OSPEDALIZZAZIONI CON DIABETE IN ITALIA: su Ben studio descrittivo sull’andamento nel periodo 2010-2018

Il diabete, devastante epidemia del XXI secolo, nel 2019 ha coinvolto oltre 460 milioni di adulti e nel 2045 arriverà probabilmente a coinvolgerne circa 700 milioni. Va osservato che in realtà tali cifre sottostimano il fenomeno, poiché non prendono in considerazione un’ampia parte di popolazione che ancora non sa di avere sviluppato la malattia diabetica (diabete non noto).

Su Ben (Bollettino Epidemiologico Nazionale) 1/2021 pubblicato il testo di Giacomozzi C, Villa M, Lombardo F, Manno V, Minelli G, Onder G, et al. “Studio descrittivo sull’andamento delle ospedalizzazioni con diabete in Italia nel periodo 2010-2018. Boll Epidemiol 2021;2(1):8-15”. 

Il diabete è una malattia cronica la cui prevalenza è in continuo aumento in tutto il mondo e rappresenta la prima causa di cecità, la seconda causa di insufficienza renale terminale con necessità di dialisi o trapianto, la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori e una concausa di metà degli infarti e degli ictus (1).

L’International Diabetes Federation (IDF) ha stimato, nel 2019, circa 463 milioni di adulti (20-79 anni) con diabete nel mondo; entro il 2045 le stime arrivano a 700 milioni. Cresce soprattutto il diabete di tipo 2, ma aumenta anche quello di tipo 1. L’IDF stima anche che più di 4 milioni di persone, con un’età tra 20 e 79 anni, siano morte per cause connesse al diabete nel 2019 (2).

In Italia, le varie fonti di dati epidemiologici (3-7) indicano circa 3,4-4 milioni di persone con diabete (prevalenza 5,7-6,2%), con 1 persona con diabete ogni 6 se si considera la fascia d’età superiore ai 65 anni. Inoltre, si stima che circa 1-1,5 milioni di persone non sappiano di avere il diabete e che circa 4 milioni di persone siano ad alto rischio di sviluppare la malattia diabetica. Questi numeri hanno un importante impatto sia sulla vita delle persone con diabete e delle loro famiglie, sia dal punto di vista sociale, economico e sanitario.

Il ricorso all’ospedalizzazione della persona con diabete può essere necessario sia per complicanze acute o croniche della malattia (ospedalizzazione per diabete, con patologia diabetica riportata come diagnosi principale alla dimissione) sia per patologie o interventi chirurgici non correlati al diabete (patologia diabetica riportata come diagnosi secondaria in uno dei cinque possibili campi a disposizione nella scheda di dimissione ospedaliera, SDO). L’andamento dei ricoveri per diabete rappresenta sia un importante indicatore di esito della malattia diabetica che un indicatore di qualità dell’assistenza sanitaria della persona con diabete (8). È, quindi, di particolare rilievo sia per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che per la persona con diabete avere a disposizione dati epidemiologici aggiornati sulle ospedalizzazioni per diabete. Tuttavia, l’inserimento della patologia diabetica nel campo della diagnosi principale (ospedalizzazione per diabete) o in uno dei campi delle diagnosi secondarie (ospedalizzazione con diabete) può avvenire in modo disomogeneo e l’utilizzo delle informazioni contenute nel solo campo della diagnosi principale può indurre a una sottostima del fenomeno analizzato. Infatti, come riportato nelle FAQ sulle SDO del Ministero della Salute (9), due sono i criteri utilizzati per definire la diagnosi principale: uno di natura clinica e uno di natura economica. Il criterio di natura economica, che viene comunemente utilizzato in Italia, considera come diagnosi principale la patologia che ha comportato il maggior consumo di risorse durante l’episodio di ricovero e non necessariamente coincide con la causa di ricovero. Pertanto, i ricercatori sono spesso divisi sull’opportunità di analizzare separatamente la patologia presente nella sola diagnosi principale e gli studi epidemiologici possono riferirsi sia alle ospedalizzazioni per diabete sia alle ospedalizzazioni con diabete (intendendo in questo caso la presenza della diagnosi di diabete come diagnosi principale o secondaria).

Diverse realtà istituzionali (tra cui Istat, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità) sono impegnate nella raccolta ed elaborazione di dati relativi al diabete in Italia, basandosi su fonti amministrative istituzionali locali e regionali. Anche società scientifiche e fondazioni (Associazione Medici Diabetologici, Società Italiana di Diabetologia, attraverso l’osservatorio ARNO e Italian Barometer Diabetes Observatory) producono report periodici sui diversi aspetti della malattia diabetica.

Nello specifico delle ospedalizzazioni relative al diabete, sia esso riportato come diagnosi principale che secondaria, analisi approfondite delle tendenze si ritrovano in varie pubblicazioni, tra cui è utile citare due rapporti Istat sul diabete in Italia, relativi rispettivamente al periodo 2000- 2011 (10) e 2000-2016 (5). I rapporti attestano, a fronte dell’aumento della popolazione diabetica, una riduzione importante del numero dei ricoveri per diabete (ovvero con diabete in diagnosi principale), pari al 19,9% dal 2001 al 2010 e al 48,4% dal 2010 al 2015. Tale riduzione si mantiene anche se si considerano i tassi di ricovero standardizzati per età, sia per gli uomini che per le donne. La tendenza si conferma anche considerando tutti i ricoveri che includono il diabete in una qualsiasi delle diagnosi, sia essa principale o secondaria (ricoveri con diabete): in questo caso, infatti, nel lavoro di Lombardo et al. (11) si segnala una riduzione statisticamente significativa dei ricoveri con diabete nel periodo 2001-2010 pari al 28,9%, da 333,0/1.000 persone con diabete nel 2001 a 236,7/1.000 persone con diabete nel 2010.

Si è, dunque, inteso lavorare a un aggiornamento dell’analisi delle SDO a partire dal 2010, per verificare se fosse confermata la riduzione progressiva, negli anni, non solo delle ospedalizzazioni per e con diabete analizzate globalmente, ma anche dei sotto-insiemi dei ricoveri legati alle specifiche complicanze acute del diabete e ad amputazioni correlate alla patologia diabetica, in relazione a molteplici variabili di interesse, tra cui tipologia di diabete, età, genere, tipo e durata del ricovero, mortalità. Questo lavoro ha l’obiettivo di analizzare il fenomeno delle ospedalizzazioni riferite al diabete nel suo complesso, nel periodo 2010-2018, includendo i ricoveri con il diabete indicato sia in diagnosi principale che secondarie. …LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SU BEN EpiCentro

 

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