RESISTENZA CIVILE CONTRO IL DECRETO SICUREZZA: parte il digiuno a staffetta 29 aprile – 30 maggio

Vogliamo raccogliere l’invito di Don Ciotti a digiunare contro le leggi ingiuste e proseguire l’iniziativa lanciata da Franco Corleone in questi giorni, sollecitati anche dal messaggio di attenzione alle difficili condizioni di vita delle detenute e detenuti che ci ha lasciato Papa Francesco recandosi nel carcere Regina Coeli di Roma nell’ultima visita fuori dal Vaticano e ricordando l’impegno di Grazia Zuffa contro la detenzione delle detenute madri.

Invitiamo i lettori, i soci e tutta la cittadinanza a partecipare al digiuno a staffetta dal 29 aprile al 30 maggio (giorno precedente alla manifestazione nazionale a Roma) per chiedere al Parlamento di non convertire in legge il DL sicurezza.

Resistenza civile contro il Decreto Sicurezza. Catena di solidarietà per i diritti di tutte e tutti.

L’emanazione del Decreto Legge “sicurezza” è stato un atto antidemocratico. Aver impedito il regolare dibattito parlamentare su norme che cambieranno la vita democratica del paese è un atto di manifesta prepotenza istituzionale del governo.

I contenuti del disegno di legge sicurezza sono transitati nel decreto legge senza modifiche sostanziali, se non in senso peggiorativo. Il decreto criminalizza il dissenso anche quando espresso in modo passivo e pacifico, nelle strade come in carcere e nei CPR; costringe in carcere – perché gli ICAM sono carceri – le donne incinte o con prole arrivando anche a prevedere l’allontanamento dei figli piccoli dalle madri come sanzione disciplinare. Introduce nuovi reati arrivando a criminalizzare un intero settore produttivo come quello della canapa senza effetti psicoattivi a soli fini di propaganda Nel decreto si finge di aumentare le tutele per le forze di polizia, acuendo invece simbolicamente la distanza fra queste e il resto della cittadinanza, si inseriscono maggiori garanzie per le agenzie di sicurezza, mentre coloro che si trovano in uno stabile o un’abitazione occupata o presunta tale divengono pericoli pubblici.

Senza alcuna caratteristica di necessità ed urgenza questo decreto segna solo la novità di una limitazione dello spazio civico e della criminalizzazione del dissenso che è la base del confronto democratico del paese, per questo chiediamo al Parlamento di non procedere alla conversione in legge e lanciamo un digiuno a staffetta della cittadinanza dal 29 aprile al 30 maggio, giorno precedente alla manifestazione nazionale a Roma.

Vogliamo digiunare, lo facciamo per solidarizzare con tutte e tutti coloro che stanno già subendo le conseguenze violente del DL sicurezza, per accogliere tutte le istanze di libertà provenienti dalla società civile e allargare al massimo il fronte della protesta e l’attenzione ai diritti civili, umani e democratici che questo decreto mette in discussione.

Per aderire compilare il modulo disponibile QUI

Il calendario del digiuno

Print Friendly, PDF & Email