DEF 2021: le previsioni per sanità e sociale

Il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri, è stato trasmesso alla Camere.

Il Governo chiede al Parlamento, insieme all’approvazione del DEF, l’autorizzazione di un ulteriore margine di 40 miliardi sull’indebitamento netto della PA nel 2021 per finanziare un nuovo provvedimento da presentare entro fine aprile.

Materiali DEF 2021

SEZIONE I

SEZIONE II

Lo scenario programmatico del DEF riguarda tre principali aree di intervento:

  1. un nuovo pacchetto di misure di sostegno e rilancio, di immediata attuazione (richiesti 40 miliardi);

2. la versione finale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che amplia le risorse complessive previste dalla NADEF 2020 e dalla Legge di Bilancio per il 2021;

3. le modifiche al sentiero di rientro dell’indebitamento netto della PA rese necessarie dalla più lunga durata della crisi pandemica rispetto alle ipotesi della NADEF 2020.

Nella “Sezione I Programma di Stabilità” del DEF (pagina 14) vengono annunciati disegni di legge collegati alla manovra di bilancio 2022-2024, alcuni dei quali riguardano il welfare:

  1. DDL recante “legge quadro per le disabilità
  2. DDL per l’aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
  3. DDL recante misure di attuazione del Patto per la salute 2019-2021 e per il potenziamento dell’assistenza territoriale.

Sanità

Numerosi, ovviamente, sono i richiami che la I sezione del DEF dedica alla sanità: gli impatti che potranno avere sugli scenari di crescita il perdurare o meno delle misure di prevenzione restrittive, l’andamento del piano vaccinale e le risorse straordinarie collegate al Recovery Plan e ad altri fondi europei.

Una parte significativa, nel capitolo V. (“Le azioni intraprese e linee di tendenza” da pagina 139 a pagina 145 e con la Tavola V.2), è riservata alla ricostruzione dell’impatto delle diverse misure sulla spesa sanitaria (e quindi sull’indebitamento netto della PA) adottate per fronteggiare l’emergenza.

Ancora, all’interno del capitolo IV.3 (“Scenari di lungo periodo” da pagina 121 a pagina 122 e con la Tavola IV.3) sono citate come di consueto le previsioni di medio-lungo periodo della spesa pubblica per pensioni, sanità, e Long Term Care (LTC), dove non vediamo significative variazioni rispetto al DEF e alla NADEF precedenti.

Infine, a pagina 164, vi è il capitolo “Il Patto per la salute e la spesa farmaceutica”. Qui c’è un sintetico elenco delle diverse norme adottate per fronteggiare l’emergenza che hanno avuto impatto sulla spesa sanitaria e/o sul livello del Fabbisogno Sanitario Nazionale (FSN). L’elemento più rilevante, a pagina 165, è la precisazione sul livello del FSN per l’anno 2021, che risulta fissato in 121.987 milioni (quasi 122 miliardi): è questa la cifra da considerare per valutare gli incrementi per gli anni successivi. Nella I Sezione del DEF per quanto riguarda l’impatto delle misure in previsione dal 2022 al 2024 non sono segnalate variazioni significative del livello del FSN.

Nella Sezione II “Analisi e tendenze della finanza pubblica”, a pagina 45, si precisa che “nel triennio 2022-2024, la spesa sanitaria è prevista decrescere ad un tasso medio annuo dello 0,7 per cento. Nel medesimo arco temporale il PIL nominale crescerebbe in media del 4,2 per cento. Conseguentemente, il rapporto fra la spesa sanitaria e PIL decresce e si attesta, alla fine dell’arco temporale considerato, ad un livello pari al 6,3 per cento.

Viene spiegato che “L’altalenante andamento della spesa è dovuto al venir meno nel 2022 di buona parte dei costi programmati per contrastare l’emergenza sanitaria nonché agli effetti indotti dal rinnovo dei contratti e delle convenzioni del personale del SSN per il triennio 2019 2021, imputati al 2022 per i dipendenti non dirigenti e al 2023 per la restante parte dei lavoratori. La previsione riflette anche:

  • la dinamica dei diversi aggregati di spesa coerente con gli andamenti medi registrati negli ultimi anni;
  • gli interventi di contenimento della spesa sanitaria già programmati a legislazione vigente.”

La Tavola III.3-2 riepiloga la previsione della spesa sanitaria con andamento decrescente

In sostanza, pur considerando che l’andamento delle previsioni di spesa per gli anni successivi al 2021 è influenzato dal venir meno delle risorse straordinarie stanziate per fronteggiare l’emergenza, quanto indicato dal DEF non sembra prefigurare significativi incrementi di risorse ordinarie per il FSN (tanto più se si considera quanto stabilito a legislazione vigente per i prossimi anni, da ultimo con la Legge di Bilancio 2021 (L. 178/2020 art. 1 comma 404). Il FSN rischia così di rimanere sottofinanziato e ancora inferiore ai livelli di altri Paesi europei. Tuttavia la manovra annunciata (complessivamente 40 miliardi), compreso il disegno di legge sul potenziamento dei servizi territoriali, potrebbe contenere risorse aggiuntive.

In ambito Sociale il DEF (sezione I pagine 147, 148 e a pagina 154) riepiloga alcune misure per il 2021 e gli anni seguenti:

  • complessivi 8 miliardi nel 2022 e 7 miliardi dal 2023 destinate a finanziare la delega per la riforma fiscale e l’introduzione dell’assegno unico universale. Contestualmente, il fondo per l’assegno universale e i servizi alla famiglia previsto dalla legge di bilancio per il 2020, al netto degli utilizzi previsti, è incrementato per circa 2,6 miliardi nel 2021
  • a favore delle famiglie vengono prorogati al 2021 l’assegno di natalità (0,34miliardi nel 2021 e 0,4 miliardi nel 2022) e il congedo di paternità elevato da 7 a 10 giorni (circa 0,1 miliardi nel 2021).
  • Incremento del fondo nazionale di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione (circa 0,2 miliardi annui nel 2021 e nel 2022)
  • Incremento per il miglioramento dei servizi in campo sociale e il potenziamento degli asili nido (circa 0,2 miliardi nel 2021, 0,36 miliardi nel 2022, 0,45 miliardi nel 2023 e 0,55 miliardi nel 2024).
  • interventi per le non autosufficienze (0,1 miliardi annui a decorrere dal 2021) e per il sostegno di soggetti affetti da disabilità (circa 0,4 miliardi nel periodo 2021-2024).

Sempre in ambito Sociale la II Sezione del DEF (da pagina 29) dedica il capitolo II.2 alle “Prestazioni Sociali in denaro”. Dopo un’analisi sugli andamenti della spesa 2020 e 2021, fortemente influenzata dalle misure straordinarie per l’emergenza, nel paragrafo “Previsioni per il periodo 2022-2024” (pagine 35 e 36 e Tavola III.2-2) viene precisato che la complessiva spesa per prestazioni sociali in denaro presenta un tasso di variazione medio, prendendo a riferimento l’anno 2021, del 1,2 per cento annuo. Il tasso di variazione medio del periodo per la spesa pensionistica risulta pari al 2,5 per cento annuo, mentre quello della spesa per altre prestazioni sociali in denaro pari al -2,2 per cento annuo. Si precisa che le previsioni della spesa per prestazioni sociali in denaro non tengono conto di ulteriori interventi a tutela di lavoratori e famiglie che dovessero essere deliberati successivamente e pertanto, qualora tali interventi venissero adottati, le stesse previsioni dovranno essere integrate.

 

Sul nuovo PNRR il DEF precisa che “i prestiti RRF verranno destinati per 69,1 miliardi a progetti di investimento e altre spese per l’ambiente, la ricerca, la formazione, l’inclusione sociale e la salute che erano già programmati. I rimanenti fondi, 53,5 miliardi, saranno invece destinati a iniziative totalmente nuove, al pari delle sovvenzioni. Pertanto, le risorse RRF per nuove iniziative assommano a 122,4 miliardi e quelle complessive del PNRR allargato a 153,9 miliardi…”

 

 

 

 

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