Vogliamo raccogliere l’invito di Don Ciotti a digiunare contro le leggi ingiuste e proseguire l’iniziativa lanciata da Franco Corleone in questi giorni, sollecitati anche dal messaggio di attenzione alle difficili condizioni di vita delle detenute e detenuti che ci ha lasciato Papa Francesco recandosi nel carcere Regina Coeli di Roma nell’ultima visita fuori dal Vaticano e ricordando l’impegno di Grazia Zuffa contro la detenzione delle detenute madri. Invitiamo i lettori, i soci e tutta la cittadinanza a partecipare al digiuno a staffetta dal 29 aprile al 30 maggio (giorno precedente alla manifestazione nazionale a Roma) per chiedere al Parlamento di non convertire in legge il DL sicurezza. Resistenza civile contro il Decreto Sicurezza. Catena di solidarietà per i diritti di tutte e tutti. L’emanazione del Decreto Legge “sicurezza” è stato un atto antidemocratico. Aver impedito il regolare dibattito parlamentare su norme che cambieranno la vita democratica del paese è un atto di manifesta prepotenza istituzionale del governo. I contenuti del disegno di legge sicurezza sono transitati nel decreto legge senza modifiche sostanziali, se non in senso peggiorativo. Il decreto criminalizza il dissenso anche quando espresso in modo passivo e pacifico, nelle strade come in carcere e nei CPR; costringe in carcere – perché gli ICAM sono carceri – le donne incinte o con prole arrivando anche a prevedere l’allontanamento dei figli piccoli dalle madri come sanzione disciplinare. Introduce nuovi reati arrivando a criminalizzare un intero settore produttivo come quello della canapa senza effetti psicoattivi a soli fini di propaganda Nel decreto si finge di aumentare le tutele per le forze di polizia, acuendo invece simbolicamente la distanza fra queste e il resto della cittadinanza, si inseriscono maggiori garanzie per le agenzie di sicurezza, mentre coloro che si trovano in uno stabile o un’abitazione occupata o presunta tale divengono pericoli pubblici. Senza alcuna caratteristica di necessità ed urgenza questo decreto segna solo la novità di una limitazione dello spazio civico e della criminalizzazione del dissenso che è la base del confronto democratico del paese, per questo chiediamo al Parlamento di non procedere alla conversione in legge e lanciamo un digiuno a staffetta della cittadinanza dal 29 aprile al 30 maggio, giorno precedente alla manifestazione nazionale a Roma. Vogliamo digiunare, lo facciamo per solidarizzare con tutte e tutti coloro che stanno già subendo le conseguenze violente del DL sicurezza, per accogliere tutte le istanze di libertà provenienti dalla società civile e allargare al massimo il fronte della protesta e l’attenzione ai diritti civili, umani e democratici che questo decreto mette in discussione. Per aderire compilare il modulo disponibile QUI Il calendario del digiuno
...Presentato a Roma da Nerina Dirindin, Vasco Errani, Rosy Bindi, don Virginio Colmegna, Elena Granaglia, Roberto Traversa, il documento sottoscritto dalle varie realtà. Individuati dieci punti fondamentali per il rilancio del Servizio sanitario nazionale e riaffermare i principi e i valori alla base del Servizio sanitario nazionale, strumento fondamentale per la tutela del diritto costituzionale alla salute. Contro l’autonomia differenziata. le associazioni che hanno aderito al 30.4.2025
...“Decreto sicurezza”. La guerra contro le donne detenute continua! La nostra lotta non si ferma! L’11 maggio visita alle donne in carcere per la Festa della Mamma scarica l’Appello Madri Fuori 11 maggio 2025 L’iter in Parlamento del DDL ‘Sicurezza’ è stato interrotto dal colpo di mano autoritario del Governo, con l’approvazione del decreto-legge entrato in vigore il 12 aprile. Si è sottratto al confronto parlamentare un testo repressivo e discriminatorio, che sfida e offende il diritto e i diritti, senza accogliere i rilievi mossi dal Quirinale. Nonostante quanto la propaganda governativa ha provato a sostenere, sotto molti profili il decreto è addirittura peggiorativo, e molte delle sue norme più repressive sono articolate in modo da lasciare incertezza e massimo arbitrio. Una di queste è quella contro le donne detenute incinte o madri di bimbə fino a un anno di età: la campagna “Madri Fuori – dallo stigma e dal carcere, con i loro bambini e bambine” dal 2023 mobilita molte donne e associazioni in difesa dei loro diritti fondamentali. Il decreto conferma la revoca dell’obbligo – già del codice fascista Rocco – di rinviare l’esecuzione della pena per le donne incinte o con figl3 di età inferiore a un anno, rendendo la misura discrezionale. Il rischio di recidiva continuerà a orientare le decisioni dei giudici, che negheranno questo diritto soprattutto alle donne più vulnerabili, perché la recidiva delle donne è quella dei reati minori, soprattutto contro il patrimonio, i reati delle povertà. Resta intatta la natura sessista, razzista e classista della norma originaria. La detenzione di madri e bambinə presso gli ICAM, istituti a custodia attenuata per detenute madri, confonde l’opinione pubblica: non si tratta di forme alternative alla reclusione, perché gli ICAM sono sezioni carcerarie, con sbarre e agenti, da cui non si esce, in cui si è recluse. Gli ICAM sono carcere. E non solo: dopo l’anno di età bambini e bambine potranno stare con le loro madri anche nelle normali sezioni. Ancora più inaccettabile è la nuova previsione, assente nel DDL, ai danni della donna che, in un ICAM, protesti o abbia un conflitto con la custodia, di una sanzione disciplinare feroce: sottrarle il figlio o la figlia, affidandolo ai servizi sociali. Un obbrobrio umano e legale: le cosiddette ‘condotte pericolose’ sarebbero quelle che compromettono ‘ordine o sicurezza‘, una definizione che in carcere può essere tutto, aperta a ogni arbitrio interpretativo. Usare la sottrazione deə figlə come arma disciplinare contro le donne è un atto sessista e feroce. È una norma che aggiunge l’autoritarismo e la violenza patriarcale alla norma del decreto che affligge tutte le persone ristrette, punendole con pene aggiuntive, fino a 8 anni di carcere, per proteste anche nonviolente. ‘Madri Fuori’ continua la sua lotta, insieme al movimento nazionale contro il DL sicurezza, perché il Parlamento non approvi queste norme liberticide e sessiste. ‘Madri Fuori’ – come già nei due anni passati – dichiara l’11 maggio, Giornata della mamma, giornata di lotta dedicata alle madri e a tutte le donne detenute. Invitiamo tuttə a promuovere iniziative locali di incontro con le donne detenute, informazione e sensibilizzazione, dibattito pubblico e manifestazione di dissenso e opposizione. SEGNALA QUI LA TUA INIZIATIVA! Contro la guerra dichiarata alle donne detenute la nostra lotta non si ferma! Firenze, 24 aprile 2025 fonte: https://www.societadellaragione.it/campagne/carcere-campagne/madri-fuori/madri-fuori-contro-il-dl-sicurezza/
...Leggi il Report 12-4-2025-pdf +++> Sabato 12 aprile si è tenuto a Roma, in presenza e in modalità telematica sulla piattaforma Zoom, il seminario “La libertà è terapeutica, la responsabilità è terapeutica: no a manicomi e No a Opg vecchi e nuovi. Prospettive di riflessione e di lotta su Rems, carceri (Cpr) e servizi di salute mentale +++> L’iniziativa, promossa da decine di associazioni, rappresenta il seguito delle proposte di azione emerse nel corso della II Conferenza Nazionale Autogestita Salute Mentale (6 e 7 dicembre 2024), che aveva messo al centro della riflessione il dramma del carcere e la necessità di intervenire per completare la Legge n. 81 del 2014, sulla chiusura e sul processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari +++> L’urgenza dell’incontro è nata all’ulteriore aggravarsi delle criticità emerse durante e dopo la Conferenza SM, che si evidenziano negli attuali provvedimenti governativi: ad es: decreto sicurezza, la sollecitazione del Ministro della Salute alle Regioni a definire nuove strutture custodiali, la stessa bozza di Piano di Azione per la Salute Mentale). E che si ritrovano nella proposta della Commissione mista del CSM sulle Rems che mette in discussione la Riforma per il superamento degli OPG (vedi Appello: “Tornano gli Opg? Per i folli rei ancora manicomio?”) +++> Lo scopo principale dell’incontro è stato quello di indentificare azioni e proposte politiche e operative di contrasto alla deriva securitaria, al degrado delle carceri, fattore patogeno in sé, e alle azioni che ostacolano il processo di superamento degli OPG, e quindi per superare le gravi insufficienze dei servizi di salute mentale, anche attraverso la valorizzazione delle pratiche esistenti. +++> Durante l’incontro – cui hanno partecipato 129 persone – vi sono stati 15 interventi. All’inizio Maria Grazia Giannichedda ha proposto un ricordo tra il personale e il politico di Grazia Zuffa, recentemente scomparsa, che con il Coordinamento aveva lavorato per la realizzazione dell’incontro (leggi l’intervento). +++> Il dibattito si è avviato con una prima serie di interventi programmati di Giuseppina Paulillo (Dipartimento Salute Mentale di Parma), Franco Corleone (Società della Ragione), Stefano Anastasia (Portavoce conferenza dei garanti territoriali delle Persone private della libertà personale), Patrizio Gonnella (Antigone), Gisella Trincas (Unasam), Antonella Calcaterra (avvocata); Michele Passione (avvocato); Antonello D’Elia (Psichiatria Democratica); Giulia Melani (Società della Ragione), Francesco Schiaffo (Professore ordinario di Diritto Penale). Sono quindi intervenuti Tonino D’Angelo (Associazione Sostegno&Zucchero), che ha denunciato la medicalizzazione del disagio giovanile e l’uso delle REMS come forme di controllo istituzionale, invocando una mobilitazione politica e simbolica. Vittorio Infante, psichiatra, che ha posto il tema della difesa la sanità pubblica e dei servizi territoriali, denunciando il loro smantellamento. Liana Bonegi ha chiesto, invece un rafforzamento del coinvolgimento attivo dei familiari nelle diverse iniziative. Antonella Barbagallo (UNASAM) ha evidenziato il fallimento del sistema verso i più fragili e richiamato ancora una volta l’attenzione sui CPR. Infine, Federico (ARAP) ha sollecitato l’unità tra le associazioni per incidere realmente sul dibattito pubblico. +++> Ha concluso i lavori Stefano Cecconi. Diversi gli argomenti trattati, qui riportati in estrema sintesi: +++> Sono state richiamate le ultime riflessioni di Franco Rotelli, sulla necessità di occuparsi più di salute mentale e meno di psichiatria, denunciando la deriva securitaria in atto e il tentativo di smantellare la “legge 81”. I principi della riforma sul superamento degli OPG – priorità a misure non detentive, Rems: come extrema ratio (e territorialità, numero chiuso, durata limitata delle misure) vanno difesi contro ogni nostalgico ritorno a logiche manicomiale. Nel contesto attuale, inoltre, il carcere continua a essere una discarica sociale mentre servirebbe un modello alternativo, che ne limiti l’uso per i soli reati gravi (con un massimo 30.000 posti). Per contrastare la deriva securitaria e affermare un altro modello serve interloquire con Governo e Regioni, e con lo stesso CSM, rivendicando un confronto, e attivando mobilitazione se non arrivano risposte. Di fronte a queste contraddizioni è ancor più attuale la proposta di legge “Magi” per il superamento del doppio binario fondato sulla non imputabilità del “folle reo”. +++> REMS: l’evoluzione del profilo delle persone presenti nelle REMS, che non hanno una lunga storia di istituzionalizzazione, come avveniva negli OPG, ma sono giovani adulti con disturbi di personalità e dipendenze da sostanze. Una trasformazione che complica la presa in carico e che espone le strutture a difficoltà enormi, in un contesto territoriale segnato dalla carenza di risorse, dal rifiuto dei Centri di Salute Mentale di accogliere pazienti complessi e dalla difficoltà delle famiglie nel sostenerli. La pressione della magistratura per soluzioni custodiali aggrava ulteriormente il quadro, imponendo standard irrealistici di sicurezza e azzeramento del rischio di recidiva. Anche da questa situazione nasce l’inaccettabile proposta della sezione… CSM di incrementare il numero di Rems e di creare strutture speciali per internare i cosiddetti “inemendabili”, termine che richiama inequivocabilmente il manicomio. +++> Sono state illustrate le contraddizioni di un sistema che ha attuato in modo distorto la legge 81. Pur avendo ampliato la capacità delle REMS, resta strozzato da una domanda custodiale incessante. Il caso della Regione Lazio è emblematico: Regione tra le più attive nella realizzazione di posti in Rems che, allo stesso tempo, presenta una lunga lista d’attesa, alimentata da una magistratura orientata alla detenzione anche in assenza di reale pericolosità. Pertanto la risposta a questa situazione non può essere l’aumento del numero dei posti letto ma un potenziamento della rete dei servizi territoriali. +++> È stata sottolineata la necessità urgente di una strategia comunicativa efficace, in grado di contrastare la narrazione dominante basata sulla paura. Basti guardare le condizioni osservate nei circuiti penali minorili, come il carcere Beccaria, dove i ragazzi sembrano essere gestiti prevalentemente con la sedazione chimica e l’isolamento. Peraltro, gli operatori appaiono come strumenti inconsapevoli della repressione, mentre sarebbe necessario il loro coinvolgimento in una contro-narrazione. +++> Da tutte e tutti è stata espressa la preoccupazione per la deriva repressiva in corso. Nel Paese si moltiplicano gli spazi dell’internamento, della sorveglianza e della esclusione. Per questa ragione appare utile la creazione di un Osservatorio nazionale che non sia solo luogo di analisi, ma anche strumento di mobilitazione e lotta. +++> Sono stati ricordati i traguardi raggiunti con la legge 81 e con le sentenze della Corte Costituzionale ma anche sottolineato le lacune ancora presenti, soprattutto nella gestione delle fasi iniziali delle misure giudiziarie. Il problema è la mancanza di protocolli per i primi mesi, […]
...Cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza promossi da sindacati e associazioni al centro della consultazione referendaria dell’8 e 9 giugno Nel 2025 le cittadine e cittadini saranno chiamati a votare per 5 Referendum. La Corte Costituzionale ha ritenuto ammissibili i 4 quesiti referendari sul lavoro, per i quali sono state raccolte oltre 4 milioni di firme, e il referendum sulla cittadinanza, depositato in Cassazione con 637 mila firme. QUI TUTTE LE INFO
...La biofilia rappresenta un approccio olistico alla guarigione, basato sull’istintiva attrazione umana verso la natura. Questo concetto, derivante dal greco “amore per la vita”, sottolinea l’importanza del contatto con l’ambiente naturale per il benessere fisico e psichico. Il termine fu coniato per la prima volta nel 1964 da Erich Fromm per descrivere questo orientamento psicologico degli esseri umani verso tutto ciò che è vivo e vitale. Il concetto fu poi ripreso negli anni 80 dal biologo Edward O. Wilson. Gli interventi di biofilia hanno dimostrato di essere efficaci nel migliorare vari aspetti della salute mentale e fisiologica. L’ipotesi della biofilia postula una connessione innata tra esseri umani e natura, che può essere sfruttata attraverso la progettazione biofilica – ripristino di elementi naturali quali piante, animali, proporzioni e materiali, e attenzione alla relazione armonica nei confronti dell’ambiente in cui ci si trova – per migliorare il benessere. Una meta-analisi di Gaekwad et al. (2022) ha rilevato che l’esposizione ad ambienti naturali aumentava significativamente l’effetto positivo e diminuiva quello negativo, supportando la dimensione emotiva dell’ipotesi della biofilia. [11] Ciò suggerisce che la progettazione biofilica può migliorare efficacemente il benessere emotivo. Yin et al. (2020) hanno dimostrato che gli ambienti interni biofilici facilitavano un migliore recupero da stress e ansia rispetto agli ambienti non biofilici. Ciò è stato dimostrato dal miglioramento di alcuni indicatori fisiologici come la variabilità della frequenza cardiaca e i livelli di conduttanza cutanea [12]. Analogamente, Li et al. (2023) hanno scoperto che l’esposizione a breve termine ad ambienti interni biofilici portava a un rilassamento psicologico e fisiologico, tra cui una riduzione delle emozioni negative, della frequenza cardiaca e dei livelli di cortisolo salivare. [13] Negli ambienti di lavoro, è stato dimostrato che gli interventi biofilici riducono lo stress e migliorano le funzioni cognitive. Yin et al. (2019) hanno riportato che i partecipanti agli spazi ufficio biofilici presentavano indicatori di stress fisiologico inferiori e punteggi di creatività più elevati. [14] Inoltre, Gritzka et al. (2020) hanno riscontrato che gli interventi basati sulla natura sul posto di lavoro hanno avuto un impatto positivo sugli indici di salute mentale e sulle capacità cognitive, sebbene i risultati siano stati contrastanti per altri esiti. [15] Nel complesso, le prove supportano l’efficacia degli interventi di biofilia nel migliorare il benessere emotivo, ridurre lo stress e migliorare le funzioni cognitive. Questi risultati sottolineano i potenziali benefici dell’integrazione di elementi naturali negli ambienti costruiti per promuovere la salute e il benessere. In breve Biofilia e Guarigione La biofilia è strettamente legata al potere curativo degli alberi e delle piante. Studi scientifici hanno dimostrato che l’immersione nella natura può rafforzare il sistema immunitario, ridurre lo stress e migliorare la salute generale. Ad esempio, l’aria dei boschi contiene sostanze volatili che possono contrastare il cancro e migliorare le difese immunitarie [1][3][5]. Approccio Olistico L’approccio olistico alla guarigione considera la persona come un insieme di corpo, mente e spirito, interconnessi con l’ambiente circostante. Questo punto di vista promuove l’idea che la salute non sia solo l’assenza di malattia, ma un equilibrio dinamico tra questi elementi [2][7]. Applicazioni Pratiche La biofilia viene applicata in vari contesti, come nei giardini terapeutici (healing gardens), che sono ambienti progettati in contesti sanitari e ospedalieri per ridurre l’ansia e lo stress, migliorando la qualità della vita dei pazienti e con un impatto positivo anche sulla riduzione/contenimento dello stress per gli operatori. Questi spazi includono elementi naturali come piante aromatiche, acqua e fauna selvatica, creando un’esperienza multisensoriale che coinvolge i sensi e promuove il benessere [7]. Un altro esempio è rappresentato dalle Terapie Forestali o “Forest Bathing”, una pratica nata in Giappone col nome di “Shinrin Yoku” e approdata anche in Italia, che prevede una serie di attività in ambienti caratterizzati da un ampio range di «naturalità», con impatti positivi a livello preventivo (Meneguzzo e Zabini, 2022) e terapeutici, in particolare per il rallentamento e la riduzione dei sintomi per le persone con malattie croniche (Piras, Barbiero, 2021). Benefici della Biofilia • Riduzione dello stress e dell’ansia: il contatto con la natura aiuta a ridurre le emozioni negative e a promuovere il rilassamento [9]. • Miglioramento delle difese immunitarie: l’aria dei boschi contiene sostanze che rafforzano il sistema immunitario [5]. • Promozione del benessere: la biofilia migliora le performance cognitive e favorisce comportamenti a favore dell’ambiente [9]. In sintesi, la biofilia rappresenta un approccio innovativo alla guarigione, che sfrutta il potenziale terapeutico della natura per migliorare la salute e il benessere umano. Nell’ambito del ciclo Urban Health organizzato dalla sezione lombarda della Sips Società Italiana di Promozione della salute, Dors ha condotto un webinar (10 aprile 2025) sui benefici del contatto con la natura – in particolare di aree verdi/blu urbane e periurbane – a livello di salute e benessere fisico, psicologico, sociale, emotivo. I contenuti del webinar spaziano da una visione di ambiente naturale considerato un determinante sociale della salute agli approcci denominati “One Health” e “Planetary Health” che studiano la salute umana intrecciata alla salute degli eco-sistemi, degli animali e delle piante locali; dall’analisi dei documenti internazionali che propongono un modello di città promotrice di benessere (sostenibile, resiliente, inclusiva, equa) alle strategie nature-based ossia soluzioni naturali ai problemi urbani per aumentare le dimensioni di benessere e felicità percepita. I materiali del webinar sono liberamente consultabili e scaricabili QUI. Fonte: DORS – Lidia Fubini, Rita Longo
...25 Aprile 2025 Sarà un 25 aprile grande e fortemente unitario. Il Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza opererà affinché in tutto il Paese l’80° della Liberazione risuoni come una grande Festa popolare e nazionale in ricordo di tutte e tutti coloro che in tanti casi hanno sacrificato la propria vita, la propria giovinezza per un Paese finalmente libero e liberato. Partigiane, partigiani, staffette, donne, lavoratori, deportati, internati, militari, forze dell’ordine, sacerdoti, antifasciste, antifascisti, intere famiglie. La Costituzione del 1948 è stato il frutto di questa lotta, un dettato civile che riguardava e riguarda tutti: libertà, eguaglianza, solidarietà, lavoro, pace, dignità della persona, in una piena democrazia fondata sul pluralismo. Il Forum, onorando e concretizzando questo impegno che arriva da tutte le radici della Resistenza, ha prodotto insieme un logo “Liberazione80” e un manifesto “Viva la Liberazione!” il cui disegno è stato realizzato dai detenuti del Laboratorio Artemisia del carcere di Milano – Bollate. Perché il senso profondo e il bisogno di Liberazione attraversa e sollecita i luoghi e le speranze di tutto il Paese. Il Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza: ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia AICVAS – Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti ANEI – Associazione Nazionale Ex Internati nei campi nazisti – Volontari della Libertà ANFIM – Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri ANPC – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti ANRP – Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione e loro familiari FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane FIVL – Federazione Italiana Volontari della Libertà A questo LINK – in continuo aggiornamento – i programmi degli eventi in tutta Italia promossi dall’ANPI, in collaborazione con le Associazioni del Forum e i Comuni Programma della manifestazione centrale a Milano: CONCENTRAMENTO ORE 14.00 a Porta Venezia dove si posizionerà̀ la testa del corteo, mentre la restante parte si dispiegherà̀ lungo il cavalcavia dei Bastioni. ore 14.30 – Partenza del corteo; ore 16.00 – Piazza Duomo inizio interventi; Presenta e coordina Primo Minelli Presidente del Comitato antifascista milanese; Interventi: Giuseppe Sala – Sindaco di Milano Sandra Gilardelli – Partigiana Maurizio Landini – Segretario Generale CGIL Gianfranco Pagliarulo – Presidente Nazionale ANPI Rappresentanti delle Associazioni FIAP, FIVL, ANED, ANPPIA, ANEI Musiche Partigiane (Emilio e gli Ambrogi) Alle 18.00 Concerto di musica classica al Teatro alla Scala. Fonte: https://www.anpi.it/
...Grazie Papa Francesco! Ti abbiamo voluto bene Grazie Papa Francesco perché ci hai voluto bene. Grazie Papa Francesco perché ti sei preso cura di noi e dell’umanità intera. Grazie Papa Francesco perché hai fatto l’impossibile per rigenerare la nostra umanità. Grazie Papa Francesco per il tuo fermo e costante impegno contro la guerra e la “peste” delle armi che la alimenta senza pietà. Grazie Papa Francesco per il tuo fermo e costante impegno per la pace che ci hai aiutato a conoscere, a difendere e soprattutto a fare, nel piccolo e nel grande, con i vicini e con i lontani, tra i popoli e con la natura. Grazie Papa Francesco perché hai voluto e saputo accogliere tutti e tutte nella tua chiesa, perché hai sempre cercato di riunire la famiglia umana contro tutti i Divisori che la vogliono indebolita e frammentata. Grazie Papa Francesco per la guida sicura che sei stato in tutti questi anni duri, difficili e incerti. Della tua parola ci siamo nutriti e saziati ogni giorno mentre è cresciuta la fame di speranza. Ai tuoi gesti ci siamo ispirati rigenerando coraggio e coerenza. Grazie Papa Francesco per averci insegnato che “la realtà è superiore all’idea”, “il tempo è superiore allo spazio”, “l’unità prevale sul conflitto” e “il tutto è superiore alla parte”. Continueremo a fare tesoro di questi principi. Grazie Papa Francesco per la tua pedagogia responsabilizzante della pace e della fraternità. Grazie per il tempo che ci hai dedicato, per tutte volte che ci hai detto “si, lo facciamo”, per gli incontri con i ragazzi e le ragazze delle scuole di pace, per aver dato avvio al movimento dei bambini e delle bambine per la pace. Grazie Papa Francesco per averci fatto gustare la bellezza dell’umiltà, della mitezza e della tenerezza in un mondo dominato da arroganti, privilegiati e prepotenti. Grazie per averci fatto riscoprire il potere della preghiera in un tempo dominato dalla sfiducia e dalla rassegnazione. “Rassegnazione -ci hai detto un giorno- è per noi una parola proibita.” Grazie Papa Francesco. Ti abbiamo voluto bene. Grazie a te e a tutti i tuoi collaboratori oggi noi siamo trasformati, pronti per continuare ad essere la tua voce per la pace. Flavio Lotti Presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace Gerusalemme, 22 aprile 2025 fonte: https://www.perlapace.it/grazie-papa-francesco-ti-voluto-bene/
...Con le politiche “anti-gender” imposte dall’amministrazione Trump, sono minacciati i risultati ottenuti a fatica verso l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, dei matrimoni infantili, della violenza di genere, nel campo dell’ istruzione delle ragazze e della partecipazione politica e delle opportunità lavorative per le donne (1) Negli Stati Uniti si sta diffondendo una negazione e una distorsione della realtà del “genere” che avrà enormi conseguenze per la salute a livello globale. Le azioni del presidente Donald Trump includono la cancellazione del termine “genere” da tutti i documenti e il riconoscimento di soli due sessi biologici, il ripristino della regola globale del bavaglio che impedisce l’accesso all’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, il ritorno alla Dichiarazione di consenso di Ginevra anti-aborto(1) e la cessazione di tutte le politiche e iniziative per la diversità, l’equità e l’inclusione. Un movimento che si oppone all’esistenza stessa del “genere” ha trovato slancio, includendo altri leader come il presidente argentino Javier Milei. I risultati ottenuti a fatica verso l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, dei matrimoni infantili, della violenza di genere, del livello di istruzione delle ragazze e della partecipazione politica e delle opportunità lavorative per le donne sono minacciati. Inoltre, gli ordini di Trump costituiscono una grave violazione dei diritti umani e un tentativo deliberato di cancellare l’intera comunità trans e gender-different. Purtroppo, la contestazione e la manipolazione in materia di genere non sono una novità nel campo della salute globale. Una nuova Commissione Lancet su genere e salute globale mira a identificare modalità con cui operatori sanitari, decisori politici, ricercatori e società civile possano utilizzare una comprensione più inclusiva del genere per migliorare le politiche e i programmi sanitari. La visione della Commissione di un approccio alla giustizia di genere “riconosce la diversità di bisogni ed esperienze, richiede l’inclusione di tutte le persone e mira a raggiungere equità e uguaglianza per tutti”. Il genere è spesso discusso nell’ambito della salute globale, ma, secondo la Commissione, l’azione per la giustizia di genere rimane una sfida importante. Non esiste una comprensione condivisa del genere e dei termini correlati, il che porta a confusione, disaccordo e interpretazioni errate. Nei sistemi di ricerca e di dati sanitari, genere e sesso vengono spesso confusi, ignorando le molteplici dimensioni del genere e le sue interazioni con il sesso. Il genere diventa spesso un sinonimo di donne e ragazze, così come di ragazzi e uomini, escludendo i bisogni delle persone trans e di genere diverso. La Commissione descrive in dettaglio come reti internazionali ben finanziate e il populismo di estrema destra abbiano promosso con aggressività una dicotomia sessuale consolidata tra uomo e donna negli ultimi 30 anni, portando a leggi disastrose contro le persone LGBTQ+ e l’aborto. Nel frattempo, le industrie sfruttano le norme di genere per promuovere il consumo di prodotti dannosi per la salute, come l’alcol. Le precedenti Serie pubblicate da The Lancet relative a genere e salute hanno mostrato come la disuguaglianza di genere sia intrinsecamente legata alla disuguaglianza sanitaria, ma si sono concentrate su gruppi specifici – donne o persone transgender e di genere diverso – o su dimensioni specifiche, come la violenza di genere, la leadership nella scienza e nella medicina o la pace . La Commissione Genere e Salute adotta un approccio più ampio che svela le molteplici forze che guidano le interazioni tra genere e salute. La sua analisi completa dei fattori storici, politici, sociali ed economici della salute globale svela perché la comprensione della salute delle donne è ancora limitata alla salute riproduttiva e materna, perché ragazzi e uomini sono sottovalutati nella progettazione di interventi per affrontare la violenza di genere e perché vi è una così dannosa assenza di dati sanitari per le comunità transgender e di genere diverso. Come rendere più efficaci le azioni volte a raggiungere la giustizia di genere nella salute globale? In primo luogo, la Commissione sostiene la necessità di una comprensione e di una definizione più olistiche del genere, nonché di definizioni più chiare e trasparenti per la raccolta dati e la ricerca. In secondo luogo, la Commissione afferma che si possono trarre insegnamenti dalle politiche che hanno applicato con successo una prospettiva di giustizia di genere. In terzo luogo, vi è un urgente bisogno di meccanismi di accountability in grado di monitorare e intervenire sistematicamente nei confronti del movimento anti-gender e del settore commerciale, nonché di modalità innovative per investire in approcci alla giustizia di genere. Ci troviamo a un punto di svolta critico, poiché l’amministrazione Trump impone divieti alla giustizia di genere. The Lancet sostiene il nostro impegno per promuovere equità, diversità e inclusione nella scienza, nella medicina e nella salute globale. Raccomandare l’uso di un linguaggio inclusivo e incoraggiare l’adesione alle linee guida per l’equità di genere e di sesso nella ricerca rimane parte integrante delle nostre politiche editoriali . Questi tempi rappresentano un test per la comunità sanitaria globale e per la società in generale, affinché protegga e promuova i progressi compiuti negli ultimi decenni in materia di uguaglianza di genere ed equità sanitaria. Collettivamente, dobbiamo mobilitare forze di resistenza e attivismo, alzando la voce per un mondo in cui tutti possano prosperare, indipendentemente dal genere e dall’identità di genere. (1)Standing up for gender justice, The Lancet, Editorial, Vol. 405, April 19 2025. Traduzione e sottotitolo nostri. (2) La Dichiarazione di Consenso di Ginevra è una dichiarazione antiabortista promossa dall’amministrazione Trump nel 2020. Afferma che non esiste un diritto internazionale all’aborto e che i paesi non sono obbligati a finanziarlo o facilitarlo. La dichiarazione è stata inizialmente firmata da Stati Uniti, Brasile, Egitto, Ungheria, Indonesia e Uganda. Gli Stati Uniti hanno aderito nuovamente alla Dichiarazione di Consenso di Ginevra nel gennaio 2025. fonte: https://www.saluteinternazionale.info/2025/04/difendere-la-giustizia-di-genere/
...Il Primo Maggio 2025 è dedicato al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo slogan che lo caratterizza è: “Uniti per un lavoro sicuro”. Cgil, Cisl, Uil hanno deciso di dare incisività al tema scegliendo tre luoghi simbolici da cui i Segretari Generali interverranno con il loro comizio conclusivo: ➢ Roma – Fori Imperiali (Maurizio Landini – CGIL) ➢ Casteldaccia (PA) – Piazza Matrice (Daniela Fumarola – CISL) ➢ Montemurlo (PO) – Piazza della Repubblica (Pierpaolo Bombardieri – UIL) Gli interventi di delegate, delegati e pensionati dalle ore 10:00 anticiperanno le conclusioni dei Segretari Generali UIL – CISL – CGIL, Bombardieri, Fumarola, Landini che saranno trasmessi in diretta su RAI 3 e che saranno visibili nelle diverse piazze. Nel pomeriggio si svolgerà a Roma il Concertone, sempre sullo stesso tema, che, quest’anno, tornerà nella sede tradizionale di Piazza San Giovanni e verrà trasmesso in diretta da Rai 3. → Scarica tutti i Materiali grafici
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