(Povertà e) Antimicrobico resistenza (prima parte). di Fabrizio Gemmi

L’antimicrobico resistenza (o antibiotico-resistenza, quando si parla specificamente di antibiotici) è uno dei problemi sanitari globali più gravi e in crescita. I principali pericoli associati a questa minaccia sono: infezioni sempre più difficili (o impossibili) da curare, aumento della mortalità, maggiore durata delle degenze ospedaliere, uso di farmaci più costosi, mancanza di nuovi antibiotici. I batteri resistenti si moltiplicano e mietono vittime soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.


l problema della resistenza antimicrobica (AMR) è riconosciuto come un’emergenza globale per la salute pubblica che richiede sforzi congiunti in diversi ambiti scientifici e sociali. Da alcuni anni le stime disponibili rappresentano un fenomeno in espansione, causa di aumento della mortalità, prolungamento delle degenze ospedaliere e con impatto negativo sulle economie e sull’ambiente. Da quasi un decennio si discute su dati prospettici che affermano che nel 2050 le persone morte ogni anno nel mondo a causa di infezioni resistenti agli antibiotici saranno 10 milioni, superando quelle per i tumori maligni (1). In Italia la diffusione di enterobatteri resistenti ai carbapenemi (antibiotici ad ampio spettro, efficaci contro molti batteri, inclusi quelli resistenti ad altri antibiotici) ha posto in risalto la necessità di contenere la propagazione intraospedaliera di specifici ceppi microbici non più trattabili somministrando antibiotici considerati come le armi disponibili più aggiornate (2, 3).

Poi c’è stata la Pandemia Covid-19, con la consapevolezza di come il nostro pianeta sia interconnesso e come gli agenti infettivi potessero percorrerlo rapidamente, insieme alle persone. Le stime sull’andamento dell’AMR sono state sottoposte a revisione, ma il numero di vite perse a causa di queste infezioni è stato confermato, distinguendo tra quasi 2 milioni di morti direttamente causate da infezioni da germi resistenti (decessi attribuibili all’AMR) e più di 8 milioni di morti (decessi associati a AMR) per i quali l’infezione ha un ruolo nell’aggravamento di altre condizioni patologiche (4) (Figura 1)

Figura 1 – Decessi associati e attribuibili a AMR, stime per gli anni 1990, 2019, 2021 e 2050, per super regione GBD (fonte dati: Global Burden of Disease 2021, Antimicrobial Resistance Collaborators, Lancet 2024)

Mentre la nostra percezione dell’AMR ci fa preoccupare, a ragione, dei problemi che incontriamo quotidianamente nelle corsie dei nostri ospedali, risulta evidente che i batteri resistenti si moltiplicano e mietono vittime soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito (LMICs), e le proiezioni per il 2050 mostrano una amplificazione di questo divario. L’Africa sub-sahariana, il subcontinente indiano e il Sud Est asiatico riscuotono le cifre più elevate. I ceppi resistenti si avvantaggiano dell’alta densità di popolazione, delle condizioni igieniche insufficienti, dello scarso controllo delle infezioni, delle alte temperature ambientali, dell’elevato uso di antibiotici nell’ambiente e negli allevamenti e dell’insufficiente disponibilità di questi farmaci per la cura dei malati. Gli stessi dati, rapportati alle modificazioni della popolazione, mostrano proiezioni della mortalità in aumento per tutte le super regioni, con l’eccezione dell’Africa subsahariana (Figura 2).

Figura 2 – Decessi attribuibili + associati a AMR (tassi /100.000 di popolazione) stime per gli anni 1990, 2019, 2021 e 2050, per super regione GBD (fonte dati:  Global Burden of Disease 2021,  Antimicrobial Resistance Collaborators. Lancet 2024)

Nei bambini sotto i 5 anni è stato ottenuto un calo dei decessi del 50% tra il 2000 e il 2013  grazie alla disponibilità di acqua sicura e al miglioramento nei servizi igienico-sanitari di base, alle vaccinazioni e ad altri interventi di sanità pubblica. Tuttavia, un terzo dei decessi neonatali è attribuibile alle infezioni e, sempre più spesso, i patogeni sono resistenti agli antibiotici più facilmente disponibili (5). Sebbene adesso un numero maggiore di pazienti abbia accesso agli antibiotici, l’AMR ha reso meno efficaci i farmaci precedentemente validi e l’accesso a molecole di seconda linea è quindi diventato più importante. Mente gli antimicrobici di prima linea, quelli presenti nella lista Access nella classificazione AWaRe dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra la metà e la fine del ventesimo secolo costituivano il pilastro della gestione delle infezioni neonatali, gli antibiotici di seconda linea (quelli presenti nelle liste Watch e Reserve dell’OMS) risultano oggi sempre più utilizzati (6). In oltre un terzo dei neonati la terapia iniziale delle infezioni inizia con regimi antibiotici presenti nella Watch List, e il 25% di quelli che hanno iniziato con antibiotici delle liste Access o Watch è dovuta passare a farmaci di livello più avanzato entro 24 ore a causa del peggioramento delle condizioni o dell’indicazione di resistenza nei risultati di laboratorio. Pertanto, i regimi antimicrobici empirici raccomandati per la sepsi neonatale risultano spesso inefficaci a causa della resistenza.

Per le fasce anziane della popolazione, le comorbosità e l’immuno-senescenza aggravano la suscettibilità alle infezioni, in particolare a quelle resistenti agli antibiotici. Circa un decimo della popolazione mondiale ha più di 65 anni: questa percentuale è destinata a raddoppiare entro il 2050. I progressi nel trattamento delle malattie non trasmissibili (come patologie croniche e cancro) sono minacciati dalla resistenza antimicrobica. Quasi un terzo  dei patogeni che causano infezioni nei pazienti con neoplasie ematologiche sono resistenti agli antimicrobici utilizzati per la profilassi delle infezioni: queste infezioni complicano il trattamento e allungano la degenza ospedaliera, aumentando i costi dell’assistenza.

La prevenzione delle infezioni è ormai riconosciuta come la chiave di volta per la riduzione dell’uso di antibiotici, ma non è sufficientemente considerata in quanto elemento essenziale nel contrasto all’AMR: l’alta frequenza di infezioni incoraggia l’uso degli antibiotici, e le difficoltà di accesso a terapie antibiotiche di buona qualità, insieme all’inefficacia di meccanismi regolatori nelle LMICs favoriscono il cattivo uso degli antibiotici (7). Le infezioni batteriche sono la seconda causa di morte nel mondo e l’indisponibilità di antibiotici uccide attualmente più persone dell’AMR. Lo sviluppo delle misure di prevenzione delle infezioni, come l’accesso all’acqua potabile, i vaccini, la sanificazione e l’igiene delle strutture sanitarie potrebbe evitare 750.000 morti associate all’AMR ogni anno nelle LMICs.

La maggior parte degli antibiotici di recente introduzione non sono registrati (e quindi non possono essere utilizzati) nelle LMICs: processi efficaci per la loro registrazione e possibile utilizzo sono presenti in 5 su 113 LMICs. La disponibilità finanziaria destinata ai test diagnostici e vaccini contro batteri appartenenti alla lista dei patogeni prioritari individuati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è ancora più scarsa di quelle per gli antibiotici.

Il carico globale delle infezioni batteriche e l’AMR stessa sono un risultato della diseguaglianza nella salute e non possono essere tenute sotto controllo con un’agenda basata essenzialmente sui Paesi ad alto reddito.

Gli antibiotici curano le infezioni, ma stimolano anche l’AMR, offrendo un vantaggio selettivo ai batteri  resistenti rispetto a quelli sensibili. L’uso globale di antimicrobici, il principale fattore di resistenza, è aumentato del 46% negli ultimi due decenni.

Le analisi dei trend relativi all’AMR indicano un aumento delle infezioni da batteri Gram negativi nell’ultimo decennio. In Europa, nel periodo 2019-2021, sono stati segnalati tassi crescenti di resistenza, in particolare Acinetobacter resistente ai carbapenemi, che causa batteriemie e focolai epidemici nelle strutture. Le proiezioni per i Paesi ad alto reddito prevedono un aumento di più di due volte della resistenza agli antimicrobici di ultima istanza – entro il 2035, rispetto al 2005.

Fabrizio Gemmi, coordinatore dell’Osservatorio per la qualità e l’equità, Agenzia Regionale di Sanità, Regione toscana.

La seconda parte dell’AMR sarà pubblicata mercoledì 4 giugno

Riferimenti

1 O’Neill J. Review on Antimicrobial Resistance; London: 2016. Tackling drug-resistant infections globally: final report and recommendations

2 Tavoschi L, Forni S, Porretta A, Righi L, Pieralli F, Menichetti F, Falcone M, Gemignani G, Sani S, Vivani P, Bellandi T, Tacconi D, Turini L, Toccafondi G, Privitera G, Lopalco P, Baggiani A, Gemmi F, Luchini G, Petrillo M, Roti L, Pezzotti P, Pantosti A, Iannazzo S, Mechi MT, Rossolini GM; Tuscan Clinical Microbiology Laboratory Network. Prolonged outbreak of New Delhi metallo-beta-lactamase-producing carbapenem-resistant Enterobacterales (NDM-CRE), Tuscany, Italy, 2018 to 2019. Euro Surveill. 2020 Feb;25(6):2000085. doi: 10.2807/1560-7917.ES.2020.25.6.2000085. PMID: 32070467; PMCID: PMC7029447

3 Linee Guida per la prevenzione e il controllo di Enterobatteri, Acinetobacter baumannii e Pseudomonas aeruginosa resistenti ai carbapenemi nelle strutture sanitarie. Ministero della Salute. 2020. Licenza CC BY-NC-SA 3.0 IGO

4 GBD 2021 Antimicrobial Resistance Collaborators. Global burden of bacterial antimicrobial resistance 1990-2021: a systematic analysis with forecasts to 2050. Lancet. 2024 Sep 28;404(10459):1199-1226. doi: 10.1016/S0140-6736(24)01867-1. Epub 2024 Sep 16. PMID: 39299261; PMCID: PMC11718157

5 Liu L, Oza S, Hogan D, et al. Global, regional, and national causes of child mortality in 2000–13, with projections to inform post-2015 priorities: an updated systematic analysis. Lancet 2015; 385: 430–40.

6 Web Annex C. WHO AWaRe (access, watch, reserve) classification of antibiotics for evaluation and monitoring of use, 2023. In: The selection and use of essential medicines 2023: Executive summary of the report of the 24th WHO Expert Committee on the Selection and Use of Essential Medicines, 24 – 28 April 2023. Geneva: World Health Organization; 2023 (WHO/MHP/HPS/EML/2023.04). Licence: CC BY-NC-SA 3.0 IGO.

7 The Lancet. Antimicrobial resistance: an agenda for all. Lancet. 2024 Jun 1;403(10442):2349. doi: 10.1016/S0140-6736(24)01076-6. Epub 2024 May 23. PMID: 38797177.

fonte: https://www.saluteinternazionale.info/2025/06/antimicrobico-resistenza-prima-parte/

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