LE MANI DI AGNESE: una nuova storia di infortunio sul lavoro

Luogo: Lombardia, piccola zona industriale in provincia di Varese

Comparto produttivo: metalmeccanica

Esito: lesione permanente, amputazione falange.

Dove è avvenuto: ditta metalmeccanica che esegue lavorazioni per conto terzi.

Che cosa si stava facendo: il giorno dell’infortunio Agnese stava lavorando alla pressa piegatrice. 

Descrizione dell’infortunio: Agnese durante lo svolgimento dei compiti sulla pressa piegatrice, attivata tramite pedale e priva di dispositivo di comando a due mani, barriere fotoelettriche (fotocellule) per impedire ingresso delle mani nella zona di lavoro, zona pericolosa. Agnese non aveva ricevuto alcuna formazione. In passato aveva svolto lavori in altri settori.

Come prevenire:

Nel caso specifico il datore di lavoro doveva:

  • garantire e mettere a disposizione un’attrezzatura/macchina con i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa;
  • redigere una procedura di lavoro specifica, comprensiva dell’individuazione dei compiti e con tempistiche e carichi di lavoro tali da non compromettere lo svolgersi delle attività in sicurezza;
  • garantire un’adeguata formazione specifica relativa alla mansione e all’utilizzo della macchina.

Questa è la novantaquattresima storia aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi Il modello comunità di pratica e narrazione“.

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fonte: DORS – a cura di Renato Turturro Az. U.S.L. di Bologna – Dipartimento di Sanità Pubblica U.O.C. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

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