CANNABIS, BASTA RINVII: la Società Civile chiede l’approvazione della legge Magi-Licatini

Presa di posizione delle associazioni a sostegno di una urgente depenalizzazione della coltivazione ad uso personale di cannabis e della differenziazione delle pene per i fatti di lieve entità.

Le associazioni della Rete per la riforma delle politiche sulle droghe, che ha partecipato attivamente alla Conferenza nazionale e alla stesura del Piano di Azione Nazionale sulle Droghe, rivolgono un appello al Parlamento perché venga con urgenza discussa e approvata la proposta di legge Magi-Licatini che prevede la depenalizzazione della coltivazione per uso personale di 4 piantine di cannabis e la riduzione delle pene per i fatti di lieve entità per la cannabis.

È una proposta di legge coerente con quanto emerso dalla Conferenza nazionale sulle droghe” dichiara Stefano Vecchio, Presidente di Forum Droghe “che in realtà ha dato indicazioni anche più ampie verso la depenalizzazione dell’uso personale di tutte le droghe ed attua quanto già stabilito dalla Corte di Cassazione. Un provvedimento di minimo buon senso, che dovrebbe mettere subito tutti d’accordo se solo si ragionasse in modo pragmatico e non ideologico e che contribuirebbe a spezzare il legame fra le persone che usano cannabis e la criminalità, riducendo il sovraffollamento nelle carceri”.

Dalla Relazione al Parlamento” aggiunge Caterina Pozzi della Presidenza del CNCA “si conferma che la stragrande maggioranza delle persone che usano cannabis hanno un consumo non problematico e che il carcere e le sanzioni amministrative diventano un ostacolo per le azioni di tutela e promozione della salute di migliaia di persone che al contrario rischiano il carcere.” Continua Pozzi: “facciamo appello alle forze politiche perché sia assumano la responsabilità di dare un segnale di cambiamento non più rinviabile approvando la proposta di legge Magi-Licatini sulla cannabis, primo passo verso la ripresa di una discussione pubblica per la revisione completa del Testo Unico sulle droghe che è inadeguato, criminogeno e smentito dalla storia”.

La maggioranza delle persone che usano cannabis, lo fa a scopo ricreativo, in maniera responsabile” incalza Denise Amerini, Responsabile Dipendenze e carcere della CGIL “ma dal 1990 ad oggi oltre un milione di persone sono state segnalate per possesso di cannabis.  I  servizi  continuano ad essere gravati dall’afflusso di queste persone che quasi mai necessitano di un trattamento, coercitivamente obbligati dalla normativa vigente: è necessario che, come avvenuto in molti Paesi nel mondo, anche l’Italia si doti di una normativa sull’uso ricreativo della cannabis, e le evidenze ci dicono che la legalizzazione non è fonte di incremento dei consumi, anzi ha indubbi riflessi positivi anche dal punto di vista sociale. La depenalizzazione della coltivazione di cannabis per uso personale è un primo importante passo nella giusta direzione”.

Alessio Guidotti di ItanPUD, l’organizzazione italiana delle Persone che Usano Droghe (PUD) sottolinea che “con la proposta di legge delle 4 piantine si inizia finalmente a mettere in discussione lo stigma e i pregiudizi a carico delle PUD e avviare il processo di decriminalizzazione dell’uso di sostanze. Da qui – conclude Guidotti – si può dare inizio a un processo positivo che riconosce la dignità di persone e i diritti di cittadinanza e alla salute. Il tempo è scaduto! I 6 milioni di persone che usano cannabis in Italia chiedono un segnale di responsabilità da parte del parlamento con l’approvazione rapida della legge Magi-Licatini”.

Aderiscono alla rete per la riforma delle politiche sulle droghe: A Buon Diritto, Antigone, Arci, CNCA, Comunità San Benedetto al Porto, CGIL, Forum Droghe, Gruppo Abele, ITARDD, ITANPUD, Legacoopsociali, LILA, Associazione Luca Coscioni, L’isola di Arran, la Società della Ragione.

fonte: Fuoriluogo

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