Vittime innocenti delle mafie: a Foggia e in tutta Italia, un milione in piazza nella lotta a mafie e corruzione

Circa un milione di persone in oltre 4000 luoghi in tutta Italia, tra cui parrocchie, associazioni, scuole, università, carceri, uffici pubblici, stazioni ferroviarie, si sono fermate per la 23ma Giornata della Memoria e dell’Impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Foggia, piazza principale della manifestazione, ha visto la partecipazione di oltre 40 mila persone che hanno sfilato sin dalle prime ore del mattino sotto la pioggia.
“Qui oggi piove ma è comunque la primavera: ci sono migliaia e migliaia di giovani, adulti e associazioni che stanno camminando insieme – sono le prime parole di Luigi Ciotti mentre sfila per le strade di Foggia. Il cambiamento ha bisogno di tutti. Lo chiediamo alla politica, alle istituzioni, ma dobbiamo chiederlo anche a noi stessi come cittadini. Oggi non è solo un evento, è un momento di riflessione, di incontro, è una memoria viva, fatta di impegno e di responsabilità. Il problema non sono le mafie ma siamo noi. Dobbiamo reagire, bisogna aver coraggio, il coraggio delle denunce. Non bisogna lasciare soli i familiari delle vittime ma non lasciare soli neanche chi denuncia. Ci vuole continuità, ci vuole speranza. E ci vuole collaborazione con le istituzioni”.
E rivolgendosi direttamente ai mafiosi: “Vi aspetta il carcere o la morte; il dovervi nascondere. Perchè il bene vincerà sul male. Non ce la farete con le vostre bombe e le vostre auto bruciate. Vi prego cambiate vita, siamo disposti ad accogliere i vostri bimbi. Trovate questo coraggio: non è vita quella che fate. State uccidendo la vostra vita. Noi non ci ucciderete mai, perchè qui siamo vivi e la nostra è una memoria di persone che vogliono il cambiamento. Il problema più grave non è solo chi fa il male, ma chi lo lascia fare nell’indifferenza”.
Nessuno è necessario, nessuno è insostituibile, ma nessuno può agire al posto nostro. Tutti siamo chiamati a scelte più coraggiose, e non dimenticate che coraggio e umiltà non richiedono eroismi ma generosità e responsabilità – continua Ciotti -. Non ci si può limitare a chiedere cambiamento, dobbiamo diventare noi stessi cambiamento. Dobbiamo uscire dall’io per organizzare il noi”. Papa Francesco parla di sfiducia, apatia, rassegnazione: tre demoni che tentano i credenti, e non solo – conclude Luigi Ciotti. Non lasciamoci travolgere dalla sfiducia, dal delegare e dalla rassegnazione. La vita ci chiede oggi di osare, di avere più coraggio, che si impara non dalle grandi imprese ma dalle piccole cose: è un esercizio quotidiano. Non dimenticate che l’omertà uccide la verità e la speranza. Dobbiamo contribuire tutti di più per la verità.”
Fonte: LIBERA
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