MUSEI E GALLERIE UNA RISORSA PER IL BENESSERE ANCORA POCO SFRUTTATA: lo racconta uno studio dal Regno Unito

Art Fund ha commissionato uno studio sui vantaggi della visita a una mostra d’arte sul benessere individuale. I risultati della ricerca – un’indagine britannica rappresentativa su scala e uno studio qualitativo sociale in cui i partecipanti sono stati incoraggiati a visitare musei e gallerie una volta alla settimana – suggeriscono che visitare mostre d’arte più frequentemente, può aiutare a migliorare il benessere individuale.

Calm and collected, Museums and galleries: the UK’s untapped wellbeing resource? è il titolo del report del 2019 di Art Fund sui vantaggi, in termini di calma, rilassatezza e benessere, della visita a musei e gallerie nel Regno Unito. Art Fund è un ente di beneficenza inglese, governato da una Royal Charter. Dal 1903 supporta musei e gallerie di tutto il Regno Unito, aggiungendo arte alle loro collezioni e aumentando l’accesso ai tesori che possiedono, con la convinzione che questi spazi siano vitali per il benessere della società. «Nella grande incertezza che caratterizza il nostro tempo – economica, politica e tecnologica – sentiamo più che mai che le persone hanno bisogno di posti in cui possono rilassarsi, imparare, contemplare e distrarsi, sia soli che in compagnia», sottolinea il direttore Stephen Deuchar.

Proprio per conoscere i potenziali vantaggi della visita museale sul benessere individuale, nell’agosto 2018, Art Fund ha commissionato la ricerca Calm and Collected. Lo studio è stato condotto da Delineate, un’impresa di strategic insight, e da Opinion Life, una società di ricerche di mercato internazionale. L’analisi ha incluso sia un’indagine quantitativa che uno studio sociale qualitativo. L’indagine quantitativa è stata condotta attraverso un sondaggio online su un campione rappresentativo a livello nazionale di 2.521 adulti del Regno Unito. Lo studio sociale qualitativo è consistito in un totale di 9 intervistati. Durante quattro settimane, 7 partecipanti hanno visitato un museo o una galleria almeno una volta alla settimana, mentre il campione di controllo non ha effettuato alcun tipo di visita. Tutti gli intervistati hanno partecipato a regolari interviste approfondite e hanno completato questionari e diari delle loro attività giornalmente.

La ricerca si fa specchio di una società ansiosa per il carico di lavoro, la situazione finanziaria, la salute, l’isolamento sociale – per citare alcune motivazioni – e fa fatica a trovare il tempo necessario per perseguire attività che potrebbero contribuire al benessere individuale e collettivo. Questo studio, in accordo con ricerche simili condotte in precedenza, mostra che il sentimento di ansia è diffuso in tutto il Regno Unito.
Nel sondaggio quantitativo oltre la metà (53 %) dei partecipanti, sostiene di avere recentemente provato ansia, e più del 34% ad alto livello. Certo, l’ansia può essere a breve termine, ma per molti può essere un problema costante. Il 40% degli adulti intervistati ha dichiarato di sentirsi ansioso almeno per una parte del proprio tempo. Inoltre, solo il 47% degli intervistati si sente sicuro del proprio futuro e ottimista al riguardo.
Un ulteriore aspetto della società odierna che riflette l’indagine è la mancanza di tempo. Il fenomeno del “triplo spostamento” vita lavorativa, vita domestica e vita sociale, riserva sempre meno tempo per riposo e svago. Solo il 43% degli adulti afferma di fare scelte consapevoli per dare un significato alla propria vita, e solo il 41% afferma di avere un hobby o un’attività che svolge regolarmente.

Il report dimostra come musei e gallerie contribuiscono in questo contesto, in quanto luoghi che possono essere oasi di pace e tranquillità, nuove idee e stimoli. Secondo il sondaggio, quasi i due terzi (63%) degli intervistati, ha visitato un museo o una galleria per affrontare lo stress e l’ansia. Per alcuni forniscono un senso di calma, per altri sono una fonte di stimolo e ispirazione. Oltre la metà delle persone intervistate che visitano regolarmente musei e gallerie (56%), lo fanno per “scappare” dalle loro abitudini quotidiane.
Infatti, come dimostra Kaplan, uno dei primi studiosi ad accostare la visita museale al benessere individuale, l’ambiente museale risulta essere restaurativo, sia da un punto di vista cognitivo che emozionale. Sulle sue orme, in uno studio successivo, gli studiosi Packer and Bond hanno sottolineato gli effetti degli attributi restaurativi dell’ambiente museale, come il fascino, l’evasione e la calma, sul benessere psicologico dei visitatori.

Nel sondaggio, coloro che affermano di visitare regolarmente musei e gallerie come scelta del proprio stile di vita, tendono a sentirsi molto più soddisfatti della loro vita, e nello studio sociale, coloro che li visitano almeno una volta alla settimana, riferiscono una serie di benefici come l’apprendimento di cose nuove e la possibilità di avere uno spazio per riflettere. Chi regolarmente visita le esposizioni nei musei e nelle gallerie  sostiene che farlo almeno ogni due o tre mesi e spendere un’ora o più per ogni visita, aumenta davvero i benefici che prova. Oltre ai benefici intrinseci, la visita al museo può generare effetti anche dal punto di vista estrinseco. Visitare é qualcosa che possiamo fare da soli oppure in compagnia, rafforzando le nostre relazioni. I risultati dello studio sociale condotto insieme al sondaggio, hanno dimostrato che una visita più regolare può avere un impatto sulle nostre vite in molti modi, ad esempio fornendoci ulteriori argomenti di conversazione all’interno della nostra cerchia sociale.

Lo studio di Enzo Grossi et al del 2011, rivela una forte associazione tra accesso culturale e benessere psicologico, in un campione di popolazione italiana: le forme di partecipazione culturale orientate socialmente, svolgono un ruolo particolarmente importante in questa relazione. La partecipazione culturale é dunque una potente piattaforma per la produzione di beni relazionali, e sia la letteratura della psicologia sociale che quella economica, hanno ampiamente dimostrato come le relazioni interpersonali possono essere considerate un determinante chiave del benessere soggettivo (Diener et Seligman, 2002).

Nonostante il Regno Unito sia uno dei primi paesi ad aver riconosciuto il potenziale impatto di musei e gallerie sul benessere individuale e sociale (MLA 2010), la ricerca mostra come sia ancora ridotto il numero di persone che li frequenta: la metà (49%) degli intervistati visita un museo o una galleria almeno una volta all’anno, ma solo pochi (6%) lo fanno regolarmente (almeno una volta al mese). Quello che é necessario capire ora é la ragione, per riuscire ad adottare politiche che possano fare dei musei e delle gallerie degli agenti di welfare.
Come sottolinea Paul Dolan, professore di Behavioural Science alla London School of Economics and Political Science, lo studio di Art Fund mette in evidenza due degli aspetti più importanti che hanno un impatto sulla felicità degli individui, l’uso del tempo e lo stress. Dallo studio emerge come i musei e le gallerie possano entrare a far parte di quelle attività che permettono di aumentare il benessere individuale, fornendo un’esperienza cognitiva ed emozionale in grado di contrastare lo stress e l’ansia infusi dalla società moderna. Per far sì che musei e gallerie diventino davvero una risorsa in questo senso, é necessario indagare approfonditamente perché ancora poche persone li frequentino con regolarità, e adottare delle politiche per incentivarne le visite.

Altri riferimenti bibliografici

  • Kaplan, S., Bardwell, L. V., & Slakter, D. B. (1993). The museum as a restorative environment. Environment and Behavior25(6), 725–742.
  • Packer, J., & Bond, N. (2010). Museums as Restorative Environments. Curator: The Museum Journal53(4), 421–436.
  • Grossi, E., Sacco, P. L., Blessi, G. T., & Cerutti, R. (2011). The Impact of Culture on the Individual Subjective Well-Being of the Italian Population: An Exploratory Study. Applied Research in Quality of Life6(4), 387– 410.
  • Diener, E., & Seligman, M. E. (2002). Very happy people. Psychological Science Journal, 13(1), 81-84.
  • Museums, Libraries and Archives Council. 2010. Generic Social Outcomes MLA.
  • La Fondazione Medicina a Misura di Donna – http://www.medicinamisuradidonna.it/

scarica la ricerca: Calm and collected. Museums and galleries: the UK’s untapped wellbeing resource?

fonte: DORS – articolo a cura di Catterina Seia e Sendy Ghirardi, Fondazione Medicina a Misura di Donna

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