Norme e Normalità: standard per l’esecuzione penale detentiva degli adulti

Il lavoro del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale confluisce in Norme e Normalità, una raccolta di raccomandazioni che gettano le basi per il miglioramento delle condizioni di detenzione. Monitorare per aumentare gli standard dei luoghi di privazione della libertà, un’attività che Antigone porta avanti da 20 anni.

Standard di detenzione non minimi, bensì elementari; questi i contenuti della raccolta “Norme e Normalità” presentata nella conferenza stampa del 29 Gennaio dal Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Si tratta una lavoro in progress, come ha sottolineato lo stesso presidente dell’ufficio del Garante, Mauro Palma, perché raccoglie in un unico volume le raccomandazioni relative ai 59 Istituti Penitenziari per adulti che il Garante ha visitato in quasi due anni di attività e perché con il proseguire delle visite aumenteranno le raccomandazioni che definiscono gli standard.

I luoghi di privazione della libertà personale che cadono sotto il monitoraggio del Garante, nonostante abbiano caratteristiche comuni, sono profondamente diversi fra loro. Per questo motivo gli standard raccolti si riferiscono alla realtà specifica degli Istituti Penitenziari. A questo volume ne seguiranno altre che comprenderanno gli standard relativi ad altri luoghi di detenzione.

Per rilevare le criticità, il Garante ha definito una check list comprendente tutte le aree soggette al monitoraggio che viene utilizzata durante tutte le visite agli Istituti Penitenziari. Gli standard contenuti nel volume corrispondono alle aree monitorate dalla check list, ovvero: condizioni materiali e igieniche delle strutture detentive, attrezzatura e utilizzo degli spazi comuni, sezioni e camere particolari, sezioni a regime detentivo speciale ex articolo 41-bis o.p., qualità della vita detentiva, gestione delle criticità, prevenzione e gestione della radicalizzazione, regime penitenziario, tutela dei diritti, diritto alla salute e sua tutela, registri, personale.

Come il Garante ha tenuto a precisare durante la conferenza stampa, le raccomandazioni non solo vincolanti per le amministrazioni a cui sono indirizzate, ma rappresentano un importante strumento orientato al miglioramento delle condizioni di detenzione. Anche per questo motivo gli standard contenuti nel volume sono definiti come elementari e non minimi, in quanto gli standard minimi sono quelle soglie al di sotto delle quali i diritti dei detenuti sono a rischio di violazione; al contrario, gli standard elementari sono soglie più alte che mirano a un miglioramento progressivo delle condizioni di vita in carcere.

Una delle questioni evidenziate durante la conferenza stampa e definita in “Norme e Normalità” come “uno dei punti più critici della normale vita detentiva” è il mancato rispetto del principio di territorializzazione della pena nel caso dei trasferimenti. Per questo motivo il Garante ha raccomandato all’Amministrazione Penitenziaria di istituire un tavolo di lavoro al fine di elaborare delle linee guida che definiscano dei criteri chiari per il trasferimento dei detenuti.

Un’altra delle criticità a cui il volume fa riferimento, e di cui anche noi avevamo auspicato la riforma, è l’isolamento. I problemi riscontrati dal Garante includono la sovrapposizione dell’isolamento come sanzione disciplinare ai regimi quali il 14-bis o.p., la sovrapposizione del regime ex 41-bis o.p. all’isolamento diurno previsto dall’articolo 72 del codice penale, e l’applicazione di più provvedimenti ravvicinati di esclusione delle attività in comune che possono sfociare in un isolamento continuo. Le raccomandazioni hanno come obiettivo di evitare queste situazioni che configurano una violazione dei diritti dei detenuti.

Fonte: http://www.antigone.it/news/antigone-news/3119-monitorare-per-aumentare-gli-standard

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