Pandemia e istruzione superiore. di Valerio Ferro Allodola

Le ridotte opportunità del mercato del lavoro, le peggiori prospettive di occupazione stabile e l’isolamento sociale durante la pandemia stanno causando problemi di salute mentale tra i laureati. L’incertezza dei mercati del lavoro e l’intensificarsi della concorrenza per il relativo inserimento, ha messo in discussione il valore dell’Istruzione Superiore.

La Conferenza Mondiale UNESCO sull’Alta Formazione (WHEC2022), svoltasi a Barcellona dal 18 al 20 maggio del 2022, ha affrontato una serie di questioni strategiche riguardanti gli Istituti di Istruzione Superiore (d’ora in poi IIS), ovvero le Università. Nel precedente post è stato affrontato l’impatto della pandemia sull’Istruzione Superiore, mentre in questo vengono trattate le proposte e le raccomandazioni per superare la crisi. La Conferenza ha evidenziato che – secondo la letteratura esistente – le università d’élite hanno meno probabilità di essere influenzate dalla crisi pandemica, mentre le istituzioni con un ranking globale più basso si troveranno ad affrontare sfide enormi per la governance: calo degli studenti, aumento delle spese per le infrastrutture didattiche online, misure di prevenzione contro Sars-CoV-2. Questo, a fronte di una situazione in cui i bilanci pubblici destinati agli IIS sono diminuiti bruscamente in risposta agli shock esterni e alla revisione da parte dei governi delle priorità dell’istruzione nei bilanci nazionali (1). Ad esempio, soltanto Oxford e Cambridge sono risultate le università meno colpite in Gran Bretagna, nonostante il dimezzamento della quota governativa dei bilanci universitari tra il 2010 e il 2020 (2).

Inoltre, le ridotte opportunità del mercato del lavoro, le peggiori prospettive di occupazione stabile e l’isolamento sociale durante la pandemia stanno causando problemi di salute mentale tra i laureati, soprattutto in merito alla difficoltà di riuscire a intravedere un futuro in grado di generare opportunità di sviluppo umano e professionale. Sebbene i governi abbiano adottato alcune misure per evitare l’impennata dei tassi di disoccupazione, la maggior parte delle misure si concentra su coloro che sono già in possesso di un posto di lavoro, piuttosto che sull’aumento delle assunzioni di neolaureati. A cascata, l’incertezza dei mercati del lavoro e l’intensificarsi della concorrenza per il relativo inserimento, hanno messo in discussione il valore dell’IS (3). Come si evince dai dati della Figura 1, i tassi di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni sono aumentati in quasi tutti i Paesi OECD (in italiano OCSE – Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa). Nel 2021, i giovani disoccupati italiani nella suddetta fascia d’età sono stati, secondo i dati ISTAT, 783.000 (438.000 maschi e 345.000 femmine). Nel 2020, il totale era di 756.000 (422.000 maschi e 334.000 femmine) [1].

Figura 1Tassi di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni (media non ponderata di 37 Paesi OCSE, escluso Israele). FONTE: Organization for Economic Co-operation and Development – OECD (2021). What have countries done to support young people in the COVID-19 crisis? p. 3.

Per affrontare il problema della disoccupazione dei laureati durante la pandemia, la letteratura suggerisce le seguenti misure (4):

  • sostegno allo sviluppo delle competenze imprenditoriali con il supporto finanziario ai laureati;
  • i governi dovrebbero fare di più per incentivare l’assunzione di neolaureati;
  • offrire maggiori opportunità di tirocinio e stage ai giovani svantaggiati;
  • fornire sostegno alla salute mentale e forme di consulenza per lo sviluppo della carriera ai laureati in difficoltà, attraverso canali facilmente accessibili agli studenti.

L’OECD ha pubblicato uno schema che riassume le risposte politiche a sostegno dei giovani durante la crisi COVID-19, suddiviso in sei aree di indagine:

  1. promozione delle strategie di orientamento delle politiche intersettoriali e dell’occupazione;
  2. promozione di misure di sostegno al reddito di emergenza e post-emergenza per i giovani;
  3. erogazione di sussidi all’assunzione per promuovere l’occupazione giovanile;
  4. sostenere le opportunità di apprendimento sul lavoro e l’apprendistato;
  5. rafforzare i servizi per l’impiego per i giovani;
  6. ampliare i servizi di salute mentale, i finanziamenti e i supporti per i giovani.

L’Italia è riuscita a coprire i punti 1, 3 e 4. In Europa soltanto l’Austria riesce a coprire tutti i punti mentre, uscendo fuori dal continente europeo, l’Australia rimane l’unico Paese che copre tutti i punti (5).

Infine, è molto interessante riflettere sui dati di uno studio di Hanushek and Woessmann (6), i quali hanno indagato la perdita di apprendimento (learning loss) [2] sul futuro reddito individuale e sulla crescita economica nazionale.

Figura 2Perdita aggregata di PIL nei paesi del G20 causata dalla perdita di apprendimento indotta dalla pandemia COVID-19. FONTE: Mok, K. H. (2022). Impact of Covid-19 on higher education. Paper commissioned for the World Higher Education Conference 18-20 May 2022, p. 24.

La pandemia ha quindi impattato la governance degli IIS: tagli al reclutamento dei docenti, trasformazione delle posizioni di ruolo in part-time o in contratti, sono solo degli esempi. Peraltro, le università che si affidano a finanziamenti privati sono penalizzate dalla significativa diminuzione degli studenti contribuenti, non solo nelle economie consolidate del Nord del mondo, ma anche nel Sud (7). Si registra, ad esempio, la presenza di studenti inglesi non del tutto soddisfatti dell’apprendimento online e si rileva che le richieste di rimborso delle tasse da parte di studenti e genitori sono in aumento (8). Appare chiaro quanto sia necessario promuovere misure speciali di gestione della crisi, per affrontare i problemi finanziari e di governance sopra descritti.

La Conferenza Mondiale UNESCO 2022 ha, dunque, prodotto delle Raccomandazioni politiche per la tutela e la sostenibilità dell’Istruzione Superiore, da adottare a attuarsi a livello internazionale (macro), nazionale (meso) e istituzionale (micro), che vediamo di seguito.

Livello internazionale e nazionale

  • Rafforzare la collaborazione internazionale e regionale attraverso associazioni universitarie o organizzazioni internazionali. Ad esempio, l’IAU e le associazioni regionali come l’Associazione delle università africane potrebbero promuovere una profonda collaborazione tra le istituzioni associate a sostegno dei processi di insegnamento e apprendimento degli studenti e della ricerca.
  • I governi nazionali di tutto il mondo dovrebbero lavorare a stretto contatto con l’UNESCO per co-sviluppare politiche e strategie e colmare il crescente divario tra il mondo sviluppato e quello meno sviluppato, durante e dopo la crisi della COVID-19 per promuovere l’Agenda 2030 sull’Educazione.
  • Dovrebbero essere promulgate politiche che favoriscano la mobilità di studiosi e studenti. Il valore della mobilità del personale per lo sviluppo accademico e la fiducia reciproca a livello nazionale dovrebbe essere al centro dell’attenzione, evitando che i normali scambi accademici siano limitati da conflitti politici. Dovrebbero essere adottate in modo appropriato delle piattaforme virtuali/tecnologiche per la promozione della collaborazione internazionale/regionale, attraverso la collaborazione con organizzazioni internazionali come l’UNESCO o le associazioni universitarie.
  • Dovrebbero essere erogati fondi sufficienti per il funzionamento degli IIS, incoraggiando la conduzione di ricerche scientifiche in risposta alle crisi pubbliche.
  • Dovrebbe essere rafforzata la costruzione di infrastrutture informatiche, così come la connettività per gli Istituti e gli studenti. Inoltre, gli IIS dovrebbero essere aiutati a costruire la loro capacità di fornire efficacemente forme di istruzione online fornendo, altresì, il supporto necessario agli studenti per facilitare l’apprendimento virtuale, soprattutto nei Paesi meno sviluppati.
  • Dovrebbero essere messi in atto sforzi concertati per promuovere la cooperazione interregionale. L’adozione appropriata di sistemi tecnologici per supportare i Paesi meno sviluppati nei processi di insegnamento e apprendimento degli studenti, nella ricerca. nella formazione e nell’internazionalizzazione.
  • I diversi soggetti interessati, comprese le ONG e la società civile, dovrebbero essere incoraggiati a fornire sostegno agli IIS, ai docenti e agli studenti a rischio.

Livello istituzionale

  • Occorre promuovere una trasformazione dell’IS, riesaminando e ottimizzando la governance dell’università, i processi e i modelli di insegnamento e apprendimento, la ricerca scientifica, la mobilità degli studenti e le forme tradizionali di gestione delle istituzioni scolastiche.
  • Gli IIS dovrebbero sforzarsi di diversificare le fonti di finanziamento e migliorare la loro capacità di resistere ai rischi. L’eccessiva dipendenza dai fondi statali e dalle tasse scolastiche per gli studenti internazionali può avere conseguenze indesiderate e persino portare al fallimento in tempi di crisi. Sarebbe fondamentale la ricerca di un sostegno adeguato integrando finanziamenti privati, pubblici e comunitari per sostenere lo sviluppo dell’IS.
  • È necessario costruire una piattaforma di rete stabile e di alta qualità. Il personale accademico dovrebbe svolgere attività di insegnamento e ricerca online e costruire laboratori virtuali. Gli studenti dovrebbero avere a disposizione corsi online diversificati, si dovrebbe implementare la didattica mista (blended) e stimolare l’interesse per l’apprendimento.
  • Gli IIS devono partecipare profondamente alla costruzione di una società nell’era post-pandemica, cercando di affrontare efficacemente le crisi pubbliche, soprattutto quando la società si aspetta di più da loro. Gli IIS devono anche rafforzare il senso di responsabilità nel servire la società, ampliando i canali di diffusione e aumentando la partecipazione.
  • La salute e il benessere fisico e mentale degli studenti e del personale devono essere al centro dell’attenzione. Gli studenti che seguono online a casa sono più inclini a sintomi quali obesità, depressione e ansia. Gli IIS dovrebbero soddisfare le esigenze degli studenti e fornire dei servizi di consulenza necessari.
  • È necessario creare una piattaforma per le attività extracurriculari, al fine di promuovere gli scambi tra pari e l’interazione sociale. L’apprendimento online limita lo spazio di attività degli studenti alla famiglia e la mancanza di interazione sociale, a lungo termine, ha un effetto negativo sullo sviluppo degli studenti.
  • Gli IIS dovrebbero istituzionalizzare misure di gestione delle crisi, tra cui processi amministrativi trasparenti e piattaforme di comunicazione con studenti e personale.
  • Gli IIS dovrebbero adottare politiche e strategie appropriate per sostenere i giovani dottorandi, i ricercatori a inizio carriera e le ricercatrici nel perseguimento di una carriera accademica o di ricerca.
  • La collaborazione interregionale e internazionale tra gli IIS dovrebbe essere incoraggiata con un forte sostegno da parte dei governi nazionali, per far progredire l’Agenda 2030 sull’Educazione.

In relazione alle complesse questioni della sostenibilità, della giustizia sociale e del raggiungimento degli SDG dell’Agenda 2030, il pensiero critico (critical thinking) [3] rimane un “faro” cui gli IIS devono guardare. Inoltre, la sostenibilità dovrebbe diventare una pratica e uno scopo fondamentale, riflettendosi nelle strutture, nei programmi e nelle attività.

Gli IIS sono chiamati ad affrontare la complessità attuale, per questo motivo dovrebbero incorporare attività multi-, inter- e trans-disciplinari nella formazione e nella ricerca, migliorandone le interconnessioni. È necessario rendere visibili modi alternativi di conoscere, apprendere e condividere la conoscenza, promuovendo e stimolando il dialogo e l’impegno con comunità diverse, in particolare quelle tradizionalmente emarginate in questi contesti, riconoscendo il valore della differenza. Tra le responsabilità degli IIS vi sono la condivisione e la democratizzazione delle conoscenze e la creazione di una consapevolezza sulle conseguenze di modi di produzione e consumo non sostenibili. Una responsabilità ulteriore degli IIS è quella di creare consapevolezza sui problemi di disuguaglianza ed esclusione, favorendo il progresso verso l’Agenda 2030, senza lasciare indietro nessuno: studenti e docenti nell’ottica dell’apprendimento permanente (9).

 

Valerio Ferro Allodola, Dottorando di ricerca in Scienze Biomediche, Università di Firenze

Bibliografia

  1. IIEP-UNESCO (2020). What price will education pay for COVID-19? International Institute for Educational Planning website. http://www.iiep.unesco.org/en/what-price-will-education-pay-covid-19-13366; Schleicher, A. (2020). The impact of COVID-19 on education. Insights from education at a glance 2020. Education at a Glance. https://www.oecd.org/education/the-impact-of-covid-19-on-educationinsights-education-at-a-glance-2020.pdf
  2. Dolton, P. (2020). The COVID-19 Pandemic is causing a crisis in the UK universities. VOX EU, CEPR. https://voxeu. org/article/covid-19-pandemic-causing-crisis-uk-universities#:~:text=The%20COVID%2D19%20 pandemic%20is%20causing%20serious%20financial%20problems%20for,support%20universities%20 through%20this%20crisi
  3. QS. (2021). International Student Survey 2021. EU edition. Supporting recovery and driving growth. Global Higher Education Report; Wall Street Journal. (2021). The Coronavirus pandemic is making college students question the price of their education. https://www.wsj.com/articles/the-coronavirus-pandemic-is-making-college-students-question-theprice-of-their-education-11598619781.
  4. Stewart, A., Owens, R., O’Higgins N., and Hewitt A. (Eds.) (2021). Internships, Employability and the Search for Decent Work Experience. Edward Elgar Publishing, Cheltenham (UK) – Northampton, MA (USA).
  5. Organization for Economic Co-operation and Development – OECD (2021). What have countries done to support young people in the COVID-19 crisis? https://read.oecd-ilibrary.org/view/?ref=1099_1099609-ia84hp7m3s&title=What-have-countries-done-to-support-young-people-in-the-COVID-19-crisis (ultima consultazione: 31/08/2022, ore 10:00).
  6. 6.Hanushek, E.A. and Woessmann, L. (2020). The economic impacts of learning losses. Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD).
  1. Welch, A. (2021). The Impact of COVID-19 Pandemic on Higher Education: Policy Implications for Student Mobility. Teaching and Learning, Research and University Governance. HEP Special Issue; Mahamedbhai, G. (2021). Impact of COVID-19 on Higher Education: Review Comments. Expert Report. September 2021.
  2. Brignall, M. (2021). Student fees: demands for refund after Covid disrupts teaching. The Guardian. https://www.theguardian.com/money/2021/feb/20/student-fees-rebate-covid-teaching; Crown. (2021). Require universities to partially refund tuition fees for 20/21 due to Covid-19. Petitions, UK Government and Parliament, https://petition.parliament.uk/petitions/324762
  3. Hessen, D. and Schmelkes, S. (2022). Higher Education and the SDGs. A synthesis based of the Report of the Global Independent Expert Group on the Universities and the 2030 Agenda (EGU2030). Paper commissioned for the World Higher Education Conference 18-20 May 2022.

 

[1] Banca dati ISTAT. URL: http://dati.istat.it/# (data di estrazione: 29/08/2022, ore 16:25).

[2] Secondo Pier et al. (2021), la perdita di apprendimento si verifica quando il progresso educativo non avviene alla stessa velocità con cui si è verificato storicamente rispetto agli anni precedenti. Cfr. Pier, L., Hough, H. J., Christian, M., Bookman, N., Wilkenfeld, B., & Miller, R. (2021). Covid-19 and the educational equity crisis: Evidence on learning loss from the CORE data collaborative. Policy Analysis for California Educationhttps://edpolicyinca.org/newsroom/covid-19-and-educational-equity-crisis. Il dibattito internazionale sul “learning loss” è comunque complesso e presenta anche delle critiche sulle forme di misurazione, quantificazione, commercializzazione e riformulazione in termini econometrici (si veda, ad esempio, Williamson B. (2021). Misurare il learning loss: le “perdite di apprendimento” degli studenti. URL: https://www.roars.it/online/misurare-il-learning-loss-le-perdite-di-apprendimento-degli-studenti/ Una recentissima revisione sistematica della letteratura, evidenzia il fatto che sono necessarie ulteriori ricerche per aumentare la quantità di studi prodotti, la loro focalizzazione geografica e il numero di studenti osservati. Si veda Donnelly, R., Patrinos, H.A. (2021). Learning loss during Covid-19: An early systematic review. Prospects. https://doi.org/10.1007/s11125-021-09582-6.

[3] A marzo 2022 è stato pubblicato nel nostro Paese un testo importante di Jonathan Rauch (“La Costituzione della Conoscenza. In difesa della verità”, Castelvecchi Editore, Roma. Titolo originale: “The Constitution of Knowledge. A defence of Truth”, Brookings Institution, Washington – USA), a proposito di epistemologia della conoscenza, da Socrate ad oggi. Nel secondo capitolo dell’opera (pp. 37 e segg.), l’Autore analizza alcune delle principali tipologie di distorsioni cognitive (bias), che possono renderci “ciechi” rispetto alle fallacie del nostro ragionamento. Il pensiero critico, dunque, è fondamentale come meta-competenza da promuovere – a partire dalla scuola dell’obbligo – per contrastare questo fenomeno di “scorciatoia” e semplificazione del pensiero, di come costruiamo i nostri saperi e quindi del tipo di scelte pratiche che compiamo nella quotidianità.

fonte: saluteinternazionale.info

Print Friendly, PDF & Email