nel sistema penitenziario. LEGGI IL PROGRAMMA fonte: https://www.antigone.it/news/3575-il-13-e-14-febbraio-a-roma-un-convegno-per-i-50-anni-dell-ordinamento-penitenziario
...Dal primo gennaio 2025 è partita la sperimentazione della Prestazione Universale che, nelle intenzioni del governo Meloni, dovrebbe sostituire e integrare l’Indennità di accompagnamento. Di fatto, già in questa fase, la sperimentazione mostra tutti i suoi limiti. Si tratta, infatti, di una misura che è destinata a una piccolissima parte della popolazione non autosufficiente ed è scarsamente finanziata poiché non prevede lo stanziamento di nuove risorse. I pensionati della Cgil lo avevano già denunciato in occasione dell’annuncio della sperimentazione. A una settimana dall’avvio, siamo tornati a chiedere al governo di evitare che l’introduzione di questa misura sia inutile se non dannosa. Purtroppo l’incontro tra la viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci – che si è tenuto il 7 gennaio e ha coinvolto SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL – si è concluso con l’ennesimo nulla di fatto. Qui ricordiamo alcune delle critiche e proposte presentate al Ministero: § Lo scarso finanziamento della Prestazione Universale, pari a 250 milioni l’anno nel 2025 e nel 2026, è sottratto a fondi già esistenti per politiche sociali e non autosufficienza. § È anche a causa dell’assenza di risorse che i requisiti di accesso alla Prestazione Universale – fissati dal D.Lgs 29/2024 (art. 35) – sono stati scelti in modo da ridurre la platea dei destinatari a poche migliaia di persone: non autosufficienti ultra80enni, con ISEE socio sanitario inferiore ai 6mila euro, titolari di indennità di accompagnamento e con un livello gravissimo di bisogno assistenziale. § I livelli di bisogno assistenziale sono stati, a loro volta, definiti con un apposito decreto approvato nel mese di dicembre (DM LPS 200 del 19.12.2024), stabilendo punteggi che rispondono a criteri fortemente selettivi e non sempre condivisibili. Ad esempio, a parità di condizioni (persona ultra80enne con disabilità gravissima, identico ISEE sociosanitario, titolare di indennità di accompagnamento) si assegna un punteggio sfavorevole a chi è assistito da un familiare o già riceve cure sociosanitarie domiciliari o semiresidenziali, pure se queste sono dovute a una gravissima disabilità. § Nella Prestazione Universale la quota denominata “Assegno di Cura” si aggiunge all’Indennità di accompagnamento ma anziché integrare le eventuali prestazioni regionali/locali destinate alle persone non autosufficienti con gravissima disabilità le sostituisce. Per accedere alla P.U., infatti, occorre rinunciare preventivamente alle prestazioni regionali/locali. Tra l’altro l’interpretazione di quali siano le prestazioni in questione non è semplice, considerando le forti differenze territoriali (si pensi al diverso utilizzo da regione a regione delle quote del Fondo non autosufficienza destinato a persone con gravissima disabilità). Anche alla luce di queste considerazioni e del fatto che l’Esecutivo non si è mai confrontato finora con le organizzazioni sindacali e con le associazioni sull’attuazione della Riforma sulla non autosufficienza (legge 33/2023), insistiamo nel chiedere al governo l’apertura di un tavolo permanente di confronto, in particolare sia sull’attuazione della Riforma che sui suoi numerosi provvedimenti attuativi. Materiali per approfondire – Decreto del Ministro LPS n. 200 del 19.12.2024 (Adozione degli Indicatori dello stato di bisogno assistenziale gravissimo) – Messaggio INPS n. 4490 del 30.12.2024 (Decreto legislativo 15 marzo 2024, n. 29, recante “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33”. Prestazione Universale). – Appello “Non Autosufficienza: salvare la riforma” CGIL, SPI CGIL e INCA (il Patronato della CGIL) hanno prodotto dei materiali informativi su due sperimentazioni previste dalla Riforma della Disabilità (Legge 227/2021 e successivo decreto attuativo D.Lgs 62/2024) e dalla Riforma Anziani-Non Autosufficienza (Legge 33/2023 e successivo decreto attuativo D.Lgs 29/2024). I materiali INFO: —> Depliant INFO riforma Disabilità e Non Autosufficienza —> Le Diapo SPI CGIL su Riforme Disabilità e Non Autosufficienza (interattive: clicca sui bottoni) —> Depliant INFO Riforma Non Autosufficienza sperimentazione (in tutta Italia) “Prestazione Universale” —> Il video sulle sperimentazioni (in nove province) Riforma Disabilità e Riforma Non Autosufficienza vedi anche: https://www.cgil.it/ufficio-stampa/disabilita-cgil-sperimentazione-riforma-partita-malissimo-si-risparmia-sui-piu-fragili-e-si-nega-loro-diritti-x6p2allf https://www.pensionati.cisl.it/notizie-segreteria-generale/non-autosufficienza-sperimentazione-prestazione-universale-pu/
...Un italiano su 3 ammette anche di non pensare al rischio dello spreco, e dimenticarsene. Per il 23% la prevenzione degli sprechi richiede troppo tempo, secondo l’11% è troppo costoso o troppo faticoso. Si scoraggia 1 italiano su 10, pensando che il contributo personale tanto non fa differenza, o che è troppo difficile. Ma secondo 5 italiani su 100 la cosa semplicemente “non è importante”. E cosa risulta più difficile da fare, in ottica #sprecozero? Gli italiani indicano subito la lista della spesa (27%), quindi l’organizzazione del frigorifero/dispensa, mentre il 19% trova ostico conservare gli avanzi cercando su internet le ricette di riutilizzo. Per questo #sprecozero Challege servirà ad avvicinarci all’obiettivo 12.3 dell’Agenda delle Nazioni Unite. Il team di Sprecometro selezionerà i partecipanti alla Challenge attraverso vari criteri: l’impegno verso la sostenibilità, la diversificazione geografica e la diversità di composizione familiare: Tutti i “Champions 2030” saranno chiamate a monitorare i propri sprechi in periodi temporali distinti. E tutti dovranno dichiarare al momento di inizio della sfida/percorso il livello di spreco domestico, al 5 febbraio 2025, e impegnarsi a ridurlo del 50% entro il 2030 utilizzando gli strumenti messi a disposizione dall’applicazione e continuamente aggiornati. I Champions 2030 selezionati si alterneranno, in base alle disponibilità e alle richieste durante l’anno, nel condividere sui social della Campagna Spreco Zero e con i media che la seguono attraverso interviste, foto, video e aggiornamenti, aiutando a sensibilizzare un pubblico più ampio. Il contatto con le famiglie sarà flessibile, avvenendo in base alle necessità e alle disponibilità di ciascuna famiglia, evitando impegni eccessivi. Inoltre, ogni 5 febbraio, fino al 2030, verranno misurati i progressi delle famiglie e confrontati con le rilevazioni dell’Osservatorio Waste Watcher, che ogni anno stima lo spreco alimentare domestico dell’Italia. Alla fine del percorso, chi si dimostrerà più efficace nel ridurre gli sprechi sarà proclamato vincitore della #sprecozero Challenge. Sprecometro è l’app innovativa che permette di monitorare gli sprechi a livello domestico, fornendo un feedback immediato sull’impatto ambientale degli alimenti scartati, come l’impronta idrica, carbonica ed ecologica, per aumentare la consapevolezza delle proprie azioni. Ma anche di ricevere consigli pratici: Sprecometro offre suggerimenti per ridurre gli sprechi, inclusi consigli di cucina per riutilizzare gli avanzi, informazioni sulle date di scadenza, sulla lettura delle etichette etc. In tema di Educazione ambientale e alimentare l’app funge da piattaforma educativa, promuovendo la consapevolezza ambientale e fornendo informazioni utili per adottare uno stile di vita più sostenibile. Ogni utente può conoscere il proprio livello di spreco puntuale al momento del log iniziale e, attraverso quiz e contenuti educativi, ridurlo progressivamente. Grazie all’uso di Sprecometro, le famiglie coinvolte saranno in grado di ridurre i loro sprechi con maggiore consapevolezza, contribuendo significativamente alla sostenibilità ambientale. fonte:
...Il manuale, scritto da Alessandro Ricci e Marco Maggi, è concepito come un manuale operativo di educazione socio-affettiva e sessuale ed è composto da due volumi. Il Volume 1 è destinato a un lavoro formativo-educativo con i bambini e le bambine delle classi quarta e quinta della scuola primaria; il Volume 2 è pensato per gli alunni e le alunne della scuola secondaria di primo e secondo grado, con l’obiettivo di aiutarli a comprendere e gestire le proprie emozioni, le proprie aspettative e i propri desideri all’interno di relazioni interpersonali, che siano amicali, familiari o romantiche. I manuali sono indirizzati a insegnanti, genitori, educatori e psicologi, e sono strutturati per essere utilizzati in modo flessibile e sensibile, a seconda del contesto educativo. Offrono una duplice prospettiva, scolastica e familiare, e si pongono come strumento di alfabetizzazione affettiva e sessuale, per aiutare bambini e bambine, ragazzi e ragazze, a diventare competenti e consapevoli riguardo alla loro sessualità e affettività. Parlami dell’amore si propone di esplorare il tema dell’amore e delle relazioni in modo approfondito, consapevole e accessibile, in particolare per gli/le adolescenti, che vivono una fase di intensa crescita emotiva e relazionale. Si riconosce che, durante l’adolescenza, le esperienze affettive rivestono un ruolo fondamentale nella formazione dell’identità e nel processo di scoperta di sé. Viene posto l’accento sulla complessità dell’amore, non riducendolo solo alla dimensione romantica, ma esplorandolo come un concetto ampio che include anche l’affetto per gli amici, il legame familiare e, soprattutto, l’amore verso se stessi. Viene sottolineata l’importanza di sviluppare un amore sano, basato sul rispetto reciproco, sulla comunicazione aperta e sulla comprensione, sia nei confronti degli altri sia di se stessi. La guida aiuta gli studenti e le studentesse nella riflessione su come riconoscere le proprie emozioni, distinguendo tra l’amore genuino e le illusioni o le relazioni che potrebbero risultare dannose. Tra gli argomenti trattati: l’autoconsapevolezza, l’amicizia, la pubertà, l’autostima, la salute, la prevenzione della violenza e l’inclusione. Alcuni temi vengono affrontati utilizzando film di animazione, che offrono spunti per riflessioni e attività specifiche. Si fa riferimento anche al ruolo dei modelli esterni, offerti dai media, i social network e la cultura popolare) che spesso influenzano le aspettative dei giovani riguardo all’amore e alle relazioni, portandoli a confrontarsi con rappresentazioni idealizzate e talvolta distorte di ciò che significa amare ed essere amati. L’obiettivo del manuale è quindi quello di accompagnare gli adolescenti in un viaggio di scoperta, dove l’amore non è solo un sentimento da vivere, ma anche un valore da comprendere e applicare nella vita quotidiana. Dopo aver affrontato temi come l’educazione emozionale e la gestione della classe, gli autori si sono concentrati su un aspetto fondamentale della crescita, che è la sessualità, trattandola come un elemento imprescindibile che accompagna ogni individuo per tutta la vita. La sessualità non è solo una dimensione biologica, ma coinvolge anche aspetti affettivi, sociali, cognitivi, emotivi e morali, ed è fondamentale parlarne fin dall’infanzia e lungo tutto il percorso di crescita dei ragazzi e delle ragazze Nonostante la centralità di questi temi nella vita di ogni persona, per molto tempo sono stati avvolti da pudore e riserbo, e spesso anche da un vero e proprio tabù, impedendo così una trattazione aperta e consapevole. Negli ultimi decenni, però, la società ha visto un cambiamento profondo, in particolare nei ruoli di genere, nella comunicazione esplicita riguardo alla sessualità e nell’attenzione crescente alla salute affettiva e sessuale. Oggi, ad esempio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce di iniziare a educare alla sessualità fin dalla tenera età, affinché bambini, bambine e adolescenti possano crescere con una visione equilibrata e sana della loro affettività. È importante che ci siano adulti competenti, significativi e emotivamente disponibili a offrire loro conoscenze e protezione. Uno tra i molti aspetti positivi del manuale è che non si limita a una sola teoria o paradigma, ma riflette su diversi approcci, coinvolgendo anche studi e ricerche contemporanee. È un manuale completo, che offre spunti sia teorici sia pratici per esplorare e comprendere meglio l’amore. Il volume è arricchito da circa centocinquanta attività pratiche, giochi e schede di lavoro e include materiali aggiuntivi scaricabili online. Ricci, A., Maggi, M. (2024). Parlami dell’amore: Volume 1. Franco Angeli. Collana Educare alla salute: strumenti, percorsi e ricerche. Ricci, A., Maggi, M. (2024). Parlami dell’amore: Volume 2. Franco Angeli. Collana Educare alla salute: strumenti, percorsi e ricerche. Foto di cottonbro studio: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-coppia-donna-baciando-6800325/ fonte: https://www.dors.it/2025/01/educazionesocio-affettiva/
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