Il percorso del Canada sulla strada del suicidio assistito ha inizio il 6 febbraio 2015 quando la Corte Suprema afferma con una storica decisione, che il divieto al suicidio assistito è contrario alla Carta Canadese dei Diritti e delle Libertà. La Corte annulla la disposizione del codice penale, concedendo così agli adulti canadesi mentalmente competenti e che soffrono in modo intollerabile e duraturo, il diritto all’assistenza di un medico in caso di morte. Gli ultimi sviluppi legislativi che allargano le possibilità di accedere al MAID (Medical Assistance In Dying).
Il Canada è considerato oggi, e lo è da tempo, con il suo fiore all’occhiello del “multiculturalismo”, uno dei paesi più aperti e portabandiera di parole come integrazione, interazione, condivisione e arricchimento culturale di tutti i popoli che vivono il Canada. Paese primo al mondo a riconoscere la Cina di Mao nel lontano 1961, paese che, a dispetto della vicinanza agli Stati Uniti, offre assistenza medica universale, fra i primi paesi al mondo a introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso ma anche il diritto di adottare e di avere figli attraverso tecniche di riproduzione assistita così come tra i primi al mondo a riconoscere la doppia genitorialità, consentendo ai genitori omosessuali di essere riconosciuti come genitori dei loro figli. Ed infine l’attenzione che il governo federale ha posto alla questione non più eludibile del diritto di richiedere assistenza medica di fine vita: “l’assistenza medica al morente (MAID acronimo per Medical Assistance In Dying) è una questione complessa e profondamente personale. Il governo del Canada si impegna a garantire che le nostre leggi riflettano le esigenze dei canadesi, proteggano coloro che potrebbero essere vulnerabili e sostengono l’autonomia e la libertà di scelta”. (1)
Il percorso del Canada sulla strada del suicidio assistito ha inizio il 6 febbraio 2015 quando la Corte Suprema, nel caso Carter versus Canada (Kay Carter era una donna affetta da stenosi spinale degenerativa) afferma con una storica decisione, che il divieto al suicidio assistito è contrario alla Carta Canadese dei Diritti e delle Libertà. La Corte annulla la disposizione del codice penale, concedendo così agli adulti canadesi mentalmente competenti e che soffrono in modo intollerabile e duraturo, il diritto all’assistenza di un medico in caso di morte. (2). Una decisione che ribaltava la precedente sentenza della Corte Suprema del 1993 nel caso Rodriguez versus British Columbia, che aveva negato il diritto al suicidio assistito ad una donna che soffriva di Sclerosi Laterale Amiotrofica. La sentenza della Corte del 6 febbraio 2015 resta sospesa per 12 mesi, per dare al governo federale il tempo necessario per modificare le sue leggi. Periodo di attesa prolungato di ulteriori 4 mesi per consentire al neoeletto governo liberale federale di consultarsi con i canadesi sulla stesura di una legge conforme alla sentenza. La legge definitiva che consente agli adulti canadesi idonei di richiedere assistenza medica a morire viene approvata dal Parlamento federale del Canada nel giugno 2016.
Il 5 ottobre 2020, il ministro della Giustizia e il procuratore generale del Canada presentavano in Parlamento un atto di ulteriore modifica alla legge. (3) Le modifiche che rivedevano i criteri di ammissibilità per l’ottenimento del MAID e il processo di valutazione sono state approvate dal parlamento il 17 marzo 2021. Questa nuova legge ha aperto le porte alle persone che hanno una malattia, infermità o disabilità grave e incurabile, sono in uno stato avanzato di declino e stanno soffrendo in modo intollerabile anche se la loro morte non è ragionevolmente prevedibile, purché soddisfino gli altri criteri di ammissibilità:
- 1) avere almeno 18 anni di età e avere capacità decisionale;
- 2) essere ammissibili ai servizi sanitari finanziati con fondi pubblici;
- 3) fare una richiesta volontaria che non sia il risultato di pressioni esterne;
- 4) la persona che ha fatto richiesta di ricevere MAID deve aver ricevuto tutte le informazioni necessarie per prendere questa decisione;
- 5) avere una malattia o disabilità grave e incurabile (esclusa una malattia mentale);
- 6) essere in uno stato avanzato di declino irreversibile delle capacità vitali;
- 7) avere sofferenze fisiche o psicologiche durature e intollerabili che non possono essere alleviate in condizioni che la persona considera accettabili.
L’approvazione del disegno di legge non ha avuto un percorso facile, con più di un anno di dibattiti con alcuni che sostenevano che la legge MAID escludeva ancora troppe persone, ledendo la libertà di scelta del cittadino, mentre altri denunciavano l’essere andata troppo oltre perché inviava il messaggio che la vita delle persone con disabilità ha meno valore e che molte persone saranno spinte a chiedere la morte assistita a causa di una cronica mancanza di sostegno. L’esclusione temporanea al punto 5 delle persone la cui unica condizione medica è una malattia mentale è stata messa in atto per fornire tempo aggiuntivo per studiare come il MAID sulla base di una malattia mentale può essere fornito in sicurezza e per garantire che siano messe in atto adeguate salvaguardie per proteggere quelle persone. Più recentemente, il 9 marzo 2023 è entrato in vigore il disegno di legge che posticipa al 17 marzo 2024 la data di ammissibilità per le persone che soffrono esclusivamente di una malattia mentale. Di conseguenza, le persone che soffrono esclusivamente di una malattia mentale e che soddisfano tutti gli altri criteri di ammissibilità sono ammissibili al MAID in Canada a partire dal 17 marzo 2024. Con l’approvazione di questa legge il Canada è diventato così uno dei pochi paesi a legalizzare il suicidio assistito anche nei casi in cui un paziente non ha una malattia terminale.
Impegno e attenzione del Canada ribadito dal Ministro della Salute Jean Yves Duclos nella primavera del 2022: “Sono orgoglioso di presentare il rapporto annuale di Health Canada sull’assistenza medica ai morenti in Canada (2021). Dalla mia nomina a Ministro della Salute lo scorso autunno, sono venuto a conoscenza delle opinioni personali e fortemente sostenute di molti canadesi sull’assistenza medica in caso di morte. La maggior parte dei canadesi desidera e si aspetta cure di fine vita di alta qualità, comprese le cure palliative, integrate precocemente nel trattamento delle malattie che limitano la vita. Molti di questi stessi canadesi vogliono essere certi che se le loro circostanze personali li portano a scegliere MAID, saranno in grado di farlo”. (4)
Secondo il rapporto di Statistic Canada la pratica del MAID nel 2021 ha contato 10.064 decessi (il 3,3 % del totale delle morti in Canada), in aumento del 32,4% rispetto al 2020 . L’età media al momento di ricevere il MAID era di 76,3 anni con una percentuale leggermente maggiore di uomini (52.3%) rispetto alle donne (47,7%). La sofferenza fisica o psicologica intollerabile più comunemente riferita dalle persone che hanno ricevuto MAID è stata la perdita della capacità di impegnarsi in attività significative (86,3%), seguita da vicino dalla perdita della capacità di svolgere le attività della vita quotidiana (83,4%). La condizione medica di base più comunemente citata è il cancro (65,6%), seguita dalle malattie cardiovascolari (18,7%), condizioni respiratorie croniche (12,4%) e condizioni neurologiche (12,4%). Il 44,2 % delle morti assistite hanno avuto luogo nell’abitazione del richiedente, il 28% in ospedale, il 19,6% nelle strutture all’assistenza palliativa, il 6,1% nei centri di assistenza per anziani e l’1,5% altrove. La grande maggioranza delle morti assistite, 91,6%,sono state fornite da medici e l’8,4% da personale infermieristico.Le spese sono totalmente a carico del Servizio Sanitario. 219 persone (il 2,2% del numero totale di disposizioni MAID) erano individui che denunciavano sofferenze intollerabili anche se la loro morte non era ragionevolmente prevedibile. La condizione medica di base più comunemente citata per questa popolazione era neurologica (45,7%), seguita da altre condizioni (37,9%) e comorbilità multiple (21,0%). 231 persone hanno ritirato la loro richiesta; 487 individui sono stati considerati non ammissibili e 1.618 persone sono morte prima di ricevere il MAID (5)
Il percorso di questa legge sembra però non essere arrivato alla parola “fine”. I sondaggi assolutamente “bipartisan”( New Democraty Party -NDP- 80%; Liberal 79% Conservative 69%) mostrano infatti come la legislazione rispetti largamente il pensiero dei Canadesi su questo argomento. Ben oltre il 70% dei canadesi si sentono in accordo e a proprio agio con la legislazione vigente, con addirittura il 51% che approva anche la sola incapacità di ricevere cure mediche come motivo sufficiente per richiedere una morte assistita. (6) Se l’unica afflizione di un canadese fosse la “povertà”, il 27% ha affermato che gli andrebbe bene legalizzare l’accesso di quella persona al MAID. Un altro 28% ha considerato i “senzatetto” come una condizione appropriata per qualificarsi per il MAID. E il 20% degli intervistati si è espresso favorevolmente a che il MAID venisse offerto a chiunque per qualsiasi motivo. In altre parole, un quinto degli intervistati concorda che “l’assistenza medica in caso di morte dovrebbe essere sempre consentita, indipendentemente da chi la richiede”. In particolare, questi sostenitori più assolutisti del suicidio assistito sono distribuiti in modo abbastanza uniforme tra gruppi di età, regioni e persino dati demografici/politici: il 20% dei conservatori, il 20% degli NDP e il 22% dei liberali erano nel campo “sempre consentito”. (I risultati si basano su uno studio online condotto da Research Co. dal 22 al 24 aprile 2023 su 1.000 adulti in Canada. I dati sono stati ponderati statisticamente in base ai dati del censimento canadese per età, sesso e regione. Il margine di errore, che misura la variabilità campionaria, è di +/- 3,1 punti percentuali, diciannove volte su venti)
Dati che hanno suscitato immediato allarme e commenti contrari al pensiero che la povertà o la mancanza di sostegno possa essere una valida base di riferimento per accedere al MAID.
“Le persone con disabilità lottano in modo sproporzionato con la povertà. È a quelle persone che lo stato sta ora inviando il messaggio che la morte è un’opzione per loro” (Trudo Lemmens professore di diritto e politica sanitaria all’Università di Toronto). Anche Carla Qualtrough, ministro dell’Occupazione, dello Sviluppo della Forza Lavoro e dell’Inclusione della Disabilità, ha affermato di essere “molto preoccupata che le decisioni di perseguire il MAID siano guidate da circostanze socio-economiche”. Aggiungendo che “chiunque richieda il MAID deve essere informato dei servizi sociali disponibili e dei supporti per la disabilità, ma anche riconoscendo che “le persone con disabilità in Canada affrontano ostacoli significativi nell’accesso ai supporti e ai servizi di cui hanno bisogno per vivere in dignità, sicurezza e protezione“
Gino Bucchino. Medico di sanità pubblica, Toronto, Canada
Fonti bibliografiche:
- Government of Canada, Department of Justice. Mar 9, 2023
- Supreme Court of Canada, case number 35591. Feb 6,2015
- Government of Canada: Bill C-7: Government of Canada’s Legislative Response to the Superior Court of Québec Truchon Decision
- Government of Canada Third annual report on Medical Assistance in Dying in Canada 2021
- Statistic Canada. Medical assistance in dying, 2021
- Research Co. Poll on Medical Assistance in Dying in Canada, May 5, 2023
- National Post, Tristin Hopper, May 16 2023. One third of Canadians fine with prescribing assisted suicide for homelessness
- Dying With Dignity, Medical assistance in dying around the world, October 28 2022, Alida Doelle
fonte: https://www.saluteinternazionale.info/2025/05/la-legge-sul-fine-vita-in-canada/