La storia della faticosa battaglia contro l’incoronato. di Cesare Cislaghi

È una lunga storia da raccontare, che ancora non è terminata, sicuramente una brutta e dolorosa storia che però è destinata ad avere un lieto fine

C’era una volta …

la popolazione italiana, che dall’inizio dell’anno 2020 ne ha viste di cotte e di crude per colpa di un brutto sovrano nemico incoronato, il Coronavirus. Dopo mesi di assedio i consiglieri seppero trovare l’arma vincente che era una piccola lancia che iniettava una sentinella capace di avvertire se il nemico arrivava alle porte, ma la battaglia era lunga e sembrava che il nemico continuasse a minacciare di prendere il sopravvento. All’inizio di luglio 2021, come già aveva fatto molte volte nei mesi precedenti, superò le posizioni arrivando addirittura a duplicarle!

Ma la costanza e l’impegno delle truppe in camice bianco e la collaborazione attiva alla lotta da parte dei civili portò a riconquistare le posizioni senza riuscire però a costringere il nemico alla resa.

Ed ahimè, come succede molto spesso sui campi di battaglia, dopo un lungo periodo di stasi in cui ciascun schieramento sta fermo sulle proprie posizioni, il nemico si è risvegliato e ha cercato di riprendere spazio al di là del confine, anche se, a dir la verità, non ci era riuscito del tutto. Forse il nostro arretramento non era tanto dovuto a un maggior rinvigorimento del nemico quanto al fatto che i ragazzi avevano ripreso i loro studi e i loro giochi e gli adulti si erano distratti dai combattimenti perché impegnati a riprendere le attività che la guerra li aveva costretti ad abbandonare. I timori furono subito tanti e così i consiglieri trovarono uno stratagemma, quello di affidare delle insegne “verdi” di combattente, una sorta di lasciapassare, ai soli civili che collaboravano, e questi divennero così, giorno dopo giorno, sempre più numerosi.

Ciononostante, il nemico riprendeva vigore e si avvicinava sempre di più al confine, che così faticosamente era stato difeso. Sembrava una manovra inarrestabile, ogni giorno, per dieci lunghi giorni, mattina e sera, lo si sentiva avvicinare e ormai molti credevano che, per il momento, non ci fosse difesa possibile anche perché non conoscevano l’efficacia delle insegne “verdi” consegnate alla popolazione.

Ci si era infatti accorti che molti abitanti, ignari, si facevano soldati collaboratori del nemico perché non avevano ritenuto necessario armarsi assumendo dentro di sé quelle sentinelle che erano state loro proposte, così le insegne “verdi” furono rese obbligatorie per poter lavorare e circolare liberamente in tutti i luoghi dove più persone si radunavano.

Alcuni rifiutarono le insegne “verdi” perché le ritennero inutili o lesive della loro libertà, senza accorgersi che erano proprio queste che potevano dar loro la libertà di circolazione. Alcuni facinorosi, consapevoli o meno, divennero collaboratori del nemico e addirittura scesero per le piazze a gridare contro chi invece stava combattendo anche per loro.

E così si è giunti ad oggi, 10 ottobre  e, quasi inaspettatamente, il nemico sembra si stia allontanando costretto dalla crescita del numero di combattenti con le insegne “verdi” e dalla sempre minor consistenza dei collaboratori del nemico. Anche molti di questi, infatti, incominciano a rendersi conto di essersi sbagliati a fiancheggiare chi mette a repentaglio la loro salute e la loro incolumità. Il nemico colpisce ancora, ma sempre di meno e si incomincia a sperare che prima o poi potrebbe finalmente arrendersi.

La morale della favola …

Non è detto che la favola descriva proprio la realtà… cosa abbia prodotto inaspettatamente dal 3 ottobre la ripresa dell’accelerazione della decrescita dei nuovi contagi, cioè ripresa della diminuzione dell’RDt, l’Indice di Replicazione Diagnostica, non è certo facile saperlo, ma ci piace pensare che sia stata proprio l’insegna “verde”, cioè il Green Pass, che agendo sia direttamente, cioè limitando molti dei contatti ai soli soggetti vaccinati, sia indirettamente, facendo riprendere a tutti, vaccinati e no, la consapevolezza che il rischio perdura e quindi si deve continuare ad avere le giuste precauzioni. Al di là della favola, questi sono i grafici che descrivono l’andamento della pandemia in Italia dall’inizio dell’estate.

La storia non è ancora stata scritta sino in fondo e possono ancora vedersene delle brutte o delle belle, però sembra potersi dire che i mezzi di contrasto al virus messi in campo sino ad oggi hanno funzionato e quindi è essenziale oggi non mollare la presa perché anche la ripresa economica e la ripresa delle attività sociali e ludiche certo non sarà definitiva fin tanto che non si riuscirà a mettere fine alla pandemia, che non è una favola, ma solo un gran brutta storia.

fonte: E&P

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