B.E.S.T.® – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI TERRITORIALI: sulle disuguaglianze nell’accesso alle cure

Il progetto B.E.S.T.® ha la finalità di contrastare le disuguaglianze nell’accesso ai servizi di cura e salute, rivolgendosi in particolare alle famiglie con figli con bisogni educativi speciali associati a svantaggio socio-economico e linguistico di una circoscrizione/area milanese. Si tratta di un intervento di tipo preventivo in rete coi servizi sociali e sanitari, che consente di offrire opportunità a una fascia di popolazione che spesso rischia di restare emarginata.

L’aspetto innovativo e interessante è la sperimentazione di un modello di welfare territoriale condiviso, di cui è promotrice l’Associazione di Promozione Sociale (APS) Mitades, che comporta un’articolazione di azioni a vari livelli, che intrecciano aspetti di tipo sociale, educativo, sanitario, e promuove l’assunzione di responsabilità e il coinvolgimento attivo dell’intera comunità.

La referente del progetto dott.ssa Silvia Baldini (pedagogista e neuro psicomotricista), nonchè presidente di Mitades, ha candidato il progetto affinchè venisse valorizzato come Buona Pratica Trasferibile, e l’esito del percorso di lettura e valutazione è stato positivo!
Inoltre, il progetto ha contribuito alla validazione finale della nuova griglia BPT, versione 2020.

La lettura/valutazione del progetto BEST attraverso la griglia ha fatto emergere le seguenti caratteristiche di qualità (cfr. commento dei lettori, riportato – in affiancamento ai punteggi – sulla griglia BPT allegata al progetto ):

  • puntuale conoscenza del territorio e dei suoi bisogni, e sinergia – in via di formalizzazione – con il settore pubblico (servizi sanitari, servizi sociali comunali, pediatri, centri psico-sociali, Consultori), le scuole, il terzo settore
  • co-costruzione degli Obiettivi, con la partecipazione attiva della sanità
  • azioni per contrastare concretamente le disuguaglianze, in specifico: bambini con difficoltà evolutive e famiglie in situazioni di povertà economica, sociale ed educativa
  • coerenza tra modello progettuale (Precede Proceed di Green e Kreuter) e l’approccio community-based (CBR – Community Based Rehabilitation) adottato
  • utilizzo di un modello di cambiamento di tipo ecologico/sistemico in un’ottica di empowerment che considera le interconnessioni individui-ambiente e promuove lo sviluppo di competenze nella direzione di una maggiore autonomia
  • analisi delle opportunità per rinforzare la pratica e sostenerla nel tempo (ad es. convenzioni con Aziende sanitarie che garantiscano il riconoscimento formale delle collaborazioni avviate, integrazione con esperienze presenti sul territorio, ecc)
  • sperimentazione/replica del progetto su un territorio diverso (un quartiere extra Milano, da fine 2019)

Il gruppo di lavoro si è interrogato sugli apprendimenti derivanti dalla realizzazione dell’esperienza, individuando i PRINCIPALI PUNTI DI FORZA:

  1. Il progetto B.E.S.T.® ha confermato la validità dell’approccio sistemico, ecologico e relazionale nei progetti di promozione della salute e del valore della comunità nel supporto all’infanzia e alla genitorialità.
    Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” – recita un antico proverbio africano, e Mitades ha voluto mettere l’accento su quel concetto di responsabilità allargata e diffusa che tanto può impattare sul benessere e la crescita del bambino.
  1. E.S.T.® è un progetto che facilita la comunicazione tra settori (salute, educazione, sociale, pubblico e privato) e la relazione tra persone. E’ il concetto di “psicomotricità sociale” a fare da guida, ideato e applicato efficacemente dall’APS, che unisce “caratteristiche sociali e aggregative al lavoro psicomotorio terapeutico ed educativo con i minori”.
  1. Il progetto ha permesso di sperimentare nuove ed efficaci modalità di “secondo welfare” (1), che hanno prodotto un alleggerimento delle liste di attesa presso i servizi pubblici di neuropsichiatria infantile; da questa constatazione deriva l’impegno di Mitades nel mantenere attive, valorizzare, sostenere (anche a livello economico) tale “buona prassi”, grazie anche alla collaborazione con il territorio (servizi pubblici, Terzo Settore, ecc).

Per quanto riguarda la trasferibilità dell’esperienza progettuale:

  • Il progetto B.E.S.T.® , avviato originariamente e sperimentato nella Circoscrizione 8 del Comune di Milano, è ad oggi ancora attivo nel quartiere di Quarto Oggiaro ed in fase di ampliamento nel Gallaratese, grazie a contributi economici provenienti da un’impresa sociale e ad autofinanziamento da parte di Mitades; è in atto la ricerca di ulteriori fondi per diffondere le attività ad altre famiglie e bambini della stessa zona e replicarlo in altre zone di Milano, in linea con i bisogni delle UONPIA (Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile).
  • Inoltre, Mitades partecipa al Tavolo BES – Bisogni Educativi Speciali, nell’ambito del Programma QuBì – ricetta contro la povertà infantile promosso dalla Fondazione Cariplo, che prevede momenti formativi e di confronto tra le realtà milanesi – pubbliche e private – che si occupano di Bisogni Educativi Speciali e promuovono l’equità nell’accesso ai servizi e alle opportunità educativi da parte di tutti i bambini e le bambine.

L’impatto della situazione pandemica rispetto al progetto (sul tessuto sociale/comunitario e sui destinatari, sulle modalità di lavoro degli operatori, ecc) ha prodotto pensieri e riflessioni rispetto a COME ri-attivare/ri-orientare le attività e cercare di superare le criticità presentatesi.

La referente del progetto, Silvia Baldini, così scriveva a giugno: “L’attuale emergenza Covid-19 fa emergere ancora più chiaramente questa cosa: ora si è chiamati a fare i genitori da soli, all’interno delle nostre case e noi come professionisti possiamo rimanere in ascolto e accompagnare i genitori, in un’ottica di sempre maggior partecipazione e co-progettazione, nell’educazione dei più piccoli e forse questo rimarrà come importante passo per la costruzione di una reale comunità educante”.

L’emergenza ha sicuramente avuto un’influenza negativa sulle attività del progetto, in particolare su quelle di tipo aggregativo (merende, laboratori, feste di quartiere), per le quali è stata ipotizzata la sperimentazione di modalità virtuali, allo scopo di continuare a proporre momenti e spazi di condivisione pur se “a distanza”.

Sono state realizzate varie azioni di supporto, informazione e orientamento alle famiglie travolte dalla crescente precarietà lavorativa ed economica, attraverso contatti telefonici costanti e all’attivazione della rete territoriale locale costruita nel tempo.  E’ stato importante ”… non interrompere mai la relazione con i bambini e le famiglie, per monitorare situazioni già fragili e continuare ad essere un riferimento” – afferma la referente del progetto, Silvia Baldini.

Sono state inoltre introdotto delle consulenze educative personalizzate, realizzate in “telepresenza” (ad esempio attraverso la piattaforma Zoom) e/o attraverso dei tutorial on line, mirate ad aiutare i genitori durante le lezioni scolastiche a distanza, comprensive di fornitura di materiale ad hoc; e – dopo il lock down – la ripresa del lavoro psicomotorio coi bambini, per far raccontare ed elaborare emozioni vissute.

Lo spirito del gruppo è positivo, come si rileva dalle parole della referente progettuale: “Qualsiasi sia il cambiamento che avverrà, è e sarà interessante tener traccia delle attivazioni e delle spinte più profonde di tutti noi perché stanno innescando meccanismi generativi importanti che noi operatori possiamo sostenere e accompagnare”.

Per leggere la documentazione completa del progetto B.E.S.T.® – Bisogni Educativi Speciali Territoriali si consiglia la consultazione della relativa scheda sulla Banca Dati Prosa

1. Con l’espressione “secondo welfare” si intendono forme innovative di protezione e investimento sociale caratterizzate dall’intreccio/collaborazione/sinergia fra ambito pubblico e privato, e mirate alla ricerca di risposte efficaci a nuovi bisogni o a bisogni consolidati attraverso la mobilitazione di risorse umane e finanziarie che allargano i confini tradizionali (F. Maino e M. Ferrera – a cura di, 2015, Secondo Rapporto sul secondo welfare in Italia 2015, Torino, Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi. [ISBN 97888909417-5-7]) https://www.secondowelfare.it/rapporti/2r2w/2r2w.html

I MATERIALI

FONTE: DORS

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