La discriminazione viaggia in taxi? di Giorgio Genta

L’inqualificabile episodio discriminatorio del tassista che rifiuta di trasportare una persona con disabilità (accidentalmente perpetrato a danno del Presidente della Federazione FISH) riveste un duplice aspetto [del fatto si legga sulle pagine di Superando a questo link, N.d.R.].

Sotto il profilo legale credo sia denunciabile come violazione ai sensi della Legge 67 del 2006 (Misure per la tutela giuridica delle persone con disabilità vittime di discriminazione), e ritengo che la FISH dovrebbe agire di conseguenza al fine di tutelare la dignità e i diritti di tutte le persone che rappresenta.

Umanamente “il fattaccio” indica che anche i diritti ritenuti ormai conclamati devono essere continuamente difesi e riaffermati, almeno sino a quando non diverranno patrimonio comune di tutta la società.
In diverse Regioni (ad esempio in Piemonte) anni addietro erano stati stanziati fondi per rendere accessibili un certo numero di taxi e probabilmente esistono fondi europei in materia.

A titolo personale ricordo (con nostalgia) che trovandoci con Silvia [la figlia con grave disabilità di Giorgio Genta, N.d.R.] in crociera a Palma di Maiorca nel 2010, come raccontai anche su queste pagine, restammo stupiti dal numero “enorme” di taxi fruibili da persone in carrozzina e naturalmente utilizzabili anche da persone senza disabilità, se è vero che la pedana o la rampa di accesso non diminuivano affatto la fruibilità interna, grazie a semplici ma ingegnosi accorgimenti.

Consolanti le manifestazioni di solidarietà delle Autorità Istituzionali espresse a Falabella, ancor più gradite, credo, se si trasformeranno in azioni concrete.

Giorgio Genta Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

fonte: superando.it

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