PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA: più che un manuale

Introduzione

Il Manuale PNEI e Scienza della cura integrata (EDRA Edizioni, 2017) è stato curato da Francesco e Anna Giulia Bottaccioli in collaborazione con un numeroso gruppo di colleghi provenienti da professioni e discipline diverse (medici, psicologi, filosofi, pedagogisti…), che ha sviluppato una lettura integrata della cura delle persone tenendo conto dei risultati più recenti della ricerca scientifica.

(a cura di Claudo Tortone DORS) Sono tre le parole che mi hanno colpito nella lettura del Manuale: uomo, inter-connessioni e adattamento nel cambiamento. Le radici conoscitive della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) affondano in un paradigma-metodo scientifico che vede l’uomo nella sua completezza, come organismo biologico e sociale in relazione costante, direi adattativa e auto-regolatoria, con il contesto sociale e ambientale in cui vive.

Nell’individuare le tre parole ho avuto un’intuizione: sono le parole che rispecchiano i fondamenti e le strategie della promozione della salute! Sono le parole che guidano la mia professione e pratica di medico di sanità/salute pubblica interessato al benessere e alle capacità di fare scelte per la propria salute da parte delle persone (sane o in malattia), delle loro reti di appartenenza e dei loro contesti di vita. Cambia “solo” il punto di vista e la prospettiva, ma guardano entrambi all’uomo e alla sua autonomia di scelta.

L’uomo

La PNEI guarda e studia scientificamente l’uomo, la persona umana, nella sua interezza, completezza e capacità adattativa e auto-regolatoria, tenendo conto dei progressi della biomedicina e della psicologia e utilizzando una lente di lettura sistemica. Il sistema di riferimento presentato nel Manuale è il seguente: l’organismo umano funziona come un network di sistemi strutturati e interconnessi. Essi influenzano e sono influenzati dalla dimensione psichica, che – a sua volta – è influenzata dal contesto sociale e ambientale circostante. L’uomo, come organismo vitale, è studiato dal punto vista fisio-patologico in relazione al contesto. Molto interessanti sono i capitoli dedicati alla descrizione della rivoluzione biologica in corso, data dalla epigenetica, con il cambio radicale della visione tradizionale della genetica e della evoluzione della specie umana. La PNEI parte da un punto di vista biologico per aprirsi alla dimensione sociale ed ambientale.

La promozione della salute è un’azione trasformativa della realtà, fatta di arte e scienza, che propone alle persone esperienze e riflessione nel proprio contesto di vita. Le esperienze ri-creano un contesto in cui sperimentare un diverso modo di vivere le relazioni umane e l’ambiente, dando la possibilità di riflettere sulle proprie scelte di benessere e salute e di poterle cambiare liberamente insieme con i fattori ambientali. È un lavoro “con” le persone, di accompagnamento da parte degli operatori e di facilitazione nel creare nuovi rapporti tra le persone stesse in relazione con l’ambiente. La salute non è solo un fatto individuale, ma è una condizione dinamica, sociale e ambientale. Quindi non è solo un’azione individuale e informativa, ma soprattutto un’esperienza di gruppo in cui le singole persone possono scoprire, modificare e trasformare insieme con gli altri. La promozione della salute parte da un punto di vista dell’uomo nella sua dimensione relazionale tenendo conto dei fattori individuali e sociali che possono condizionare la sua qualità della vita, il suo benessere e la sua salute. La PNEI spiega scientificamente come questi fattori interagiscono e modulano l’organismo umano.

Il manuale mette ben in evidenza queste due prospettive fin dalle base storiche e filosofiche. Nella prima parte viene documentato e argomentato, come fin dall’Antichità, a Oriente e a Occidente, l’essere umano era visto come “intero”.  Infatti la medicina greca e cinese si prendevano cura dell’uomo nella sua interezza, con una grande attenzione alla relazione medico-paziente e alla cura di sé in relazione con l’ambiente. Nel Manuale si pone attenzione anche alle differenze di genere e sesso all’interno di un approccio di continuum.  Anche nella Modernità era presente questa attenzione all’interezza, che gradualmente è stata sostituita dal paradigma riduzionista. Il Manuale poi passa in rassegna le scoperte più recenti (la PNEI è una scienza giovane… non ha trent’anni!), che appartengono alla Contemporaneità, che sono il frutto di un approccio sistemico, inter/trans-disciplinare e integrato che stimola un maggiore potere conoscitivo sull’organizzazione della vita biologica, sociale e ambientale.

Inter – connessioni

La seconda parola chiave è inter-connessioni. Il Manuale nella terza parte descrive e argomenta con evidenze scientifiche i principali sistemi di regolazione del nostro organismo: il nervoso, l’endocrino, l’immunitario e la psiche. La specializzazione e la separatezza sono superate e inglobate nel concetto di autonomia, che include la stretta inter-connessione e l’integrazione reciproca dei vari sistemi di regolazione al fine di garantire l’unità dell’organismo e quindi la sua stessa esistenza. Queste relazioni bidirezionali, tra i sistemi biologici, a loro volta interagiscono con la psiche. Esiste un vero e proprio network di sistemi dialogici.

Nell’essere umano l’integrazione fisiologica include la psiche. Il Manuale documenta con evidenze che i processi mentali, che le scienze psicologiche e comportamentali riassumono nel concetto di motivazione, influenzano il sistema immunitario e, a loro volta, sono influenzati dalla sua attività.

L’esposizione a stress emotivi o a condizioni di vita di solitudine incrementa l’attività infiammatoria del sistema immunitario. Per converso, l’infiammazione che dal sistema immunitario raggiunge il cervello o che è prodotta dalle cellule immunitarie che fanno parte integrante del tessuto cerebrale, aumenta la possibilità del cervello alle diverse esperienze della vita di relazione. La conseguenza è che i processi motivazionali possono essere immersi in una matrice cerebrale infiammatoria, causando comportamenti disfunzionali e stati di sofferenza psichica, da cui possono scaturire anche veri e propri disturbi psichiatrici”.

Nel manuale si entra successivamente nella spiegazione scientifica, ma certo questo testo lascia indicazioni precise ed evocative agli operatori della salute (clinici, curanti, promotori…) su come modellare la relazione nel rapporto tra curante e paziente e nella realizzazione di interventi di promozione della salute.

Adattamento nel cambiamento

Molto interessanti nel Manuale sono le parti dedicate al sistema dello stress: come le parole della psiche diventano parole biologiche. La sua funzione non si limita a riportare l’organismo-uomo a una situazione di equilibrio “normale” precedente (omeostasi), ma “opera modificazioni multisistemiche e coordinate, fisiologiche e comportamentali, atte a raggiungere un nuovo equilibrio (diverso da quello precedente) e migliore fitness” (allostasi). La proposta di un modello operativo, la bilancia dello stress, permette alla persona di essere parte attiva della capacità di adattamento e autoregolazione, riducendo al minimo il costo necessario. Ecco la terza parola: capacità di adattamento nel cambiamento.

Il sistema dello stress, a livello individuale, gioca un ruolo primario rispetto ai modulatori del network umano. Nella quarta parte del manuale vengono affrontati in termini scientifici gli aspetti di fondo della regolazione del benessere e della salute.

Nell’epoca della iper-tecnologia e della iper-specializzazione (biotecnologie, ingegneria genetica, trapianti…), esiste un analfabetismo che si sta diffondendo su questi meccanismi di fondo. L’inquinamento e il riscaldamento globale, i modelli alimentari, la struttura del lavoro e della vita sociale contemporanei plasmano, pesantemente, ambienti urbani, stili di vita e comportamenti, che sono fattori determinanti delle patologie moderne e delle diseguaglianze di salute. I capitoli dedicati alla modulazione del network umano da parte di comportamenti (alimentazione, attività fisica), di tecniche per la mente (meditazione, ipnosi, psicoterapia) e di pratiche terapeutiche a bassa tossicità (agopuntura, fitoterapia, omeopatia, osteopatia) di-mostrano, allo stato attuale delle conoscenze “integrate”, i meccanismi biologici e psichici regolativi. Alcuni esempi di paragrafi: regolazione alimentare dell’infiammazione, funzioni cognitive ed emozionali del sistema motorio, regolazione meditativa dell’attenzione e delle emozioni, efficacia e vantaggi degli interventi psicologici nelle patologie fisiche…

La promozione della salute odierna sta andando nella direzione di integrare gli stili di vita, quindi di orientarsi non al singolo comportamento (alimentazione, attività fisica, fumo, alcol…), ma di tenere in considerazione le diverse pratiche salutari delle persone rendendo gli ambienti di vita facilitanti le scelte salutari. Da questo punto di vista il manuale offre molte suggestioni e conoscenze di base per ri-orientare il lavoro del promotore della salute, in particolare sul sistema dello stress e sulla bilancia decisionale in relazione a benessere, alimentazione e attività fisica. La promozione della salute è un lavoro titanico e di contro-marketing rispetto all’industria del consumismo, quindi non scontato e non facile da perseguire. La sfida è di creare collaborazioni e alleanze (veri propri network), a livello locale, coinvolgendo i destinatari delle azioni di promozione della salute non solo nel momento della “erogazione” dell’intervento, ma anche nella sua ideazione, progettazione, realizzazione e valutazione. Analogamente al network tra sistemi biologici della PNEI, gli operatori lavorano per creare attenzione, interesse, pensiero critico e creativo, coinvolgimento tra i diversi settori della comunità locale e della società in inter-connessione con le persone, i cittadini, i gruppi, le organizzazioni e i decisori locali.

Un Manuale con una visione integrata… rivoluzionaria?

Un Manuale che non si ferma al dualismo medicina-terapia, ma in una visione sistemica, olistica ed ecologica integra, con una ricca documentazione scientifica, le dimensioni biologiche, fisiologiche, psicologiche, comportamentali fino ad arrivare a quelle economiche e politiche. In un tempo in cui la iper-specializzazione e la tecnologia della medicina personalizzata e di precisione stanno facendo emergere nuovamente il bisogno di relazione umana nella cura, gli autori propongono, con argomentazioni critiche, di andare oltre all’approccio riduzionista e di re-impossessarsi della capacità di fare ricerca e cura integrata nella relazione con l’uomo, considerando la prevenzione e la promozione della salute fondamenti e parti integranti del processo di conoscenza. In effetti è il segnale di una rivoluzione in corso…

Il Manuale è fonte di aggiornamento per i professionisti della salute: sia quelli che si prendono cura dei malati (medici, psicologi, infermieri e le altre professioni sanitarie, assistenti sociali…) in ospedale e nelle cure primarie sia agli operatori della sanità che sono impegnati nella prevenzione e promozione della salute nei servizi sanitari in collaborazione con i curanti e nelle comunità locali in cooperazione con i cittadini, le organizzazioni e i decisori territoriali. Ai primi è di particolare interesse la parte quinta dedicata alle nuove idee sulle malattie. Ai secondi la parte quarta che descrive le nuove idee sulla salute, cioè i modulatori del network umano di cui ho scritto brevemente in precedenza. Anche se il Manuale nel suo complesso sollecita la curiosità e lo studio per la visione globale e per l’impostazione di inter-connessione e integrazione.

La lettura e lo studio del Manuale non può essere solo per i singoli professionisti: le scuole di medicina delle Università, gli ordini e le organizzazioni professionali e studentesche, le società scientifiche, le associazioni dei malati… potrebbero trovare nel Manuale spunti di riflessione e confronto, trovando conferme e nuovi orientamenti per le loro finalità di formazione di base o di aggiornamento professionale e di ricerca.

Infine, noi operatori e decisori della prevenzione e promozione della salute, abbiamo di fronte due grandi occasioni per poter valorizzare le conoscenze e le pratiche contenute nel Manuale: il prossimo Piano Nazionale della Prevenzione, con le declinazioni regionali e locali, e il realizzando Piano Nazionale della Cronicità, quale ponte tra l’ospedalizzazione acuta e l’assistenza nelle cure primarie in collaborazione con le risorse delle comunità locali.

Le recensioni del Manuale già pubblicate

Chiudo l’articolo ringraziando la disponibilità e la generosità dei colleghi che mi hanno preceduto nelle recensioni offrendo il loro contributo:

Mariella Di Pilato – psicologa della salute, leggi la sua recensione
Alessandro Martini – medico internista, leggi la sua recensione
Claudio Ritossa – medico palliativista e istruttore mindfullness, leggi la sua recensione.

Per conoscere le iniziative di diffusione del Manuale, si rimanda al sito della Società Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia – SIPNEI. Il sito dà la possibilità di leggere la prefazione, l’indice e le pagine introduttive del capitolo 8 – La regolazione neuroendocrina – e del capitolo 19 – Le patologie autoimmuni. I link diretti a questi capitoli sono disponibili anche in calce al presente articolo.

fonte: DORS


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