BEVANDE ZUCCHERATE, UNA TASSA PUÒ PROMUOVERE SALUTE?: il dossier di Dors

Introdurre una tassa sulle bevande zuccherate (sugar tax) può essere un intervento efficace per contrastare il rischio di sovrappeso e obesità, a qualsiasi età, ma specialmente nei bambini.

La revisione sistematica Teng et al. 2019 ha considerato studi di valutazione di adozione della sugar tax da parte di alcuni Stati e conclude che: a una tassa del 10% corrisponde un significativo calo delle vendite, dell’acquisto e del consumo di bevande zuccherate.

Per bevande zuccherate s’intendono, generalmente, le bibite e le bevande analcoliche che di base sono prodotte con acqua e zucchero – o altre sostanze dolci, come il glucosio, lo sciroppo di mais,…- ai quali si aggiungono altri ingredienti per renderne gradevole il gusto e il colore. Sono bevande gassate con aromi, estratti o succo di frutta (cole, chinotti, gazzose, acque toniche, limonate, aranciate, etc.); bevande a base di nettare o polpa di frutta, thè/caffè freddi confezionati e bevande funzionali con vitamine, sali minerali e/o sostanze energizzanti.

Per la quantità di zucchero complessiva e per l’apporto calorico che introducono, anche nelle porzioni consigliate, queste bevande sono da considerarsi come un vero e proprio spuntino in alternativa al consumo di alimenti dolci o salati. Disponiamo di robuste prove di efficacia a sostegno del rapporto tra eccessivo consumo di zucchero e alto rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo due, erosione dello smalto dei denti e sovrappeso e obesità. Dal 2015, l’Organizzazione Mondiale della Salute raccomanda infatti ad adulti e bambini di non superare la quantità giornaliera di 5 cucchiaini da thè (25 grammi) di zuccheri aggiunti introdotti e in bevande e con prodotti dolciari.

Inoltre l’OMS invita i governi a introdurre la tassazione delle bevande zuccherate in un approccio multi-componente di promozione della salute e di alimentazione salutare, di contrasto dell’obesità e delle malattie non trasmissibili.

Risultati dello studio

Sono stati selezionati 18 studi sulla base dei criteri di inclusione, fra questi 15 sono inseriti nella meta-analisi.

Gli studi considerati riguardano alcuni stati del Nord America, il Cile, il Messico, la Catalogna (Spagna), la Finlandia, l’Ungheria. Due terzi hanno misurato la variazione delle vendite e degli acquisti e un terzo l’assunzione attraverso la dieta. 11 dei 17 esiti considerati hanno riportato una riduzione significativa nelle vendite, nell’acquisto e nell’assunzione delle bevande zuccherate.

Per gli altri esiti non erano presenti test per la valutazione della significatività statistica. In alcuni studi è stato valutato l’impatto della tassa stratificando per livello socio-economico. La tassa applicata in Messico ha ridotto il consumo tra le persone con livello socio-economico più basso.Di contro, i due studi condotti in Cile, hanno rilevato un declino nei consumi più alto tra le classi con reddito più elevato, sebbene questa associazione sia statisticamente significativa solo in uno studio.

I risultati della meta-analisi mostrano un calo nell’acquisto e nell’assunzione di bevande zuccherate pari al 10% a fronte di un aumento del 10% del costo della bevanda.

Facendo analisi per tipo di tassa si sono visti decrementi del 2.3% nei consumi per la tassa ad valorem, del 10.2% per quella applicata sulla base del volume di bevanda e del 14% per le tasse che si basano sul livello di zucchero presente. Tutti questi risultati non sono statisticamente significativi.

Come è stato realizzato lo studio

La ricerca degli studi primari è stata effettuata sui seguenti database: Google Scholar, Medline, Scopus, Econlit, senza limitazioni di lingua e periodo temporale.

Gli studi inclusi dovevano valutare l’impatto della tassa introdotta a livello governativo o regionale, sono stati esclusi quegli studi in cui la tassa era introdotta in setting particolari come aeroporti, supermarket, scuole. Le tasse comprendono le accise, tariffe all’importazione, imposte sulle vendite, o qualsiasi altra imposta applicata da una giurisdizione.

Le tasse sulle bevande zuccherate possono essere proporzionali al volume della bevanda, (ovvero, imposta specifica o volumetrica) o calcolate come percentuale del valore del prodotto (ovvero, ad valorem). Alcune di esse si basano sul contenuto di zucchero delle bevande e si applicano solo al di sopra di una soglia definita (ad es. grammi di zucchero per litro).

Sono stati inclusi gli studi con disegno pre-post con gruppo di controllo e senza gruppo di controllo.

L’outcome primario doveva essere il consumo che include la variazione delle vendite, degli acquisti e dell’assunzione attraverso la dieta. Sono stati considerati anche i cambiamenti nei consumi di altre bevande non zuccherate come l’acqua, i succhi di frutta al 100% e il latte.

Indicazioni per i decisori tratte dalla revisione

Sull’introduzione della sugar tax, sono due gli aspetti importanti da considerare perché incidono reciprocamente sull’impatto di questa misura fiscale: il contesto geografico e il disegno della tassa. Una valutazione dei fattori sociali, culturali ed economici dovrebbe essere la prima fase del processo di introduzione della sugar tax perché ne definisce le caratteristiche su misura della realtà fisico-politica.

Nei paesi in cui è già stata introdotta, è importante osservare e valutare l’impatto utilizzando più fonti di dati perché gli ambiti di interesse coinvolti sono molteplici, primo tra tutti quello della salute pubblica.

La sugar tax ha dimostrato un indiscusso rapporto di costo-efficacia. I governi dovrebbero investire il ritorno economico in azioni di prevenzione dell’obesità e del diabete, di promozione dell’attività fisica e di alimentazione salutare e della salute orale.

Occorrono ulteriori studi per valutare se il rapporto tra aumento della tassa e riduzione del consumo si conferma progressivamente proporzionale.

La ricerca dovrebbe inoltre approfondire il possibile impatto tra:

– sugar tax e salute orale e sovrappeso

– sugar tax e consumo di acqua potabile

– sugar tax e consumo di bevande non tassate, di altri alimenti e, possibilmente, con l’alcol, per cui i risultati sono ancora incerti.

In Italia quale legge?

La legge finanziaria 2020 introdurrà la sugar tax in Italia. L’art 82 del Disegno di legge, approvato al Senato il 16 dicembre, è uno degli articoli del Titolo II, dedicato alle “misure fiscali a tutela di ambiente e salute”. Mentre stiamo scrivendo il testo di legge deve ancora essere approvato dalla Camera, tuttavia si può considerare come definitivo, in quanto non vi è il tempo per apportare modifiche ulteriori dato che la legge deve essere approvata entro la fine dell’anno.

La norma italiana indica le definizioni fondamentali, ossia: cosa si intende per “bevande edulcorate”:

“prodotti finiti e prodotti predisposti per essere utilizzati come tali previa diluizione, rientranti nelle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell’Unione europea, condizionati per la vendita, destinati al consumo alimentare umano, ottenuti con l’aggiunta di edulcoranti e aventi un titolo alcoolometrico inferiore o uguale a 1,2 per cento in volume. Ai fini del presente articolo, per edulcorante si intende qualsiasi sostanza, di origine naturale o sintetica, in grado di conferire sapore dolce alle bevande.”

quali bevande sono esenti dall’imposta:

“le bevande edulcorate il cui contenuto complessivo di edulcoranti, …, sia inferiore o uguale a 25 grammi per litro” (prodotti finiti)”o a 125 grammi per chilogrammo” (preparati da diluire)

e il valore della tassa: 0,10 euro al litro per le bevande finite0,25 euro al chilo per i prodotti da diluire, siano essi prodotti in Italia o importati.

La legge finanziaria non contiene indicazioni sulla destinazione dei proventi e per l’applicazione dell’imposta occorrono i decreti attuativi. Inizialmente la previsione era di applicare la nuova tassa da marzo-aprile, ma è stato approvato un emendamento che sposta la sua entrata in vigore a ottobre 2020.(fra i numerosi emendamenti proposti, l’unico accolto).

In calce si riporta il testo del  Titolo II del Disegno di legge, nella versione esaminata dal Senato; a sinistra l’articolo originale; nella colonna di destra gli emendamenti.

Quale sarà l’effetto della sugar tax in Italia? L’aumento del costo finale delle bevande che ogni giorno vengono pubblicizzate e vendute sposterà il consumo verso prodotti più salutari? Da sola la tassa non basta, ma la legge finanziaria non è lo strumento per fare di più.

Una recente guida americana, redatta da ChangeLab Solution – un’associazione non profit che vuole aiutare i legislatori americani verso scelte utili per la salute – sostiene che le tasse sui consumi sono sempre tasse impopolari e la sugar tax può contribuire a ridurre i consumi se è legata ad azioni di informazione e educazione sanitaria dei consumatori; il solo (lieve) aumento del prezzo non sarà sufficiente, a fronte delle spinte al consumo delle industrie e della loro pubblicità.

La guida è disponibile in lingua inglese.

ChangeLab Solutions, Healthy food America. A legal and practical guide for designing sugary drink taxes. 2019

Bibliografia

La revisione Teng AM, Jones AC, Mizdrak A, Signal L, Genç M, Wilson N. Impact of sugar-sweetened beverage taxes on purchases and dietary intake: Systematic review and meta-analysis. Obes Rev. 2019 Sep;20(9):1187-1204 è disponibile in open access

Per approfondire

World Health Organization. Sugars intake for adults and children. Guideline. 2015

Sassi F et al. Equity impacts of price policies to promote healthy behaviours. Lancet 2018; 391: 2059–70 (è disponibile su https://www.bvspiemonte.it/)

Summers L H. Taxes for health: evidence clears the air. (Comment). Lancet 2018; 391: 1974-1976 (è disponibile in open access)

Santoro S. Zucchero…conseguenze tutt’altro che dolci! Dors.it 2012

Pubblicazione “Viaggio nel mondo degli spuntini”. Materiali informativi di educazione alimentare. In Piemonte, l’Azienda Sanitaria Locale TO3 ha prodotto, in collaborazione con altre ASL, numeroso materiale informativo, per dare ai bambini, ai loro genitori, agli insegnanti ed agli operatori sanitari le informazioni per promuovere una colazione sana, uno spuntino adeguato ed un buon consumo di frutta e verdura. Tra le schede realizzate, vi è quella dedicate alle bevande.

fonte: DORS

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