Subito contratti sanità e funzioni locali. Ma serve più coraggio su occupazione e welfare. di Serena Sorrentino

Dopo lo sblocco dell’atto di indirizzo integrativo per il contratto della sanità da parte del Mef, non ci sono più ostacoli al rinnovo dei contratti di sanità e funzioni locali, il cui atto di indirizzo integrativo aveva già avuto il via libera nei giorni scorsi”…. “Bisogna accelerare il confronto e chiudere le intese contrattuali del triennio 2019/2021, anche perché, lo diciamo a chiare lettere, come Cgil siamo già impegnati sulle piattaforme 2022/2024, a maggior ragione per la crescita dell’inflazione e l’aumento generalizzato dei prezzi non possiamo non avere attenzione per la crescita dei salari”.

Il governo nel Def, … “condiziona le risorse del nuovo contratto 2022/2024 ai tagli di spesa delle amministrazioni pubbliche. È una scelta sbagliata e irragionevole. La priorità ora è garantire che gli effetti salariali e di innovazione professionale per il personale della sanità e delle autonomie locali non abbiano ulteriori ritardi. Ad Aran e al Ministro Brunetta chiediamo, come Fp Cgil, di garantire che adesso si proceda senza più ritardi. La mobilitazione sindacale ha garantito le risorse, ora il tavolo del confronto faccia il suo lavoro, noi siamo pronti a continuare senza interruzioni fino all’accordo, con un incontro a settimana sarà difficile avere tempi che consentano di fare arrivare gli incrementi nelle buste paga prima possibile”.

Nella giornata internazionale degli infermieri, “poter sbloccare il contratto della sanità è una gran buona notizia ma rimane aperta per la Cgil la vertenza sul piano straordinario per l’occupazione per circa 600 mila addetti nel prossimo biennio, la stabilizzazione dei precari e la necessità di tornare a investire nella sanità e nella pubblica amministrazione per garantire diritti fondamentali dei cittadini. La lezione della pandemia pare non aver scalfito le convinzioni di chi anche al governo sta favorendo privatizzazioni ed esternalizzazioni, a partire dai settori del sociosanitario, dei servizi educativi e della non autosufficienza in primis”.

Le risorse del Pnrr “rischiano di essere vanificate in una rincorsa ai progetti che si moltiplicano senza una visione precisa: in queste ore funzionari pubblici ci segnalano richieste degli amministratori di presentare anche vecchi progetti tenuti nei cassetti pur di rispettare le scadenze e senza la possibilità di assumere per le amministrazioni pubbliche i soldi pubblici creeranno infrastrutture che genereranno solo profitti privati e dumping contrattuale. Così non va. Per la salute come bene comune e la valorizzazione del settore pubblico siamo pronti alla mobilitazione. Le priorità sono i salari e l’occupazione stabile. Il contratto può dare una risposta nell’incremento stipendiale e va fatto subito, ma sull’occupazione e sul welfare serve più coraggio”.

fonte: FP CGIL

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