La svolta vax di Grillo. di Guglielmo Pepe

Davvero “non c’è più religione” se perfino quella professata da Beppe Grillo viene sconfessata. E non dai suoi nemici, bensì da lui stesso. Perché la sua firma sotto l’appello a favore della scienza rappresenta un cambiamento di 180° che ha quasi dell’incredibile. Una svolta forse epocale per il M5S, nato e cresciuto anche grazie alle posizioni espresse dal leader-fondatore nell’ultimo decennio.

Guglielmo Pepe

Intanto colpisce il fatto che l’appello porti come prime due firme quella di Matteo Renzi e appunto di Grillo. I due si sono sempre presi di petto, quasi odiati, su diversi argomenti, compresi quelli a carattere scientifico. E se non altro è sorprendente vederli insieme, anche se qualcuno si è già lanciato in considerazioni dietrologiche di carattere politico, intravedendo chissà quali possibili alleanze future. E in politica non bisogna mai dire mai…

Però se restiamo ai fatti, il ripensamento colpisce per la sua globalità (l’appello dice in sostanza che bisogna avere fede nella scienza, senza se e senza ma). Perché su singoli aspetti, qualche segnale era già arrivato. Sui vaccini nel 2017 il M5S aveva assunto una posizione pro-vaxx, durante il dibattito sulla legge proposta dall’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Di fronte alle accuse del PD e proprio di Renzi (“siete antiscientifici”), il Movimento corse ai ripari, grazie all’attivismo della senatrice pentastellata Elena Fattori, che coinvolse il professor Guido Silvestri, molto vicino a Roberto Burioni, il nemico giurato dei no-vaxx. Fu Silvestri a dare il contributo maggiore alla legge presentata dai 5S, favorevole ai vaccini ma non all’obbligo. Ad una parte dei loro sostenitori quel cambiamento di linea non piacque. Però i vertici del Movimento sapevano che la stragrande maggioranza degli italiani, forse il 95 per cento, era (ed è) pro-vaccini. Bisognava prenderne atto. E infatti la linea adottata dall’attuale ministra della Salute, Giulia Grillo, è figlia di quel ripensamento, ma solo in paete visto che l’impegno preso con i loro elettori contro l’obbligo, ancora non è stato mantenuto.

Per Beppe Grillo invece la sottoscrizione dell’appello firmato da Silvestri, Burioni, altri ricercatori molto validi, e qualche “crociato” della scienza, è il ribaltamento di una cultura nella quale si sono riconosciuti i militanti e simpatizzanti del Movimento, che per parecchi anni hanno ascoltato le invettive del loro amato leader, contro la scienza e contro alcuni scienziati di valore. Grillo nel 2007 arringava il suo pubblico sui vaccini usando gli stessi argomenti che vengono ancora utilizzati dai no-vaxx. Grillo è stato quello che, sulla base di posizioni espresse da un paio di studiosi noti a livello mondiale, mise in discussione l’esistenza dell’AIDS. Proprio durante i suoi spettacoli, nel 2008, sosteneva che l’Aids era una “bufala”, che non era causato dall’Hiv. “Ogni tre mesi c’è una scoperta scientifica, finta, e segue una raccolta fondi” era la sua tesi, e accusava gli studiosi di speculare sui malati e di essere venduti alle multinazionali del farmaco. E non risparmiava critiche ad personam: “Hanno messo il professor Veronesi… ma era meglio se mettevano come ministro della Sanità la Bayern (con la n, in realtà è la Bayer, ndr.)….”. E per lui l’oncologo era “Cancronesi”. Qualche anno prima aveva definito Rita Levi Montalcini “vecchia puttana”, insinuando che il Nobel per la medicina le era stato assegnato grazie ai soldi di una azienda farmaceutica. Per non dimenticare le sue “sceneggiate” contro gli screening e le diagnosi precoci.

Tutto questo viene rinnegato? Sottoscrivendo l’appello, la risposta è sì. Perché spiegando nel suo blog le ragioni della firma, Grillo scrive che “il progresso della scienza deve essere riconosciuto come un valore universale dell’umanità e non può essere negato o distorto per fini politi e/o elettorali”. Come non essere d’accordo con questa affermazione? Impossibile. Però Grillo, con i suoi spettacoli, comizi, blog, ha creato un movimento che ha “bevuto” alla sua fonte, un elettorato cresciuto culturalmente e politicamente con il linguaggio e il background dell’attore, che ha fatto dell’anti scienza un vessillo, una bandiera, indicando un cammino che ha convinto milioni di elettori. Oggi si apre un altro libro, perché c’è una nuova “narrazione”, una nuova storia per il M5S. Che tuttavia dovrebbe essere spiegata in modo più chiaro, perché crea un comprensibile disorientamento tra chi lo ha seguito e venerato. Ora, è vero che il Movimento negli ultimi mesi di governo ha messo in atto numerosi cambiamenti. Però con l’appello Grillo dice praticamente ai suoi: “Non sono più quello che avete conosciuto e seguito. Sono un altro. Dovete prenderne atto”.

Comunque il suo è un passo importante, per il mondo medico-scientifico, per tutta la comunità nazionale. E in particolare per il M5S. Perderà il voto dei no-vaxx? Grillo l’ha messo nel conto, perché già la ministra viene considerata una traditrice (e lui da adesso un traditore). Ma la svolta epocale c’e. E se non altro, forse non sentiremo più parlare di scie chimiche…

Fonte: Repubblica.it

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