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USA, quando la cannabis fa bene alla politica di Vincenzo Parrella

Posted on maggio 3, 2018 By Redazione sossanita

Il Senatore Schumer annuncia una proposta di legge per depenalizzare la cannabis sul territorio nazionale. Iniziative analoghe spingono la legalizzazione al centro dello scenario politico statunitense.


Dal nostro corrispondente negli USA – La legalizzazione della marijuana va sempre più emergendo come uno dei maggiori cavalli di battaglia dello scenario politico statunitense. Sulla questione punta parecchio il fronte Democratico, in vista del parziale rinnovo del Congresso e di altre cariche statali, anche per riconquistare terreno nell’era del dopo-Trump. L’ultima riprova viene dall’annuncio di una imminente proposta di legge per depenalizzare l’uso di cannabis sul territorio nazionale. È quanto ha fatto nei giorni scorsi il Senatore di New York, Charles Schumer, sostenendo che «si tratta semplicemente della cosa giusta da fare».

In un’intervista per Vice News Tonight su HBO, il capogruppo di minoranza ha sottolineato gli effetti negativi delle attuali norme proibizioniste, soprattutto lo spreco di risorse per l’alto numero di arresti di chi possiede solo piccole quantità di cannabis e per l’esorbitante popolazione carceraria tra le fasce meno abbienti della popolazione. La proposta riprende le attuali normative sull’alcol, con le autorità federali responsabili di definire e tutelare la pubblicità e commercio, stabilire la tassazione e utilizzarne gli introiti per la prevenzione e per ricerca sugli effetti terapeutici. Pur riconoscendo, ha aggiunto Schumer, «ai singoli Stati la funzione che spetta loro di laboratori sperimentali», in riferimento alle varie ordinanze statali per la cannabis medica e ricreativa già in vigore. Sempre sperando che Trump mantenga la promessa di non interferire con le decisioni statali sulla strada della legalizzazione, azzerando certe minacce avanzate a gennaio dal Procuratore Generale Jeff Sessions.

Va infatti ricordato che in Usa quasi l’80% dei presenti nelle carceri federali per reati di droga non violenti e quasi il 60% in quelle statali appartengono alle minoranze afroamericane o latine, nonostante l’uso o il commercio di droghe è paragonabile a quelle dei bianchi. Non a caso il modello previsto dal Massachusetts, primo stato della costa est a partire con la legalizzazione, include opzioni concrete per porre rimedio a questo tipo di ingiustizie sociali. Un quadro rimarcato dagli eventi globali della recente festa/mobilitazione del 420 e in sintonia con le odierne politiche europee ed internazionali tese verso forme di legalizzazione e/o depenalizzazione.

Il disegno di legge di Schumer rientra nella strategia più complessiva di attrarre il voto dei giovani, che tendono a ignorare le elezioni locali o intermedie. Anche puntando sul fatto che, secondo un sondaggio di gennaio del Pew Research Center, la legalizzazione aveva il sostegno 61% degli americani adulti, con un picco del 70% tra i “millennial” (nati negli ’80). E si aggiunge a una proposta di legge, analoga ma indipendente, presentata da colleghi senatori a fine 2017, il Marijuana Justice Act, nei giorni scorsi pubblicamente sottoscritta anche da Bernie Sanders. «Il proibizionismo non ha funzionato negli anni ’20, e ancor meno può funzionare oggi», ha ribadito il Senatore indipendente del Vermont.

Fonte: Fuoriluogo

 

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