I Rischi Relativi di contagio per stato vaccinale e pregressa infezione. di Cesare Cislaghi, Maria Teresa Giraudo, Manuele Falcone

L’Istituto Superiore di Sanità (Epicentro) ha pubblicato una nota tecnica che merita di essere illustrata perché non sia nota solo a chi già frequenta il sito dell’ISS.

È stato calcolato il Rischio Relativo sia di contagiarsi sia di sviluppare una malattia severa in funzione non solo dello stato vaccinale, ma anche delle già pregresse infezioni da Covid.
La nota richiama correttamente i possibili limiti metodologici delle analisi, soprattutto relativi alla disponibilità di dati di popolazione precisi e confrontabili con i dati dei contagiati, ma pur con queste cautele il lavoro illustra con chiarezza la protezione data non solo dall’assunzione di vaccini ma anche degli eventuali precedenti episodi di contagio.

Il rischio relativo di riferimento (RR=1) è assegnato alla categoria di coloro che si sono vaccinati di recente e che di recente si sono precedentemente contagiati. L’esperienza pregressa viene categorizzata in più o meno di 180 giorni dal contagio considerato. I valori dei rischi relativi sono riportati in figura.

Rispetto al solo contagio dei non vaccinati, per chi non si è mai precedentemente contagiato, il Il rapporto tra i rischi relativi per i vaccinati di recente è di 0,28 (11,9/42,1), cioè circa quattro volte di meno, mentre per i vaccinati da più tempo è 0,36 (15,3/42,1), cioè di circa un terzo.

Il rischio di un nuovo contagio diminuisce però tantissimo per chi precedentemente si era già contagiato più di sei mesi prima, e in questo caso non sembrerebbe faccia molta differenza l’essersi anche vaccinato o meno, dando quindi un vantaggio maggiore ai non vaccinati 0,16 (6,6/42,1) rispetto ai vaccinati da più tempo 0,39 (6,0/15,3) e dai vaccinati di recente 0,43 (5,1/11,9). Un contagio pregresso ovviamente diminuisce maggiormente la suscettibilità di chi l’aveva più elevata e questo ancor di più se il precedente contagio era recente, ma comunque la vaccinazione risulta indispensabile anche perché qui non si possono considerare gli eventuali decessi.

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 La situazione è ancor più accentuata se si considera il rischio relativo di manifestare una malattia severa da Covid, come riportato nella figura sottostante. La protezione da vaccini è otto volte tanto tra i mai contagiati, e aumenta ancor di più rispetto ai non vaccinati mai contagiati se c’è già stato un precedente contagio.

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Questi dati confermano innanzitutto l’estrema necessità che la popolazione sia vaccinata e mantenga aggiornato il proprio stato vaccinale, ma anche danno una indicazione di quello che può essere il futuro della circolazione del virus. Lo stato di immunizzazione da pregresso contagio risulta infatti molto elevato e combinato con quello prodotto dalla vaccinazione riduce considerevolmente la probabilità di ulteriori circolazioni del virus, e questa è il probabile meccanismo che porterà all’esaurimento della pandemia. Ma in ogni caso i non vaccinati, anche se già contagiati, mantengono il doppio di probabilità di sviluppare una malattia severa rispetto ai vaccinati da meno di 180 giorni, e questo conferma l’estrema necessità di continuare la campagna vaccinale.

Fonte: E&P

Autrici e Autori:

Cesare CislaghiMaria Teresa GiraudoManuele FalconeRedazione MADE

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